Autore: Enrico Cerquiglini
Data di pubbl.: 2023
Casa Editrice: Bertoni Editore
Genere: Poesia
Pagine: 179
Prezzo: € 16,00
Il poeta guarda il suo tempo e lo attraversa, scrive versi per indignarsi e denunciare tutto quello che è andato storto.
Enrico Cerquiglini è poeta civile e in Avvisaglie mette a soqquadro il mondo in cui vive e affida alla poesia il suo punto di vista sulle cose.
Mette sotto accusa il suo tempo con una scrittura che incalza il contemporaneo. Da Don Chisciotte ubriaco si fa largo tra le macerie con parole di lotta e di rivolta.
Enrico Cerquiglini scrive poesia intorno all’idea del tempo. Scavalca l’immobilità degli istanti cerca nel tempo dell’uomo un modo per superare la disfatta, rendersi contro che oltre le rovine potrebbe esserci un umanesimo nuovo.
Intanto il poeta ha deciso di non tacere davanti all’inferno dei viventi che ci riguarda tutti.
Ogni verso di questo libro mostra il sangue che scorre nel tempo di cui facciamo parte. Ogni parola di queste poesie dà conto dei vacillamenti e dei tagli, delle lesioni e delle pugnalate.
Avvisaglie è prima di tutto l’inventario di questo nostro mondo che si sta disumanizzando.
Ma il poeta non si rassegna a questa globale caduta nel tempo. Attraverso la poesia vuole credere che nulla svanirà e che grazie alle parole sarà possibile costruire un mondo nuovo dove «non si nega a nessuno un tozzo / di pane e un bicchiere di vino/ un piatto di pasta o di minestra».
È carica di umano la poesia di Cerquiglini e allo stesso tempo l’uomo e il poeta non si mostrano indifferenti davanti all’imbarbarimento che avanza: «ora – forse la terra ha invertito / il senso della rotazione – si nega / il pane che si dovrà buttare / e si è fieri del proprio egoismo / un po’ liberal un po’ tronfi / della decadenza dell’indecenza».
Parafrasando Cioran, Cerquiglini con la sua deflagrante poesia civile è chirurgo del proprio cadavere.
Con una lucidità che ferisce si distanzia dalla ragione e nelle sue Avvisaglie arma la parola e spara.
«Le prime avvisaglie / – era già calato il sole – / mostrarono l’inquietudine / delle bestie da soma».
Nelle poesia di Enrico «le parole si fanno lame / per tagli improvvisi/ di soggetti di predicati / di predicatori di complimenti / d’agente di agenti stradali / di commissari del popolo / di gendarmi da sfilata / di malmostosi briganti / di benefattori e fattori primi / e secondi inverecondi / non tacciono ancora / luttuose sirenecampane / che già sguinzaglia / la canea dei nullafacenti / di successo».
Davanti all’inferno umano nel quale siamo finiti, Enrico Cerquiglini con le sue Avvisaglie, senza aver paura di essere blasfemo, libero e irriverente, diffama il suo tempo e il mondo pregando una bestemmia, se stesso, dio e la vita.