L’undicesima ora – Giovanni Ricciardi

E mi venne in mente che il mio mestiere serve a me, innanzitutto, a rassicurarmi. Come quando si legge un giallo, alla fine si vuol sapere una sola cosa, che non è il nome dell’assassino, ma cosa diventerò io, da morto. Interesserò ancora a qualcuno? Ci sarà ancora uno che vorrà prendersi cura di dare un senso alla mia scomparsa, e si chiederà perché continuiamo a subire quest’ingiustizia, che è la morte, senza ribellarci? Ingiusta anche quando non avviene per mano altrui. Anche quando è soltanto il tempo che passa a compilare lentamente la pratica d’espulsione. O di rimpatrio

Ecco l’ultimo romanzo di Ricciardi, la nuova avventura del commissario Ponzetti. Anche questa volta il commissario è “uno di noi”: dedito al lavoro, fedele alla moglie, semplice, incasinato, intuitivo, cocciuto e risolve un caso particolare tra Roma e Barcellona, dove architettura e amore si intersecano, dove Gaudì con le sue opere e una bambinetta di nome Teresina diventano personaggi chiave per risolvere il mistero.

Tutto comincia con la morte di un architetto romano e più o meno contemporaneamente l’incendio della villetta dove il morto abitava fino a poco tempo prima. Il commissario Ottavio Ponzetti è affiancato dall’ispettore Iannotta e dal fido Perrotta ma in questo caso ha bisogno anche dei suoi familiari e amici. Non si fida della casualità e delle coincidenze e, partendo da una lettera, comincia a sbrogliare la matassa che inizia molto prima a Barcellona. Solo grazie al lavoro di squadra, alle intuizioni di tutti, all’osservazione della realtà e al ruolo importante di citazioni, simboli e segni si potrà arrivare alla fine alla verità.

Un libro bellissimo, intrigante e pieno di spunti; un giallo dove il lettore cerca continuamente invano un colpo di scena, una svolta soprendente o un pericolo; uno stile lineare e chiaro che rende appassionante la ricerca della soluzione; ricche citazioni che non appesantiscono la storia ma la rendono intrigante e originale…siamo già in attesa del prossimo!