
Data di pubbl.: 2024
Traduttore: Zingonia Zingone
Pagine: 285
Prezzo: € 19,00
La prima volta che lessi Hugo Mujica fu nel lontano 2000. L’editore Antonio Pellicani, con cui mi accingevo a pubblicare il mio secondo libro di versi, mi mise tra le mani Notte aperta, una elegante plaquette del poeta argentino che aveva da poco dato alle stampe.
Quello fu il mio primo approccio con la poesia di Mujica che in seguito fu sporadicamente pubblicato da altre case editrici.
Finalmente adesso grazie a Interno Poesia di Andrea Cati possiamo conoscere meglio questo poeta.
L’editore pugliese pubblica E tutto nomina, una preziosa antologia che riassume cinquanta anni dell’attività poetica di Hugo Mujica.
Poeta dalla forte levatura evocativa con uno sguardo all’essenziale e al rarefatto, che nelle parole cerca il non detto e allo stesso tempo si propone come poeta estremo che scava nelle ferite dell’esistenza lasciano il lettore sempre sospeso tra lo sgomento e lo stupore.
«La poesia di Mujica – scrive Francesca Serragnoli nella prefazione – è poesia spericolata della vita, è il crinale del quotidiano».
La sua scrittura sanguina sempre mentre il poeta cerca nelle parole quel silenzio capace di deflagrare.
«Ci sono parole / che sono il silenzio / di ciò che loro stesse / dicono / dicono radice / non fogliame».
Il silenzio che esiste tra l’ascolto e il sentire, questo interessa al poeta che con la sua lingua radicale e essenziale cerca la parola assoluta che sia capace di insinuarsi nel groviglio misterioso della vita.
Mujica è un poeta mistico che crede nell’immanenza, un uomo del suo tempo che ha fiducia nell’atto del nominare.
Per questo la sua poesia si spinge oltre i confini del dicibile in uno stato di vigilanza e nomina tutto, anzi nomina il tutto perché di noi una traccia deve restare.
«La poesia, quella che desidero, / a cui aspiro, / è quella che può essere letta ad alta voce senza che si senta nulla. / È quell’ impossibile ciò che inizio ogni volta, / è da quella chimera / che scrivo e cancello».
Ecco la sua confessione. In questi versi il poeta apre gli occhi sul silenzio e nella parola trova sempre la luce del nome che riempie il caos.
Il tutto viene nominato nella poesia di Mujica, anche se ogni giorno sarà dura la lotta contro una fede assoluta senza speranza.