Come colui che teme e chiama – Nanni Cagnone

Titolo: Come colui che teme e chiama
Data di pubbl.: 2023
Pagine: 107
Prezzo: € 18,00

Nanni Cagnone è un poeta appartato che da anni lavora sulla lingua e sulla parole raggiungendo risultati apprezzabili con una poesia fuori dagli schemi, dalle scuole e da qualsiasi canone.

Come colui che teme e chiama è il suo ventiduesimo libro uscito per i tipi di Giometti & Antonello.

Ancora un volta il poeta lavora sulla lingua, che è la vera protagonista di questa raccolta.

Cagnone entra nell’intima natura della poesia e la sua ricerca sul testo è alta e problematica.

Il suo dire scava nei termini, disossa la parola, porta sulla pagina il suo significato estremo e autentico.

Quella di Nanni Cagnone è un poesia attenta ai particolari delle parole e al loro significato verbale ed è anche un modo di raccontare senza orpelli quel nostro modo di stare al mondo con tutti i suoi inciampi.

«Somiglianza di pace, / per gente segnata / da ottusità e paure – / popolo celibe, / comunità passiva / che non opera / a favore dei viventi / e inferiore si fa / a sua natura».

Soprattutto nelle chiuse folgoranti e incisive Cagnone scrive una profonda poesia di pensiero dalle accentuate venature filosofiche che elude le maniere e gli stili consegnando un parola libera e mai accondiscendente che è capace di sondare il segreto delle parole.

Nanni Cagnone è un poeta che si muove come un sempre respinto amante attraverso le difficolta del suo tempo, poiché ha accettato di essere vivente.

«E ora il poeta confida d’incontrare parole che possano prendere in sé il segreto, l’impronunciabile mistero di quel che gli appare. Ciò fa di lui un “erede, e – lontano da sensatezza, da preferenza, da calcolo – gli pone l’obbligo della fedeltà”. Se, come ho spesso ripetuto, poesia è proprio l’esperienza di questa fedeltà, allora comprenderete che non si ha più scelta; non ci troviamo a decidere lessico, metro, intonazione, bensì a patire la vicinanza dell’oggetto percepito finché non avremo per noi la stessa forma: patire fino alla precisione».

Cagnone nell’introduzione a Avvento, un libro pubblicato nel 1995, espone con chiarezza il suo concetto di poesia che non tradisce mai l’azione delle parole.

Come colui che teme e chiama è prima di tutto il libro di un poeta che vive se non pensando e che rivendica nel viaggio cogitante il suo diritto all’erranza, alla libertà di essere nello scorrere di una lingua che rivela il mondo.

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