
Autore: Ada Negri
Data di pubbl.: 2023
Casa Editrice: Interno Poesia Editore
Genere: Poesia
Pagine: 232
Prezzo: € 15,00
Ada Negri, donna e poetessa animata da un forte spirito di ribellione. Una voce solitaria e coinvolgente, l’unica ammessa all’Accademia d’Italia eppure è stata osteggiata, censurata e ingiustamente dimenticata.
Dopo la sua morte la critica ufficiale ne emarginò il ricordo e l’opera . Ada Negri fu vittima dei dannosi condizionamenti politico – ideologici sempre presenti nella vita culturale italiana, ma soprattutto non fu apprezzato il suo essere sempre controcorrente.
La sua poesia non è intellettualistica. Ada Negri non è mai stata un intellettuale e il suo bagaglio culturale proviene soprattutto dalla vita e dall’esperienza esistenziale.
La poesia di Ada negri appartiene al proprio tempo, ma non fu mai di ispirazione letteraria.
La poetessa nacque a Lodi il 3 febbraio 1870 da una famiglia di umili origini. Nel 1887 divenne maestra elementare. Nei primi anni dell’insegnamento scrisse le sue prime poesie ribelli e di denuncia. Nel 1892 usci per i tipi di Treves Fatalità, il suo primo libro.
Dopo la pubblicazione il suo nome incominciò a circolare e la poetessa ribelle divise subito i critici.
Si avvicinò agli ambienti socialisti e anarchici, dove conobbe Anna Kuliscioff e Filippo Turati.
In quel tempo Ada Negri concepiva la poesia come una missione sociale, il tentativo di scavare nelle ragioni della realtà per raggiungere attraverso le parole i sommi ideali di giustizia e uguaglianza.
Nella preziosa collana Interno Novecento dell’editore InternoPoesia esce Poesie, un volume antologico che raccoglie il meglio della produzione poetica di Ada Negri. La curatela è di Silvio Raffo.
« Il caso Ada Negri- scrive Raffo nell’introduzione, è uno dei clamorosi esempi di damnatio memoriae della poesia novecentesca. Il suo nome, presente in qualsiasi sussidiario di scuola elementare o antologia del primo Novecento, dagli anni Sessanta a oggi è stato impietosamente espunto non solo dai suddetti generi di testi, ma tout court da cronache e critiche letterarie»
Raffo giustamente denuncia il velo di tenebre calato su Ada Negri proprio nella stagione di maggior fioritura e vigore della poesia femminile e femminista.
In questo libro possiamo finalmente tornare a comprendere la vocazione poetica di Ada Negri e attraverso le sue opere renderci nuovamente conto del posto importante che lei occupa nella nostra letteratura
Le poesie del primo periodo sono animate da un socialismo umanitario non marxista e da una commovente passione e struggimento verso gli umili e gli ultimi della terra. A questi tempi appartengono Fatalità (1892) e Tempeste (1895)
Ma con Maternità (1904) la sua poetica subì una svolta radicale. Ada Negri diventò una poetessa alla ricerca di Dio. La sua voce divenne assolutamente interiore, la sua riflessione si mosse nel campo di una spiritualità, la sua poesia si inabissò nei misteri della fede ma tenne sempre ben saldi nella scrittura i temi legati alla vita di tutti giorni.
La sua è stata sempre una poesia sociale d’ispirazione religiosa.
Guido Piovene così scrisse di Ada Negri: «La sua attività letteraria ebbe tre fasi: una arruffata, così detta rivoluzionaria, della sua giovinezza; una intermedia, passionale senza essere sociale; l’ultima meditativa, nella quale raggiunse decoro e dignità di scrittrice».
Il dono (1935) e Fons amoris (uscito postumo nel 1946) sono gli ultimi due libri di Ada Negri che vanno letti come la rappresentazione di una vita interiore che si nutre del mistero.
La poetessa scava fino in fondo alla sua anima in cerca di essenzialità per il suo spirito, non rinuncia mai alla forza e alla vitalità dell’interiorità, vuole raggiungere una religiosità che allo stesso tempo sia epifania e segreto.
Carlo Bo ha scritto che Ada Negri appartiene ai «grandi inseguitori di Dio».
Ada Negri è ancora oggi una interprete appassionata delle ragioni sociali e interiori dell’esistenza.
La sua poesia con i suoi ideali umani e i suoi itinerari spirituali esige una riscoperta.
«Ma non v’è momento / che non gravi su di noi con la potenza /dei secoli; e la vita ha in ogni battito /la tremenda misura dell’eterno».
Luigi Giussani scrive che accostarsi alla poesia di Ada Negri significa sostare in un pertugio di stupore, in quanto è fondamentale che tutto è essenzialmente unito, cosicché politicamente, segue che tutto è in pace, perché la vita sociale è la pace, e anche il male è assoluto in questa unità.
Adesso che abbiamo tra le mani questa nuova edizione delle sue opere possiamo dire che la sua poesia è un modo di stare al mondo e bisogna assolutamente restituire a Ada Negri il posto che le spetta nella storia della nostra letteratura.
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