Autore: Giovanni Benzi
Data di pubbl.: 2016
Casa Editrice: Maddali e Bruni
Genere: Narrativa
Pagine: 157
Prezzo: 12
Un ragazzo, mediamente più bravo dei compagni di classe, comincia quasi per scherzo a prestar loro i quaderni, a fare un paio di disegni per conto di altri così, di sua spontanea volontà.
“All’inizio le cose accadono e basta”, come ci informa l’autore Giovanni Benzi, ma poi ne accadono altre e con effetto moltiplicatore, gli accadimenti allargano il proprio campo di influenza, coinvolgono più attori, comparse, tecnici, un intero staff che conduce in porto, spesso inconsapevolmente, molte storie.
Siamo in una scuola, tra adolescenti un po’ d’altri tempi, ma sempre carichi di curiosità e con gli ormoni a mille.
I professori fanno la loro parte, facilitati da un autoritarismo che oggi non c’è più, per fortuna, ma forse no. I genitori facevano la loro parte, che oggi non fanno più, purtroppo, senza forse.
Banti è il ragazzo protagonista assoluto, la star di questo musical di parole e storie, di lezioni di vita buone per tutte le età. E Banti, pur intelligente come pochi, non sa che “a volte le persone danno il via a storie che non sanno, a volte le cose vanno avanti da sole”, e ciò che per lui buono e bravo, era all’inizio quasi un gioco, si trasforma a metà strada del nostro racconto, in una struttura complessa, articolata, ottimamente congegnata e pure redditizia, si anche a livello economico.
E il sesso cosa c’entra ? Eccome se c’entra! Siamo fra adolescenti, sorgente limpida, inesauribile, gioiosa, di questa dimensione che trova il suo spazio corretto in questo romanzo, come altre numerose realtà e considerazioni, di cui l’autore ha costellato il suo lavoro, arricchiscono magistralmente in un prezioso intercalare, la narrazione.
Giovanni Benzi, che con questo libro inaugura la prima collana di narrativa dell’editore Maddali e Bruni, Giovanni dicevo, libraio di professione, autore e pensatore (credo io), ci regala una storia ambientata in tempi ai quali molti di noi torneranno durante la lettura, storia scritta con un linguaggio estremamente originale, delicato, raramente caratterizzato da espressioni un po’ più moderne, che forse tradiscono la voglia di dire in modo più lapalissiano come stanno veramente le cose oggi. Perché se le cose stanno così, oggi, dipende molto anche dalle storie nate, vissute e scritte, in altri tempi, i tempi di Banti.
L’esordio letterario dice molto di un autore, e questo dice molto di più. Con questo libro Giovanni rivela molto di se e di come la vede lui, e quindi sono certo che non si fermerà qui, proprio perché tutto è come sembra. Buona lettura.
“Prima c’è sempre altro da raccontare. Te l’ho già detto che le cose non hanno mai un solo inizio ? Le cose capitano un po’ alla volta, e se sei fortunato alla fine riesci a ricostruire un percorso. Di ogni cosa puoi costruire molte genesi, e ognuna di queste sarà ogni volta funzionale alla storia che ti vorrai raccontare e che vorrai raccontare agli altri. Il fatto, chiamiamolo così, è che le cose non cominciano mai quando te ne accorgi. Cominciano sempre un po’ prima, prima che tu ci faccia caso, e quando capisci cosa sta succedendo è perché sei già preso dalla corrente, la senti, e la riconosci.” (Pag.49)
“Non ti è mai capitato di pensare che la verità potrebbe essere l’opposto di quello che pensi tu?” (Pag. 128)