Autore: Lembo Daniele
Data di pubbl.: 2012
Casa Editrice: Bietti
Genere: Romanzo storico
Pagine: 206
Prezzo: 18
INTERVISTA ALL'AUTORE
Sono i mesi conclusivi del secondo conflitto mondiale e nell’Italia divisa tra tedeschi e Alleati e funestata dalla guerra civile si diffonde la voce dell’esistenza di un’arma segreta, “il raggio della morte”, in grado di mandare in avaria i motori dei mezzi sui quali viene indirizzato. Questo è lo scenario nel quale si trova a muoversi il protagonista del romanzo, il maresciallo della Guardia di Finanza Renzo D’Onofrio, inviato nel Nord Italia per convincere lo scienziato che starebbe approntando la micidiale arma, sfruttando appunti di Guglielmo Marconi, a lavorare per loro. La missione è tutt’altro che facile: molti sono interessati a quest’arma che potrebbe mutare le sorti della guerra così il maresciallo incontra numerosi ostacoli ma si imbatte anche in una misteriosa donna tedesca che pare emersa dal suo passato. “Prima che tutto sia finito”, come specificato dall’autore nella nota al termine del romanzo, è una storia frutto di fantasia ma “lo stesso non si può dire di molte piccole storie che vi compaiono come tessere del mosaico generale”: anche se il mosaico che si propone di comporre è molto complesso, il risultato è affascinante.
Daniele Lembo fornisce al lettore tutte le informazioni sufficienti ad avere un primo e abbastanza preciso quadro di un periodo storico estremamente travagliato per l’Italia, di cui solitamente le conoscenze non superano le date di qualche avvenimento più rilevante. Lembo non si limita ad elencare eventi ma li approfondisce narrandoci la vita quotidiana dell’epoca: infatti, sempre nella nota, chiarisce che “le ambientazioni, … si è tentato di fare sempre precise e veritiere, e gli estratti da quotidiani e dalle pubblicazioni d’epoca, …sono fedeli e conformi a ciò che in quegli anni comparve sulla carta stampata”. Il romanzo è breve ma molto denso, bisogna prestare molta attenzione perché è ricco di particolari quasi in ogni pagina.Il lettore accompagna Renzo nella sua missione e assieme a lui “entra in relazione” con numerosi personaggi ed è grazie alle loro domande, curiosità e pensieri che conosce la Storia ma soprattutto il vissuto della gente comune rapportato agli avvenimenti di quegli ultimi mesi di guerra. L’autore propone al lettore una carrellata di figure tipiche in cui ci si sarebbe potuti imbattere in quegli anni e, tra i tanti, si incontrano così Augustarello l’oste, un barbiere del sud Italia , il giovane soldato Giannetto e Iside che è la tenutaria di un bordello. A queste persone Lembo spesso assegna anche un nome e una breve caratterizzazione anche se compaiono solo una volta nel romanzo, fugacemente, facendo sì che non siano semplici comparse.
Uno dei maggiori pregi dell’opera è l’equilibrio. La capacità dello scrittore di fornire uno spaccato storico-culturale straordinariamente accurato, senza tralasciare nessun aspetto e soprattutto senza assumere un punto di vista parziale. Di tutti i partecipanti al conflitto cerca di riportare brevemente meriti e demeriti in modo quanto più oggettivo possibile; dal romanzo emerge chiaramente la fluidità della realtà, mai così netta come si è stati portati a credere, ben tratteggiata attraverso i pensieri e le opinioni dei diversi personaggi da cui si evincono l’estrema confusione e lo spaesamento provati in Italia alla fine del conflitto: “Qui[ …]non si capisce più niente.[…]non si capisce chi comanda. Non si sa se i fascisti, i tedeschi o, addirittura, i partigiani”.
“Prima che tutto sia finito” è un romanzo estremamente denso di particolari, aneddoti, descrizioni di consuetudini, oggetti e ambienti, persone ed eventi che l’autore ha la capacità di rendere essenziali e chiari esprimendosi con un linguaggio scorrevole e mai complicato, avvicinabile da tutti i lettori essendo sufficiente per comprenderlo una conoscenza storica di base che sarà poi arricchita in modo naturale e per nulla pedante dal libro stesso.