
Pagine: 336
Prezzo: € 19,00
Nel paese di Lorino, sperso nella campagna dell’Emilia Romagna, arriva Remo Tramagli. Stremato, solo, con un trolley sgangherato al seguito, da un anno gira in apparenza privo di una meta dopo aver preso un permesso di lavoro dall’ufficio postale in cui lavora. È scavato da un dolore profondo, la perdita della compagna Claudia, un fantasma gentile che lo accompagna nei sogni strani e disturbanti che popolano i sonni di Remo e talvolta persino nella realtà. Cosa cerca quest’uomo in un luogo che sembra non avere nulla da dare a un estraneo?
“Quando si parte per dimenticare qualcuno, quel qualcuno finisce per diventare indimenticabile, perché è il motore che spinge i passi del viandante; il viandante crede di essere libero, ma la sua bussola indica una sola direzione: il luogo in cui non fare ritorno.” (pag. 85)
L’accoglienza nell’unica locanda del paese è piuttosto rude eppure Giuseppe, la moglie Silvia e la figlia Adele non sono cattivi e presto Remo, con loro, stabilisce un buon rapporto. Quello che è strano è Lorino in sé: la grande idrovora che alimenta i campi, le nutrie che sembrano una maledizione, la Collina della Memoria la cui costruzione è impossibile datare, gli abitanti ancora animati da rancori che risalgono a schieramenti politici legati all’ultima guerra mondiale, le strane luci verdi che Remo vede muoversi nella notte fra le spighe di granturco nei campi, i bambini che sono convinti di avvertire la presenza di persone scomparse come il signor Pino e Paolo, fratello di Adele. Remo dovrebbe fermarsi qualche giorno, ma qualcosa lo trattiene in quel luogo dimenticato da Dio o da Dio maledetto. Qual è il segreto nascosto nelle viscere di Lorino? Paolo e il signor Pino sono morti o solo scomparsi? E se sono morti chi li ha uccisi e perché? E di chi sono le tibie e i teschi che il labrador Paco dissotterra e nasconde? Il racconto, a questo punto, diventa un noir a tutti gli effetti che si dipana fra le mille gallerie sotterranee di Lorino, il mistero dei Leccafossi, il culto semi pagano di Santa Barbara, la convinzione di uno dei bambini che esista un paese di Sottoterra, una specie di Lorino rovesciata.
La storia di Lorino e dei suoi ciclici disastri sembra un apologo della storia del mondo: l’orrore si annuncia, si concretizza, si manifesta e subito viene dimenticato. Ma Lorino, come i lettori scopriranno, è anche la patria dei desideri irraggiungibili e al tempo stesso della dimenticanza, come Remo alla fine scoprirà. Tutto dipende da cosa si sta cercando e con quale animo.
Sottoterra è un libro misterioso e affascinante, che si presta a molte e diverse letture di cui la presente è solo una, ma ciascuno potrà trovare la sua personale chiave di interpretazione. Perché un libro davvero degno di questo nome – e Sottoterra senza dubbio lo è per argomento e alta qualità di scrittura – offre sempre più domande che risposte.