ROMANZI
Wendy, nel bene e nel male, è convinta di avere inquadrato la sua vita: ha un lavoro stabile, una nuova casa e un ex fidanzato che non la vuole più. Finché un giorno, improvvisamente, la sua vita viene stravolta, facendole trovare il coraggio di seguire un sogno e di aprire un Cake Shop tutto suo. Da quel momento la sua vita comincerà a prendere pieghe inaspettate e, tra torte, cupcakes, macarons e dolci di ogni tipo, scoprirà che in amore, come in cucina, la genuinità degli ingredienti è uno dei segreti più grandi che si possano imparare. Un libro ricco di profumi, sapori, sorrisi, emozioni e colpi di scena che terrà incollate le lettrici fino all’ultima pagina e che ci catapulterà in un mondo fatto di irresistibili dolcezze.
“Sweet love – La ragazza delle torte” di Elena Bosca. La Corte Editore.
Il piccolo pezzo di cielo che si intravede dal finestrino è di un azzurro intenso. Patricia è sull’aereo che la sta riportando a casa, a Madrid. All’improvviso la sconosciuta che le è seduta accanto le dice una cosa che la sconvolge: «Qualcuno vuole la tua morte». Patricia è colpita da quella rivelazione, ma poi ripensa alla sua vita e si tranquillizza: a ventisei anni è realizzata, felicemente sposata e con un lavoro che la porta a girare il mondo. Niente può turbare la sua serenità. È sicura che quella donna, che dice di riconoscere le vibrazioni emanate dalle persone, si sbaglia. Eppure a Patricia, tornata alla routine di sempre, iniziano a succedere banali imprevisti che giorno dopo giorno si trasformano in piccoli incidenti. Incidenti che stravolgono le sue abitudini e il suo lavoro. Non può fare a meno di ripensare alla donna dell’aereo e alle sue parole. Parole che a poco a poco minano le sue certezze. Vuole sapere se è davvero in pericolo. Vuole scoprire chi desidera farle del male, e quando il sospetto cresce dentro di lei, inizia a guardarsi intorno con occhi diversi, dubitando delle persone che ha vicino. Sente che tutto il suo mondo sta crollando pezzo dopo pezzo, ma deve trovare il coraggio di resistere: la minaccia è più vicina di quanto immaginasse. Però deve essere pronta a mettere in discussione tutta la sua vita, a leggere dentro sé stessa. Perché anche la felicità ha le sue ombre. Anche un cielo senza nuvole può dar vita in un attimo a una terribile tempesta.
“Le cose che sai di me” di Clara Sanchez. Garzanti editore.
Il giorno in cui il maestro insegna ai bambini l’alfabeto è la fine e l’inizio di un mondo. La fine di un mondo in cui le cose succedevano e basta, e l’inizio di uno in cui possono essere messe in fila indiana in forma di parole. La vita intera passa attraverso le molteplici combinazioni di quelle ventuno lettere: sorprese, delusioni, imprevisti, nascita e crescita, persino la morte. Quaranta storie lievi e profonde, commoventi e allegre. In ogni racconto è la vita che si manifesta. Sono epifanie scovate quasi per caso nelle pieghe del quotidiano: lo smarrimento di una donna di fronte alla rottura di un braccialetto dei desideri, lo stupore di un quarantenne che torna a scuola per un corso di lingua, la dignità di chi dopo anni di psicoterapia prova a farcela da solo, l’eccitazione di un bambino a cui è affidato un segreto più grande di lui, il piacere di rimettere in circolazione una banconota falsa ricevuta a tradimento… Una vera e propria commedia umana in cui un piccolo gesto, o una parola, può diventare la chiave per capire noi stessi e cercare quella cosa che, anche se con qualche sospiro, vogliamo ancora chiamare felicità.
“La vita non è in ordine alfabetico” di Andrea Bajani. Einaudi editore.
