Autore: Jean d'Ormesson
Data di pubbl.: 2019
Casa Editrice: Edizioni Clichy
Genere: Saggi
Traduttore: Fabrizio Di Majo
Pagine: 125
Prezzo: € 15,00
Jean d’Ormesson, scrittore francese raffinato e poliedrico, è scomparso nel dicembre del 2017. Poche ore prima di morire aveva dettato alla sua segretaria le ultime righe del suo ultimo libro.
Una preghiera infinita adesso esce dalle Edizioni Clichy e può considerarsi il suo testamento filosofico, letterario e spirituale.
D’Ormesson è stato sempre un grande agnostico dell’esistenza e con il suo scetticismo gentile in queste pagine si interroga con grande profondità e straordinaria leggerezza sui temi fondamentali che tormentano l’agire umano, scavando a fondo nel mistero della nascita e nel mistero della vita.
Il grande vecchio, che ha avuto la fortuna di vivere a lungo, in sessanta brevi capitoli passa in rassegna la questione umana scandita dall’inconveniente della nascita e dall’ignoto mondo della morte. In mezzo ci sta la vita, che (nonostante l’assurdo e l’insensatezza) vale la pena di essere attraversata e vissuta.
Una preghiera laica in cui il grande scrittore francese si interroga avvalendosi della filosofia, della scienza, della religione ma soprattutto nelle sue riflessioni si affida alla sua esperienza di testimone del proprio tempo.
«La vita è un’occupazione di ogni istante. Un’esperienza del più vivo interesse. Un’ avventura unica. Il più riuscito dei romanzi. Spesso, una seccatura. Troppo spesso, una sofferenza».
D’Ormesson, sfogliando le pagine del Qoelet e scomodando il pensiero di Cioran, fedele al suo agnosticismo scrive di noi esseri umani vittime del destino, non responsabili della nostra nascita e in parte responsabili della nostra vita.
Lo scrittore alla fine del suo viaggio terreno continua a porsi nel suo libro ultimo le domande fondamentali che hanno animato per lunghi anni la sua scrittura.
A lui non interessa trovare le risposte ma indagare a fondo nel labirinto dei numerosi misteri che la nascita e la morte ci mettono sotto gli occhi durante il nostro passaggio sulla terra.
«Dove eravamo prima di nascere? Niente di più semplice: da nessuna parte. E dove saremo dopo la nostra morte? Niente di più chiaro: là dove, nel silenzio e nella pace dell’eternità, eravamo prima di nascere. E cioè, di nuovo, da nessuna parte».
Una preghiera infinita è il libro – testimonianza di un uomo e di uno scrittore straordinario che arriva lucido alla fine del suo viaggio terreno.
Jean d’Ormesson anche in queste sue ultime pagine non tradisce la sua vocazione di grande umanista.
Tra le pagine di questo commovente e intelligente epilogo della sua vicenda umana troveremo parole e pensieri che ci riguardano e che potranno esserci di conforto nel nostro cammino di uomini nel teatro del mondo in cui la vita è fatta per passare.
D’Ormesson prima di chiudere per sempre gli occhi ci invita a essere sempre stupiti,curiosi, intelligenti e agnostici davanti alle domande fondamentali sull’esistenza e sul suo altrove che non troveranno mai una risposta certa