Mishima. Martire della bellezza – Alex Pietrogiacomi

Titolo: Mishima. Martire della bellezza
Autore: Alex Pietrogiacomi
Data di pubbl.: 2020
Casa Editrice: Agenzia Alcatraz
Genere: Saggi
Pagine: 160
Prezzo: €17,00

La morte tragica e sconvolgente  di Yukio Mishima, lo scrittore giapponese attratto  dalla conoscenza, dalla bellezza, dalla tradizione,  dalla lealtà  e dall’integrità morale, è un avvenimento che ancora oggi  è oggetto di discussione, perché dietro le quinte del suo rituale spettacolare non c’è soltanto l’apoteosi del personaggio. Tra i motivi che hanno spinto Mishima a compiere nella spettacolarità il folle gesto, troviamo  la difesa dei suoi ideali – che sono quelli di un popolo intero – minacciati dalla decadenza e dalla morte dello spirito.

Mishima avverte  il vuoto nel quale stava crollando il Giappone, e allo stesso tempo vede la tradizione perire sotto i colpi di un disfattismo nichilista dei costumi e della politica totalmente perduta nella difesa di interessi personali, nell’ambizione , nella sete di  potere, nell’ipocrisia. Davanti ai suoi occhi  c’è il nulla che inghiotte lo spirito e la bellezza.

La morte eroica deve essere al servizio della bellezza, mentre questa apre ogni porta: soprattutto quella della libertà dalla morale, e perfino dalla ragione, rea di contrapporsi al corpo.

La morte rituale, alla quale Mishima andrà incontro il  25 novembre 1970, è spiegata benissimo nei suoi  romanzi. Ansia di distruzione e pulsioni irrazionali spingono a negare l’unità dell’io e della personalità umana. Menzogna e verità si rincorrono, esistono l’una in funzione dell’altra.

Cinquanta anni dopo il mito letterario di Yukio Mishima resiste. Pochi istanti prima di darsi la morte lo scrittore lesse il suo Proclama. In quelle pagine emerge l’identità di un uomo che sta oltre ogni limite, oltre ogni convenzione. «Non c’è più motivo  di attendere coloro che continuano a profanare se stessi. Attenderemo ancora solo trenta minuti. Insorgeremo insieme ed insieme moriremo per l’onore. Ma prima di morire ridoneremo al Giappone il suo autentico volto. Avete tanto cara la vita da sacrificarle l’esistenza dello spirito?». Questa è l’ultima lezione che Mishima lascia in eredità ai suoi giovani samurai insieme alle pagine di Sole  e Acciaio, libro fondamentale in cui lo scrittore parla  dello spirito che ubbidisce al dovere e si armonizza con le voci interiori. Con questa felicità suprema smise di parlare. Davanti alle telecamere si uccise con il rito tradizionale del seppuku.

A mezzo secolo dal suo sacrificio esce a cura di Alex Pietrogiacomi  Mishima.  Martire della bellezza( in libreria il 28 maggio).

Un libro che ritorna sulla grandezza dello scrittore giapponese e che contiene una scelta di citazioni, frasi e estratti della sua opera, un piccolo e prezioso manuale per guerrieri, poeti, sognatori, per uomini e donne indomiti, che non vogliono avere risposte ma ispirazioni per la loro vita, i loro gesti, i loro spiriti. Così ci presenta il libro Alex Pietrogiacomi nell’esauriente saggio introduttivo in cui sottolinea anche il fatto che Mishima, nonostante i suoi libri siano tradotti nel nostro Paese dal 1961, è ancora sconosciuto, come sconosciute sono la sua valenza letteraria e la sua figura.

Pietrogiacomi ha pensato di rendere omaggio allo scrittore giapponese aprendo degli scorci nella vita e nell’opera di Mishima per riportarlo al centro del dibattito culturale.

Mishima scrittore alla disperata ricerca della Bellezza, un vero e proprio esteta che cercava nelle parole il modo di portare nella vita il gusto del bello contaminando sempre la letteratura con la vita spirituale.

Mishima. Martire della bellezza è un esaustivo invito alla lettura  di uno dei più grandi scrittori della letteratura di tutti i tempi. Un omaggio sentito alla sua grandezza di uomo  che ha incontrato sempre la vita e l’universo a viso scoperto, pagando di persona e sempre a viso scoperto.

Henry Miller nel 1972 scrisse alcune riflessioni  sulla morte di Mishima.   L’autore di Tropico del Cancro parlò di un eroe romantico ossessionato  dai temi della gioventù, della bellezza e della morte. «Fu proprio nel nome di tale trinità che Mishima crocifisse se stesso. Mishima fu un patriota nel senso più autentico del termine. Amava la sua terra al punto di essere pronto a sacrificare ogni cosa per salvarla».

 

Ecco il link per le info sul libro:

https://www.agenziaalcatraz.it/prodotto/mishima-martire-della-bellezza/

 

 

 

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