Celeste ha un assoluto culto del corpo. Del proprio, che allena senza sosta in palestra, depila minuziosamente e leviga con ogni sorta di unguento. Ma soprattutto adora i corpi non ancora irruviditi dei suoi allievi quattordicenni. Di sentimenti non vuol sentire parlare, quel che le interessa è solo il sesso. Cominciare la storia con il suo allievo Jack non è stato facilissimo, visto quanto lui era timido e cauto, poi però tutto è decollato. Se solo non si fosse messo di mezzo il padre di lui, erroneamente lusingato dalle assidue visite della professoressa… Comunque, per una predatrice come lei, è sempre necessario trovare ragazzi nuovi. Non c’è nulla che la possa fermare, nulla che la possa distogliere dal suo fine. Anche quando la situazione prende una piega drammatica.
“La lezione” di Alissa Nutting. Einaudi editore.
SAGGI
Montagne di sedie aggrovigliate come ragni di legno. Legioni di armadi desolatamente vuoti. Letti di sogni infranti. E poi lettere, fotografie, pagelle, diari, reti da pesca, pianoforti muti, martelli ammucchiati su scaffalature imbarcate dall’umidità. Questi e innumerevoli altri oggetti d’uso quotidiano riposano nel Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste. Oltre sessant’anni fa tutte queste masserizie furono consegnate al Servizio Esodo dai legittimi proprietari, gli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia, un attimo prima di trasformarsi in esuli: circa trecentocinquantamila persone costrette a evacuare le loro case e abbandonare un’intera regione in seguito al Trattato di pace del 10 febbraio 1947, che consegnò alla Jugoslavia di Tito quel pezzo d’Italia da sempre conteso che abbraccia il mare da Capodistria a Pola. Di questa immensa tragedia quasi nessuno sa nulla. Delle foibe, delle esecuzioni sommarie che non risparmiarono donne, bambini e sacerdoti, della vita nei campi profughi e del dolore profondissimo per lo sradicamento e la cancellazione della propria identità pochissimi hanno trovato il coraggio di parlare nei decenni che seguirono. Eppure è storia recente, a portata di mano e soprattutto abbondantemente documentata: basta aprire le porte del Magazzino 18. Porte che Simone Cristicchi ha spalancato. Togliendo la polvere dagli oggetti, il «cantattore» romano ha ritrovato le storie più commoventi e significative e le ha «rimesse a nuovo» per poi raccoglierle qui: Norma, figlia di un fascista, violentata e poi scaraventata in una foiba con i seni pugnalati; Mafalda, caricata con altre centinaia di prigionieri su una nave lanciata verso mine galleggianti; Marinella, la bambina di appena un anno morta di freddo in un campo profughi vicino Trieste; Geppino Micheletti, medico che prestò soccorso ai sopravvissuti della strage di Vergarolla nella quale aveva appena perso i suoi due figli; l’insegnante che decise di vivere in Jugoslavia per costruire la Rivoluzione e finì «rieducato» nel lager comunista di Goli Otok e tanti altri. In questo libro di forte valore civile, Cristicchi ha il doppio merito di coinvolgerci in un vortice di emozioni e di «riattaccare» ai libri di storia queste pagine colpevolmente strappate o omesse. Pagine che invece vanno lette e tenute a mente perché contengono la storia di chi fu italiano due volte, come scrisse Indro Montanelli, «la prima per nascita, la seconda per scelta».
“Magazzino 18” di Simone Cristicchi. Mondadori editore.
“Un giorno ti svegli e non hai più niente. Tutto quello che avevi ottenuto con i sacrifici di una vita diventa proprietà della banca. Disperazione e notti insonni, non ti rimane altro, nemmeno l’età per ricominciare. Ti prendono tutto, anche quello che in realtà non gli è dovuto. Molte persone credono di essere debitrici nei confronti delle banche mentre in realtà sono creditrici, mi auguro che questo libro possa aiutarle ad avere giustizia.” Mario Bortoletto
“La rivolta del correntista” di Mario Bortoletto. Chiarelettere editore.
