“Ci sono crimini peggiori del bruciare libri. Uno di questi è non leggerli”. Così affermava il Premio Nobel per la letteratura e poeta russo Iosif Brodskij. Oggi, una ricerca scientifica, sostiene questo pensiero. Per festeggiare il suo decennale il gruppo Gems ha commissionato al Centro di Studi su mercati e relazioni industriali dell’Università di Roma Tre uno studio intitolato “La felicità di leggere”, studio dedicato al rapporto fra la lettura di libri e il benessere dell’individuo.
Basandosi su interviste a un campione di 1.100 soggetti suddivisi fra lettori e non lettori, l’indagine ha stabilito che chi legge è più sereno e felice di chi non lo fa. Le scale di misurazione usate per lo studio sono state due, quella Veenhoven e quella di Diener e Biswas-Diener che misura la frequenza – da 6 a 30 – di sei emozioni positive. Il primo parametro di valutazione – che si basa su un valori di felicità che vanno da 1 a 10 – ha registrato un livello di felicità di 7,44 per i lettori contro un 7,21 per i non: una differenza, secondo gli studiosi, molto significativa dal punto di vista statistico. Nella scala di Biswas-Diener invece, l’indice di emozioni positive per chi legge è arrivato a 21,69 contro 20,93.
Al di là dei numeri quello che appare evidente è che chi legge vive senza dubbio meglio: meno stress, meno rabbia ma soprattutto più felicità. Leggere fa stare meglio, dona positività ed energia, aiuta mente e corpo perchè fornisce dei fondamentali strumenti cognitivi utili per superare i problemi della realtà. Un buon libro libera la mente, il cuore e l’anima. E ci si sente subito più leggeri. Perchè la lettura porta in un altro mondo, parallelo, che però rimane sempre ancorato coi piedi per terra in quanto consente di guardare la realtà da un altro punto di vista.
Dalla ricerca è poi emerso che il lettore riesce ad essere soddisfatto di come afferma lo stesso gruppo editoriale di Gems, Mauri Spagnol: “chi legge impiega in modo più ricco e articolato i momenti di libertà dal lavoro, è curioso, sa assaporare e scegliere le attività che gli danno gioia”.
Chi legge poi, per avere una mens sana in corpore sano, predilige come arco temporale di lettura il periodo fra le 19 e l’1 di notte e come luogo migliore per la concentrazione il letto. Sempre fondamentale resta il supporto di genitori e scuola, fin dall’infanzia, che hanno il compito fondamentale di educare il futuro del paese alla bellezza e soprattutto alla genuinità della lettura.