Ervas e Verga, due libri per raccontare la disabilità

* foto Marco Giovannelli - articolo Riccardo Barbagallo

Venerdì 5 ottobre alle 21 nella splendida cornice di Villa Recalcati, sede della Provincia di Varese e casa del Premio Chiara, in occasione del Festival del Racconto, Fulvio Ervas e Massimiliano Verga, coordinati dal direttore di VareseNews Marco Giovannelli, hanno presentato i loro libri di recente pubblicazione. Due libri molto diversi quelli dei due autori, ma con un tema in comune, la disabilità.

Ervas in “Se ti abbraccio non aver paura”, libro che ha scalato tutte le classifiche di vendita, racconta la storia di un padre, Franco, e di un figlio affetto da autismo, Andrea.  Nonostante la contrarietà dei pareri medici, Franco decide di portare Andrea a fare un viaggio di ben 75 giorni in America. I due si ritroveranno ad attraversare il continente in moto e per tre mesi tutto sembra essere normale, i sorrisi di Andrea sono più forti di ogni ostacolo o impedimento fisico. Il romanzo è tratto da una storia vera; Ervas ha incontrato realmente i protagonisti e questo padre, per raccontare le emozioni della sua storia, si è recato per 11 mesi a casa dell’autore che è rimasto letteralmente folgorato dalla vicenda. L’intimità padre-figlio che Ervas ha l’abilità di ricreare nella letteratura è davvero toccante “segno indelebile che essere vivi significa proprio provare un senso di libertà”.

Di tutt’altra natura è “Zigulì” di Verga. Il libro nasce come il diario del padre di un figlio gravemente disabile; l’approccio è totalmente differente dal precedente romanzo, non si trova una narrazione fluida ma appunti ed emozioni di vita reale dell’autore e come lui sostiene “spesso ci si riempie la bocca ma non si sa realmente di cosa si parla, finchè non hai un figlio disabile non lo puoi capire”. Ed è davvero così, si percepisce dalle sue parole la difficoltà “In ventiquattr’ore può succedere di tutto e di più, il mattino non sarà come il pomeriggio, fuori di casa non si comporterà come si è comportato con te. Tutto può cambiare in un imprevedibile attimo” e ancora “La prima volta che mio figlio Moreno mi ha fatto provare un’emozione che poteva assomigliare a quella di un padre aveva sei anni e mezzo”.

Dolce-amara, ma sicuramente  meritevole di attenzione, è la scelta dei titoli dei due libri. Il primo ha origine dalle magliette che vengono indossate da alcuni bambini autistici, sulla parte anteriore è stampata la scritta “Se ti abbraccio non aver paura“, con lo scopo di non spaventare le persone nel caso di improvvise ed apparentemente inspiegabili manifestazioni di affetto, e su quella posteriore il numero di telefono al fine di facilitare il ritrovamento in caso di smarrimento. Il titolo scelto da Verga invece rappresenta qualcosa di più duro, di più difficile e di più personale. “Zigulì” il nome della celebre caramella zuccherina che piace tanto ai bambini; è l’appellativo ironico con il quale un padre pieno di amore definisce la dimensione del cervello del proprio figlio.

A conclusione della serata la presidente dell’Anffas Varese, Cesarina Del Vecchio, che ha vissuto problematiche simili in prima persona, ha ricordato quanto queste persone abbiano bisogno di aiuto e quanto spetta ai genitori di disabili che non possono farsi valere portare avanti l’esigibilità di diritti. “L’associazione che presiedo ha fatto molta strada in questo senso” ha affermato la Del Vecchio “e l’aiuto fornito alle famiglie dalla Fondazione Piatti è davvero un indispensabile supporto. Spesso si parla dei nostri figli come fonte di ingenti costi eppure anche loro sono persone; la società non può e non deve dimenticarsene. Ed è bene che anche la stampa non parli di disabilità solo quando si affronta questo tema o quello dei falsi invalidi, le disabilità sono un’altra cosa”.

 

 

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