Per la salute e la bellezza si è disposti a credere a tutto, anche che sia possibile con una lozione far ricrescere i capelli o che con la cartilagine di squalo, l’aculeo velenoso dello scorpione, o addirittura con le mandorle, si guarisca dal cancro. Lo stesso vale per l’omeopatia, l’agopuntura, il bicarbonato di Simoncini, il siero di Bonifacio o le staminali di Vannoni. Contro le truffe in farmacia, le cure inutili e le illusioni della medicina alternativa, qui dimostrate da chi le denuncia da anni, l’unico antidoto è l’informazione: per salvaguardare noi stessi e il progresso scientifico, quello al servizio dell’uomo e non degli interessi delle aziende farmaceutiche e degli speculatori.
“Salute e bugie. Come difendersi da farmaci inutili, cure fasulle e ciarlatani” di Salvo Di Grazia. Chiarelettere editore.
L’amore è una cosa meravigliosa. Ma non sempre. E Dan Rhodes è qui a dimostrarcelo con la sua spassosa raccolta. Un’ottantina di sagaci quadretti, piccoli racconti tutti incentrati sul complicato rapporto tra uomini e donne. Tradimenti, litigi, separazioni, matrimoni non proprio ortodossi, inadeguatezza sessuale, in un ampio ventaglio di situazioni prese come spunto per una divertente e divertita riflessione sulle tante sfaccettature della vita di coppia. Vicende talvolta anche paradossali, come fidanzamenti sciolti sulla soglia della sala di rianimazione, una ex infedele che diventa improbabile elemento d’arredo, un amante abbandonato che finisce col comprare tutta una batteria di pentole dall’amata improvvisatasi venditrice porta a porta. Un’antologia agile e frizzante, storie brevi, talvolta brevissime, ma sempre incisive, da leggere tutte con un sorriso.
“Sposami” di Dan Rhodes. E/O editore.
GIALLI, NOIR E THRILLER
Condominio R39 è un thriller in cui Fabio Deotto racconta l’umanità variegata che popola un edificio del capoluogo lombardo. Un’abitazione su più piani situato in una zona di Milano che non è centro, ma non è nemmeno periferia. Qui ci abita un anziano biologo, il quale è rimasto paraplegico in seguito ad un incidente stradale in cui ha perso la vita la moglie. Poi c’è la coppia di amanti, una ragazza che lavora in un night e il suo ragazzo, i quali si dedicano a pratiche erotiche ed esoteriche. In un altro portone risiede un’ex attrice, la cui speranze hanno lasciato il posto ai fantasmi della mente. Accanto abita una donna separata che opprime il figlio con un affetto morboso. Tutti vivono in quella palazzina. Qui però, durante un incendio, si consuma anche un delitto. Le indagini vengono assegnate ad un commissario che deve fare i conti con una crisi coniugali e con problemi del passato. Tutti i personaggi, magistralmente descritti da Fabio Deotto, che abitano nel condominio R39, prima o poi dovranno fare i conti con sé stessi, con le proprie paure, con la propria coscienza.
“Condominio R39” di Fabio Deotto. Einaudi editore.
Esiste un mondo in cui si vive in eterno. A Gamma nessuno nasce e nessuno muore: da milioni di anni tutti si reincarnano in corpi diversi, ma sempre abitati dalla stessa anima. Ciascuno conserva il ricordo delle proprie vite passate, e attende di viverne di nuove. Finché un giorno il ciclo si spezza: una ragazza muore per sempre. Al suo posto nasce Ana, una vita nuova. La prima mai comparsa su Gamma. Ana fa paura, tanto che sua madre la costringe a vivere come una reclusa, un errore da nascondere al mondo. Ma al compimento del suo diciottesimo anno Ana decide di partire per la città di Cardio in cerca di risposte: perché nessuno è come lei? E quando morirà, sarà per sempre? Sam, un musicista che le fa battere il cuore, è l’unico a credere che la sua vita abbia un valore. Una vita mortale, in un mondo di vite eterne, racchiude un grande potere: quello del cambiamento. Ana riuscirà a spiccare il volo dalla sua crisalide?
“Chrysalis” di Jodi Meadows. Mondadori editore.
