Si vede che non era destino – Daniele Petruccioli

Titolo: Si vede che non era destino
Data di pubbl.: 2023
Pagine: 203
Prezzo: €15,50

Non si può non apprezzare il pensiero laico con le sue aperture mentali che consentono di avere uno sguardo ulteriore e senza alcun pregiudizio su tutte le questioni dell’esistenza.

Da laico Daniele Petruccioli scrive Si vede che non era destino , un romanzo che ha come protagonista Maria, che è stata la madre di Ieshua.

Lo scrittore sceglie la forma e la struttura del monologo e nella sua storia dà la parola alla donna.

Maria quattordicenne, spaventata e fragile, che non riesce a comprendere l’enigma della gravidanza, promessa sposa a Giuseppe, racconta i suoi dubbi di donna, vive sulla propria pelle la propria fragilità.

Petruccioli con una prosa ritmica e serrata nel suo racconto – monologo ci mostra il lato umano di una donna che partorisce un figlio fuori dall’ordinario.

C’è tutto l’umano, inteso in senso laico, in queste pagine dove Maria non si vergogna di dubitare, di mostrare la sua fragilità, di catalogare le sue debolezze davanti agli avvenimenti che la travolgono.

Maria, la voce narrante, in Si vede che non era destino non è la Madonna ma è una donna, è una madre che non smette di porsi domande.

Nel romanzo di Petruccioli l’umano scavalca il divino, la sua è quasi una scrittura apocrifa che non cede mai alle lusinghe del devoto e dell’irrazionale.

Ci troviamo davanti Ieshua che non parla di cose celesti ma un uomo che parla di leggi e di uomini, parla di Dio, ma senza leggere dai libri. Senza insegnare. Non è vero che insegna. Fa il contrario. Trascina Dio un po’ più giù, in mezzo a noi.

Parla di dolcezza e di debolezza e di fragilità, di lotta e di dolore, di lutto e di disperazione. Parla di fuga e di disperazione, parlava di chi ha fame. Parla piccolo a tutta quella gente piccola. E parla come se la gente fosse grande.

Così Maria descrive suo figlio. Più che figlio di Dio, abbiamo davanti un uomo in rivolta che lotta contro il suo tempo senza avere paura, e armato solo di parole vuole imparare a fare qualcosa di bello per cambiare il mondo.

Il romanzo di Daniele Petruccioli è la storia di una donna che non obbedisce passivamente al proprio destino: Maria, donna, madre, che diventa il simbolo di tutte le madri, di tutte le donne.

Si vede che non era destino è un libro dedicato alla madre di Gesù e tutto nell’intreccio esclude un’interpretazione religiosa.

Questo romanzo è un frammento di un vangelo laico scritto e riscritto da un agnostico che rilegge la storia in maniera moderna, dove l’umano scavalca il senso del sacro e diventa il segno tangibile di una ricerca che si pone domande: forse non sono necessarie le risposte, tutto resta sospeso tra il dubbio e il mistero.

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