Autore: Salomé Lou Andreas
Data di pubbl.: 2012
Casa Editrice: Stampa Alternativa
Genere: Saggi
Pagine: 118
Prezzo: 12
“La passione è solitudine moltiplicata per mille, ma una solitudine che, come circondata da mille specchi scintillanti, pare ampliare se stessa e diventare un mondo che tutto comprende”.
Nietzsche definì Lou Andreas Salomé la fanciulla con la prontezza dell’aquila e il coraggio di un leone. Scrittura, psicoanalisi, pensiero, introspezione questi i campi di azione di una donna che, nata nel 1861, costituì una parte fondamentale del motore che avviò la rivolta culturale femminista in Europa. Benedetta e maledetta, come questa collana di Stampa Alternativa che ce la racconta, capace di suscitare le più intense e opposte passioni, spezzò il cuore di Nietzsche quando si rifiutò di sposarlo, ebbe un legame profondo, ma solo intellettuale con Paul Rèe e visse un rapporto straordinario con Rilke. Dell’amore quindi, qualcosa doveva saperne: e si vede, anzi, si legge! Il fatto che questo libro contenga due saggi, non deve trarre in inganno: non siamo di fronte alla pesante riflessione di un’intellettuale arroccata sulla torre delle proprie snobistiche certezze; bensì ci compare davanti, divorandoci, la forza misconosciuta di Eros, quella poetica congiunzione di opposti che fondendo egoismo e altruismo, rende la passione amorosa uno stato dell’essere assolutamente originale. Psiche e corpo, piacere e dolore, sogno e realtà, io e l’altro: un unico universo che realizza la catarsi da quella vita frammentata costituente la norma del nostro quotidiano. E in questo rovesciamento di prospettiva generato da Eros, la Salomè include anche la creazione artistica, cogliendo negli occhi del pittore che stimolato da alcuni punti di un paesaggio trasfigura e inventa un mondo, lo stesso sguardo di chi si innamora. La differenza è che l’artista non si fa domande e quindi non cerca risposte, limitandosi ad accettare con infinita gioia il dono che deriva dal suo incontro. L’innamorato no e senza volerlo obbliga, man mano prosegue nel suo cammino, l’oggetto della sua passione a conformarsi alle risposte che lui vorrebbe, rompendo l’incanto, rendendo la potenza estranea e propulsiva di Eros dalla cui scarica prende vita, un animale sempre più addomesticato e simile a lui finchè, inevitabilmente, perde ogni interesse. Per questo scrive la Salomè:
“Solo chi rimane completamente se stesso si presta alla lunga a venire amato, perché solo così, nella sua pienezza vitale, può simbolizzare per l’altro la vita ed essere avvertito come una potenza di essa. Non vi è errore più grande nell’amore dell’adattarsi timorosamente l’uno all’altro e di uniformarsi a vicenda…”.
Il secondo saggio è incentrato sulla psiche femminile. Rispetto al primo può essere di più difficile comprensione se non si hanno conoscenze psicoanalitiche. Chi vi si avventurerà, però, potrà scoprire cose molto interessanti come, ad esempio, il fatto che gli artisti uomini sono tali solo in quanto “alle loro capacità maschili è innato il femminile, è divenuta creativa quella doppia natura che crea attraverso le opere ciò che la donna è per sua essenza”.