Kay Scarpetta è finalmente tornata a casa sua a Cambridge, dopo l’ultimo difficile caso, quando riceve una telefonata dal suo storico compagno di lavoro, Pete Marino, il quale la informa che il corpo di una giovane donna è stato ritrovato sul campo da baseball del Massachusetts Institute of Technology. Ben presto si scopre che si tratta di Gail Shipman, un ingegnere informatico che ha in corso una causa milionaria contro una società di intermediazione finanziaria che l’ha mandata sul lastrico. Kay Scarpetta dubita fortemente che si tratti di una coincidenza e ha anche il timore che questo caso sia in qualche modo collegato alla sua geniale nipote, Lucy. A un primo sguardo, la causa della morte di Gail Shipman non è chiara: il suo cadavere è avvolto in un telo color avorio ed è stato composto in una posa particolare. Questo fa pensare che chi l’ha uccisa non sia un killer alle prime armi. Sul corpo vengono inoltre ritrovate tracce di polvere fluorescente rosso sangue, verde smeraldo e blu zaffiro. Tutti questi elementi collegano il fatto a una serie di omicidi a sfondo sessuale perpetrati a Washington da un serial killer soprannominato Capital Killer, di cui si sta occupando Benton Wesley, il marito di Kay. La famosa anatomopatologa e i suoi collaboratori si ritrovano ben presto di fronte a uno scenario molto più inquietante di un semplice caso di omicidi seriali, un mondo sinistro che ha a che fare con le droghe sintetiche e la nuova tecnologia dei droni, che vede coinvolti il crimine organizzato e le più alte sfere governative.
“Polvere” di Patricia Cornwell. Mondadori editore.
Calum MacLean ha ventinove anni e, a vederlo, sembra proprio un ragazzo normale. Quando non lavora passa il tempo libero a casa, immerso nella lettura di vecchi romanzi o sul divano a giocare ai suoi videogame. Finché non riceve una telefonata che gli affida un incarico. Perché a Calum piace essere free-lance, lavorare solo se ne ha bisogno, scegliere quali incarichi accettare e quali rifiutare. Rende la vita più comoda e fa diminuire il rischio di essere notato dalla polizia. Il che aiuta se sei un killer. Già, Calum è un assassino professionista, “il migliore della nuova leva”, secondo il suo vecchio maestro Frank MacLeod, uno dei più temuti killer di Glasgow. Questa volta a chiamarlo è John Young, il braccio destro di Peter Jamieson, capo di una delle più grandi organizzazioni criminali della città. E Calum accetta. La vittima è Lewis Winter, una mezza tacca, un modesto trafficante di droga senza arte né parte, con una grande debolezza: vive con Zara Cope, bomba sexy dal carattere difficile e dalle abitudini molto costose. Da un po’ di tempo Lewis sta cercando di espandere il suo territorio con strane manovre, ed è evidente che c’è qualcuno dietro. Così, secondo Jamieson e Young, è arrivata l’ora di mandare un messaggio. Calum deve occuparsene e pianificare tutto, perché uccidere un uomo non è affatto facile se vuoi fare le cose per bene, ci sono imprevisti e conseguenze.
“La morte necessaria di Lewis Winter” di Malcom MacKay. Mondadori editore.
RAGAZZI
La giornata del signor Acqua è sempre piena di cose da fare! Entra nell’acquedotto della città e porta l’acqua in tutte le case e nei tubi dei pompieri che spengono gli incendi; ma lavora anche in campagna per irrigare i campi e riempire dighe e chiuse…
“Buon lavoro signor Acqua” di Agostino Traini. Piemme edizioni.
Ago e Pino non vedono l’ora di andare in gita. Oggi è prevista una bella visita alla fattoria. Incontreranno tutti gli animali dell’aia – mucche, maiali, galline, papere – che sono davvero simpaticissimi!
“Gita alla fattoria” di Agostino Traini. Piemme edizioni.
