Data di pubbl.: 2024
Pagine: 326
Prezzo: €14,00
Nonostante sia passato quasi un quarto di secolo da quando è finito, il Novecento italiano è tuttora molto presente nel dibattito pubblico e culturale.
Il Novecento è destinato restare nel nostro futuro perché nonostante tutto è stato il secolo in cui si è fatta l’Italia.
Alla realizzazione dello stile Novecento ha contribuito e non poco la cultura.
È importante oggi riscoprire la cultura del Novecento e guardare alla sua società letteraria, l’ultima che è stata capace di esprimere idee e intuizioni uniche e straordinarie.
Lorenzo Mondo, uno dei più grandi critici che la nostra cultura ha avuto, è stato un protagonista principale del mondo letterario del secondo Novecento.
Critico, giornalista, biografo e studioso di Pavese e Fenoglio, Lorenzo Mondo partecipa attivamente al fermento culturale e letterario di quegli anni ricchi di cultura e idee.
Firma importante della Terza pagina del quotidiano La Stampa, scrittore e animatore di una stagione felice di tendenze e idee, Mondo nutriva da parte di molti scrittori una stima personale e una fiducia incondizionata.
A cura della Fondazione Cesare Pavese, scrittore per cui Lorenzo Mondo aveva una venerazione, esce un volume dal titolo Caratteri mobili. Un libro interessante in cui sono raccolte le lettere che gli scrittori del tempo inviavano al critico e all’amico.
132 lettere, manoscritte e dattiloscritte, di cui 4 dello stesso Mondo e le restanti scritte da 69 mittenti.
Natalia Ginzburg, Anna Maria Ortese, Leonardo Sciascia, Umberto Eco, Mario Rigoni Stern, Primo Levi, Guido Ceronetti, Andrea Zanzotto, Giovanni Getto, Vittore Branca, Ernesto Ferrero.
Questi alcuni dei grandi intellettuali che quotidianamente dialogavano con Lorenzo Mondo.
Caratteri mobili è un viaggio nel tempo e nella letteratura italiana del Novecento, un dietro le quinte di un mondo che si concedeva lo spazio di un’attesa di una lettera di carta.
«Recuperare, – scrive Pierluigi Vaccaneo, Direttore della Fondazione Cesare Pavese – custodire e pubblicare l’epistolario di Lorenzo Mondo è recuperare attimi che sono settimane, mesi, anni, pezzi di un passato che ci insegna quanto la parola attesa possa essere un potente attivatore di emozioni, intimità, creatività e dunque umanità».
Queste lettere permettono di ricostruire, ed evocare quasi per incanto, come spiando dal buco della serratura della porta di un salotto immaginario, quel Novecento straordinario con i suoi scrittori più autorevoli che dialogavano con Lorenzo Mondo e tutti facevano parte di un’umana società letteraria, una moderna corte di letterati, democratica e libera di cui oggi si avverte la mancanza.