Negli occhi il CINEMA, nelle mani l’AMORE – G. Minerba, E. Perino, M. Surroz

Titolo: Negli occhi il CINEMA, nelle mani l’AMORE
Autore: Giovanni Minerba – Elsi Perino – Mattia Surroz
Casa editrice: Espress
Numero di pagine: 110
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo al pubblico: 14 €

La vita di un uomo con due passioni travolgenti: così si presenta questa graphic novel che celebra Ottavio Mario Mai, regista e fondatore del festival cinematografico a tematica GLBT “Da Sodoma a Hollywood”, proprio nell’anno in cui si ricorda il ventennale dalla sua morte. Fin da subito l’aspetto biografico si mescola alla narrazione dell’eco sociale e culturale nato dal palesarsi delle unioni omosessuali negli anni ’70 e dalla conseguente ricerca di uno spazio cinematografico che aprisse alla conoscenza. Due fili che inevitabilmente si intrecciano e permettono al lettore di ricavare un ritratto a tutto tondo in cui le immagini paiono solamente offrire lo spunto iniziale per un approfondimento sul festival. Emerge chiaramente che il libro, caratterizzato da uno sguardo piuttosto intimista, è stato costruito grazie al contributo di chi questa storia l’ha vissuta intensamente, Giovanni Minerba, il compagno di Mai. L’attenzione del lettore altalena pertanto tra il privato e la genesi del festival giunto alla 28esima edizione.  

Sulla base della sceneggiatura realizzata da Elsi Perino, la narrazione non si limita ad un flusso che segue l’ordine cronologico, ma è puntellata da alcuni ricordi e spaccati della Torino del tempo. Si parla di amore ma anche di rabbia, di cinema e di impegno civile, di malattia e di morte. Si legge come Mai abbia contribuito all’emancipazione del movimento omosessuale italiano: “Gli omosessuali del Fuori! Sono usciti non soltanto con la coscienza della loro omosessualità, ma con la volontà di spingere questa condizione sino alla più estrema conseguenza, che è la rivoluzione. E con la certezza che la loro rivoluzione è liberazione”. Se da un lato i capitoli paiono leggermente slegati nell’impostazione avendo frammenti di vita ben precisi, dall’altro si presentano ognuno come un affondo e il titolo iniziale permette di concentrare l’attenzione sul nucleo narrativo. L’espressività dei volti è uno dei punti di forza del lavoro, illustrato in modo particolareggiato da Mattia Surroz: colpiscono la dolcezza degli occhi del piccolo Ciclamino e la naturalezza degli abbracci tra Mai e Minerba. 

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