Scrittori senza quiete – Gianpaolo Altamura

Titolo: Scrittori senza quiete. Da Pasolini a Saviano
Data di pubbl.: 2023
Pagine: 200
Prezzo: € 16,00

Gli scrittori irregolari sono inquieti per la loro allergia alle convenzioni e soprattutto cercano la verità nell’essere bastian contrari e acerrimi nemici di ogni forma di potere.

Gianpaolo Altamura, docente di letteratura italiana contemporanea presso l’Università degli Studi di Bari, ha da poco pubblicato Scrittori senza quiete.

Un saggio in cui si discute di cinque autori della letteratura italiana contemporanea: Curzio Malaparte Sandro Penna Pier Paolo Pasolini, Oriana Fallaci e Roberto Saviano.

Cinque scrittori irregolari e battitori liberi, eccentrici rispetto alla norma: con uno spirito anarchico e libertario non hanno mai rinunciato a un’attitudine autonoma e anticonformista.

Sempre disturbanti e eretici, lontani anni luce dal “quieto vivere” dei mercanti di parole.

Cinque modi di intendere la linea inquietante della letteratura, che prima di tutto deve essere, come giustamente sosteneva Pasolini, lo scandalo della coscienza.

Pasolini, l’intellettuale scomodo che vuole sempre stare il più possibile al livello della realtà. Il poeta civile, lo scrittore, il cineasta, il polemista, ma soprattutto l’uomo che pensa e scrive sulla carta che brucia e che ribadisce il bisogno di «gettare il corpo della lotta», operare a livello della realtà, senza limitarsi a leggerla o descriverla.

Altamura   parla dell’illuminismo carnale di Pasolini, quella tensione continua tra razionalismo e irrazionalismo, storia ed estetica passione, che il poeta definiva un «oscuro scandalo della coscienza».

Gianpaolo Altamura scrive di Curzio Malaparte partendo dalla sua eccentricità e lo inserisce nella linea irregolare della letteratura italiana contemporanea.

«L’opera di Curzio Malaparte è stata definita in maniera molto pertinente una fiction based on facts, in nome della sua spiccata tendenza a trasfigurare l’esperienza in nome dell’ “interessante”».

Malaparte eccentrico, egocentrico, esagerato, provocatorio con la sua scrittura portata alle estreme conseguenze non ha mai quiete né come uomo né come scrittore con tutte le sue categorie del macabro, del provocatorio, del degradante e del volgare, caratteristiche tipiche del bastian contrario.

Penna è l’altro scrittore senza quiete di cui Altamura scrive nel suo libro, poeta che si colloca di fatto al di fuori del canone letterario e poetico costituitosi nell’Italia novecentesca, proprio perché si pone anche al di fuori della sfera piccoloborghese, in virtù di una incrollabile diversità umana oltre che culturale.

«La poesia di Penna scaturisce cioè da una sensibilità quasi prossemica, spaziale dell’alterità – dell’oggetto amato, contemplato o semplicemente avvertito, e del mondo ammirato, sia esso animato o no».

L’acclarata diversità di Penna, secondo Altamura, non è uno stato di smarrimento o, peggio, una condizione di perdita, di condanna, di perdizione, bensì una sorta di licenza dell’esistenza disadorna, desolata della città moderna.

Senza quiete è anche la battagliera Oriana Fallaci. Secondo L’autrice di Penelope alla guerra il punto d’incontro tra giornalismo e letteratura risiede proprio nella dimensione libera, creativa, istintiva dello scrivere, che proprio per questa sua natura è in grado di mettere in crisi il potere costituito, che è per definizione ambiguo e “oscurantista”. Il giornalismo prima di tutto deve essere rivolta politica come lotta politica. Per la Fallaci chi non si cura di questo dovere non è altro che un cortigiano, un mercante di parole, un impiegato ubbidiente che scrive in malafede per tenere il mondo così com’è.

Per Gianpaolo Altamura anche Roberto Saviano rientra negli scrittori senza quiete perché l’autore di Gomorra è portatore di una differenza, soprattutto agli occhi degli integrati al Sistema.

Scrittori senza quiete traccia una linea inquieta della letteratura italiana. A Gianpaolo Altamura interessa prima di tutto mettere in evidenza un’idea della letteratura, quella degli scrittori liberi che prima di tutto rispondono alla loro coscienza: gli irregolari che hanno sempre fatto dell’eresia una ragione di vita e di scrittura.

Libro da leggere per tenere gli occhi aperti.

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