
Autore: Camilleri Andrea
Data di pubbl.: 2012
Casa Editrice: Sellerio editore
Genere: Raccolta di racconti
Pagine: 303
Prezzo: 14
“Po’capitò ‘na cosa che nisciuno potì notari. Senza volirlo, la gamma mancina di Manueli sfiorò la gamma dritta di Mariarosa. Manueli ritirò di scatto la gamma come se si fusse abbrusciato.
Doppo manco un minuto, fu la gamma dritta di Mariarosa a sfiorari la gamma mancina di Manueli. Manueli s’attrovava in una posizioni tali che non potti scostari la gamma. E Mariarosa non allontanò la sò.
Passati cinco minuti, le dù gamme parivano ‘ncoddrate l’una all’autra.”
Dopo “Gran Circo Taddei”, Camilleri propone al pubblico dei suoi lettori una nuova raccolta delle sue storie di Vigàta, paesello immaginario che rappresenta in un sol colpo la sua Porto Empedocle, la Sicilia e l’Italia intera.
Se nel primo libro l’autore si era concentrato sul periodo fascista siciliano, qui spazia dagli ultimi anni dell’Ottocento fino alla metà del Novecento.
I racconti, sempre narrati con lo squisito gusto dello scrittore, parlano delle semplici vite di semplici persone, in ognuna delle quali accade qualcosa di straordinario, ma nemmeno troppo incredibile. Si alternano così le vicissitudini di una coppia di moderni (si fa per dire) Romeo e Giulietta che si incontrano al primo capodanno del Ventesimo Secolo, a quelle di una fanciulla bella come la Vergine che si prostituisce per sopravvivere, per finire con due gelatai in eterna lotta sulla spiaggia vigatese che si fanno guerra a suon di coni e cialde per cannoli.
La fauna di personaggi creata da Camilleri è colorata e vivace come un caleidoscopio e, anche se alle volte le storie tendono a ripetersi simili nel corso dei vari libri, si leggono sempre con piacere, se non altro per la divertente lingua italo-siciliana e per le conclusioni dolciamare, che ricordano che sì, la vita sa essere stronza, ma ci si può sempre ridere su.