VARI
Tutti i colori della primavera. La frescura di un bosco di conifere. La sensualità di una notte tropicale. Bastano poche gocce di olio essenziale in una ricetta creata appositamente per esaltarne le suggestioni, e la cucina diviene un delizioso viaggio fatto di sapori, certamente, ma anche di evocazioni
olfattive, dove i sensi sollecitano le emozioni, toccano la sfera del ricordo e stimolano l’immaginazione; un viaggio dentro e fuori di noi, verso i paesi lontani delle spezie e nell’antica sapienza delle erbe, profumato di fiori e fragrante di frutti. In questo libro Milly Callegari, profonda conoscitrice degli oli essenziali e raffinata gourmet, ci insegna a usare quei mirabili composti chimici e persino a estrarli da praticamente qualsiasi cosa, dai fiori alla frutta, dalle radici alle foglie, alle spezie. Succhi, estratti, confetture, canditi, polveri, sciroppi… un caleidoscopio di preparazioni diventano gli ingredienti di una cucina nuovissima e inedita, che passa dalla chimica per arrivare al nostro cuore.
“Essenzialmente la mia cucina” di Milly Callegari. Ponte Alle Grazie editore.
Da quando è uscito il primo Dizionario delle cose perdute, Francesco Guccini non può fare un passo, per strada, senza che qualcuno lo fermi per suggerirgli con entusiasmo e commozione qualche oggetto “del tempo andato” che merita di essere ripescato dal veloce oblio dei nostri anni e celebrato dalla sua penna. Dall’idrolitina ai calendarietti profumati dei barbieri, dal temibile gioco del Traforo alle cabine telefoniche, dal deflettore all’autoradio passando per i “luoghi comodi” e i vespasiani, le letterine di Natale piene di buoni propositi da mettere sotto il piatto del babbo, le osterie (quelle vere, senza la H davanti per darsi un tono) e molto altro, Guccini torna a scavare nel passato che ha vissuto in prima persona per riportarcelo intatto e pieno di sapore. E con questo suo catalogo delle cose perdute dà vita a un personalissimo genere letterario nel quale l’estro del cantautore – capace di condensare in poche strofe un universo intero di emozioni -, la sua passione storica e filologica e la sua vena poetica trovano sintesi piena: regalandoci pagine in cui ogni oggetto, ogni situazione, suscita intorno a sé un intero mondo, sempre illuminato dalla luce di un¿insuperabile ironia.
“Nuovo dizionario delle cose perdute” di Francesco Guccini. Mondadori editore.
In dodici anni di professionismo Marco Pantani ha vinto poco più di una trentina di corse, un bottino tutto sommato misero se paragonato a quelli di Coppi o Merckx, Moser o Cipollini. Eppure il Pirata ha conquistato la storia e il popolo del ciclismo. Perché Pantani era uno scalatore che veniva dal mare. Perché è decollato sul Mortirolo e sul Galibier ma precipitato nella cocaina e nella depressione. Perché cantava canzonette ma ascoltava Charlie Parker. Perché amava Charly Gaul ma odiava Lance Armstrong. Perché inseguiva l’amore ma finiva a puttane. Perché era un uomo solo. Nel decimo anniversario della morte, Marco Pastonesi ricostruisce la carriera di Pantani senza emettere sentenze e senza seguire le linee collaudate delle biografie tradizionali né dei libri d’inchiesta, ma raccogliendo le testimonianze – oltre cinquanta, tutte inedite – di coloro che hanno conosciuto il corridore da vicino. Il risultato è una polifonia di voci che restituisce un mondo fatto di tante cose diverse: dalla Romagna − con il suo dialetto, i suoi sapori e i suoi eccessi − alle montagne, il Carpegna, il Mortirolo, L’Alpe d’Huez, il Ventoux; dai leggendari scalatori del passato alle tante figure che hanno popolato la sua vita di atleta, i gregari più fidati, i dirigenti sportivi, gli amici di Cesenatico, delle piadinerie, della vita di tutti i giorni, quella lontana dai riflettori, dagli eccessi e dalla solitudine. E infine le debolezze del campione e dell’uomo: il doping, raccontato da Pastonesi in un modo che cambia la prospettiva del lettore sul fenomeno, e la droga.
“Pantani era un dio” di Marco Pastonesi. 66The2ND editore.