
Autore: Michel Houellebecq
Casa Editrice: Bompiani editore
Genere: romanzi e altro
Pagine: 1403
Prezzo: euro 50
Bompiani rende omaggio a Michel Houellebecq pubblicando l’intera produzione letteraria nella collana dei classici. Lo scorso anno è uscito primo tomo che raccoglie i suoi libri usciti dal 1991 al 2000.
Qualche mese fa è stato pubblicato il secondo volume dove si trovano tutti i testi del grande scrittore francese pubblicati dal 2001 al 2010.
Anni in cui Houellebecq ha pubblicato tre romanzi importanti (Piattaforma, La possibilità di un’isola e La carta e il territorio).
La sua lingua affilata e gelida colpisce a morte, castiga senza alcuna via di scampo la condizione umana che sta precipitando in un baratro.
Houellebecq è il più politico degli scrittori viventi, forse il più importante, che attraverso il romanzo ha anticipato ieri quella terribile crisi interiore e economica che oggi sta dando il colpo di grazia ai nostri modi di vivere e di essere.
Oltre ai romanzi, che abbiamo avuto modo di apprezzare, nel corposo volume Bompiani sono raccolti una serie di interventi che lo scrittore ha pubblicato in varie riviste e anche una serie di interviste che egli ha concesso in questi anni.
Per la prima volta in maniera sistematica Houellebecq ci consente di entrare nel suo mondo e attraverso la sua voce e la sua penna conosciamo le sue idee e le sue opinioni senza il filtro della finzione narrativa.
Belle le pagine in cui racconta la sua avventura e la sua vita di lettore forte: «Pensavo che la mia vita sarebbe stata felice, e non immaginavo nemmeno esattamente l’infelicità; la vita mi appariva come una delizia e un dono, e la lettura una delle gioie di quella vita indefinitamente deliziosa. Ero un bambino. Ero felice, e la felicità lascia poche tracce.
Ho appreso poco a poco che cosa fosse davvero la vita degli uomini; l’ho appreso anche attraverso i loro libri».
Houellebecq dopo il fallimento della sua vita professionale e del suo matrimonio sì è messo a scrivere romanzi e soprattutto a leggere i suoi contemporanei.
In queste pagine conosciamo un uomo e uno scrittore che non fa sconti a nessuno, nemmeno a se stesso. In un articolo scrive che non si piace e che prova solo poca simpatia per se stesso. Dice di non trovarsi molto interessante fino a provare disgusto.
«Uscire dal XX secolo» è il titolo di un articolo provocatorio che Michel Houllebecq pubblica nell’aprile 2002 sulla Nouvelle Revue française.
Lo scrittore afferma che la letteratura non serve a niente . Se servisse a qualcosa i misfatti degli intellettuali (Houellebecq se la prende prima di tutto con la marmaglia di estrema sinistra che ha monopolizzato il mondo delle idee) e lo sterile dibattito culturale del secolo non sarebbero esistiti.
«Per fortuna questo secolo è concluso», tira un sospiro di sollievo lo scrittore. E con esso svanisce l’idea della letteratura di realizzare un’autentica visione prospettica dell’umanità.
Gli interventi di Michel Houellebecq è il valore aggiunto di questo importante e prezioso volume. In queste pagine lo scrittore tiene i suoi discorsi politicamente scorretti e soprattutto si mostra in tutta la sua schiettezza e crudeltà non rinunciando a essere una ferita enorme nel cuore dell’Occidente.
Non si poteva non dare dignità di classico a questo grande autore contemporaneo vivente che fa della scrittura un atto di urgenza e che mai si sottrae al compito di svegliare.
Michel Houellebecq è uno scrittore che come pochi è capace di dare l’allarme. Questo oggi fa la differenza.
0