
Autore: Matsumoto Seicho
Casa Editrice: Adelphi
Genere: romanzo giallo
Traduttore: Gala Maria Follaco
Pagine: 175
Prezzo: 18,00
Tokyo Express di Seicho Matsumoto è un giallo che l’autore scrisse nel 1958, forse il suo più celebrato romanzo. Dalla narrazione fu poi prodotto un film ed ora Adelphi ne ha curato una riedizione. Si tratta di un libro molto interessante e complesso, giocato tutto su alibi e orari, un racconto entusiasmante come il piano diabolico messo in atto dal colpevole.
Un giorno i corpi senza vita di un uomo e una donna vengono ritrovati su una spiaggetta. Dal colorito delle guance si evince che hanno assunto cianuro e il caso viene presto archiviato dalla polizia come suicidio d’amore. Quindi nessuna indagine e nessun colpevole. Tuttavia un vecchio investigatore intuisce che qualcosa non torna perché anche se i due erano arrivati con il medesimo treno come mai l’uomo per cinque giorni non è mai uscito dalla sua stanza d’albergo e poi si è allontanato precipitosamente lasciando in hotel una valigia? E la donna dove è stata tutto questo tempo? Ad aiutarlo a perseverare nei suoi dubbi anche un giovane poliziotto inviato da Tokyo che, come lui, cerca di scardinare la perfezione dei fatti e le idee preconcette di tutti coloro che si occupano del caso.
Questo noir presenta un fascino ossessivo, incentrato su orari e nomi di treni. L’indagine sembra impossibile: l’inconsueta coppia di detective deve trovare delle falle a un congegno perfetto e scoprire la mente diabolica che ha capovolto la realtà. La narrazione è veramente ben congegnata perché la trama si snoda su un’indagine basata sui dettagli e sull’analisi dei particolari, anche quelli apparentemente insignificanti, e sulla logica. La ricostruzione del caso dà al lettore tutti gli indizi per venire a capo dell’intreccio, avvicinandolo pian piano alla soluzione. La lettura, pur piacevole, a tratti potrebbe annoiare per il continuo elenco di città e paesini del Giappone e i vari orari dei treni, ma se i detective non si arrendono nel voler dipanare la matassa anche il lettore si appassiona in attesa di una conclusione che sicuramente sarà sorprendente. Infatti non mancano le sorprese finali.
Seicho Matsumoto ci ha regalato un libro in cui tutto è studiato nel dettaglio, con quella precisione e meticolosità tipiche del mondo orientale. Per il lettore di oggi risulta difficile capire come sia possibile che gli orari dei treni e gli scambi ferroviari abbiano potuto esercitare un così intenso fascino sui giallisti di una volta come Matsumoto o anche Agatha Cristie. Negli anni in cui l’autore confezionava questo racconto il treno era considerato simbolo di modernità che rivoluzionò la vita di interi territori, pertanto lo spostarsi da una località all’altra, come ben dettagliato nel noir, in tempi così rapidi dava al mezzo una valenza stratosferica. E per questo Tokyo Express all’epoca della prima pubblicazione ebbe un successo dirompente, cosa che oggi passa quasi inosservata. Il lettore moderno trova più gratificazione nella narrazione elaborata con uno stile asciutto dove con pochi tratti vengono delineati i personaggi e gli scenari. Le frasi corte con una punteggiatura ridotta al minimo sono sicuramente più efficaci per spiegare i concetti e lasciano spazio a chi legge per le osservazioni personali.
Un consiglio: a completamento della lettura vi è una cartina. E’ utilissima per la comprensione della storia, meglio consultarla fin dall’inizio. E un grazie alla casa editrice perché ha riproposto un giallo classico che nel panorama letterario del genere non può non essere letto.
0