Questa è una storia che comincia una sera a cena, quando Libero Marsell, dodicenne, intuisce come si può imparare ad amare. La famiglia si è da poco trasferita a Parigi. La madre ha iniziato a tradire il padre. Questa è la storia, raccontata in prima persona, di quel dodicenne che da allora si affaccia nel mondo guidato dalla luce cristallina del suo nome. Si muove come una sonda dentro la separazione dei genitori, dentro il grande teatro dell’immaginazione onanistica, dentro il misterioso mondo degli adulti. Misura il fascino della madre, gli orizzonti sognatori del padre, il labirinto magico della città. Avverte prima con le antenne dell’infanzia, poi con le urgenze della maturità, il generoso e confidente mondo delle donne. Le Grand Liberò – così lo chiama Marie, bibliotecaria del IV arrondissement, dispensatrice di saggezza, innamorata dei libri e della sua solitudine – è pronto a conoscere la perdita di sé nel sesso e nell’amore. Lunette lo porta sin dove arrivano, insieme alla dedizione, la gelosia e lo strazio. Quando quella passione si strappa, per Libero è tempo di cambiare. Da Parigi a Milano, dalloStraniero di Camus al Deserto dei Tartari di Buzzati, dai Deux Magots, caffè esistenzialista, all’osteria di Giorgio sui Navigli, da Lunette alle “trentun tacche” delle nuove avventure che lo conducono, come un destino di libertà, al sentimento per Anna.
Libero Marsell, le Grand Liberò, LiberoSpirito, è un personaggio “totale” che cresce con noi, pagina dopo pagina, leggero come la giovinezza nei film di Truffaut, sensibile come sono sensibili i poeti, guidato dai suoi maestri di vita a scoprire l’oscenità che lo libera dalla dipendenza di ogni frase fatta, di ogni atto dovuto, in nome dello stupore di esistere.
Atti osceni in luogo privato di Marco Missiroli
Narratori Feltrinelli
Pochi ingredienti x 3 diverse occasioni = tante idee per stupire i tuoi ospiti. Trasformazione è la parola chiave: di un luogo, di un modo, di
un’occasione, di una situazione, degli invitati e, di conseguenza, del piatto che prepareremo. Quali piatti si possono creare con pomodoro e ricotta? Una zuppa fredda per un incontro romantico, una tarte tatin per una cena in famiglia oppure originali macaron per un aperitivo con gli amici in terrazza… la chef multitasking svela la formula magica per trasformare le ricette in base all’occasione e al numero degli ospiti. Perché le situazioni sono, a tutti gli effetti, degli ingredienti. E, come gli ingredienti, sono infinite. 4 stagioni, 24 macroricette dolci e salate, ciascuna delle quali proposta in 3 versioni: in tutto 72 idee originali e sorprendenti, accompagnate da consigli e da qualche piccolotrucco, che lasceranno i vostri ospiti senza parole.
Da uno a infinito di Stefania Corrado
Gribaudo
In questo libro Polleke capirà che cosa vuol dire trovare se stessa e la differenza tra gambe molli e nervi frolli. Ma soprattutto imparerà a perdonare e scoprirà che, quando qualcuno muore, non finisce il suo amore.
Un autore che parla ai bambini con schiettezza, ironia e profondità e che incanta il lettore adulto con l’intelligenza e la pulizia della scrittura. Una protagonista che attraversa le difficoltà dell’adolescenza con leggerezza e poesia, regalando a tutti il segreto di una vita felice.
Con il vento verso il mare di Guus Kuijer
Feltrinelli Kids
L’aurora boreale è un fenomeno comune in Alaska, ma non in pieno giorno. Un evento straordinario, che per qualcuno è un indizio della presenza di Jude Westwick. La sua vita da adolescente ribelle nella cittadina di Twindale, Massachusetts, ora non è che un ricordo. Dopo aver scoperto la sua natura non totalmente umana e aver appreso di essere la reincarnazione di un demone, Jude ha dovuto lasciarsi alle spalle la scuola, gli amici, Amber, a cui lo lega un vincolo speciale, e Emily, l’amore della sua vita. Connor, l’uomo che gli ha fatto da padre, lo ha convinto che l’unico modo per sfuggire alla setta al servizio del Male, sia isolarsi e portare avanti l’addestramento che gli consentirà di padroneggiare i suoi straordinari poteri. Ma Connor è un traditore, e il suo vero scopo è trascinare il ragazzo nell’oscurità. Per questo, lasciata l’Alaska, è a Manhattan, dove il vizio si annida e il Male alberga da sempre, che Jude dovrà concludere la sua formazione. “Fa’ ciò che vuoi sarà l’unica legge”: una tentazione non da poco per un ragazzo di neanche vent’anni. Ma qualcosa della sua vecchia vita continua a esercitare un richiamo che lui non può ignorare. Qualcuno che non ha mai dimenticato lo sta aspettando. E per Jude è arrivato il momento di scegliere.
Night Walkers di Davide Roma
Sperling e Kupfer
Qual è il segreto di X-Factor che ha rivoluzionato il rapporto tra musica e pubblico? Perché i personaggi di Guerre stellari sono diventati icone senza tempo? Come è riuscita AirBnB, azienda simbolo della sharing economy a superare molti gruppi del settore alberghiero? Alle spalle di questi successi ci sono idee originali, che hanno cambiato schemi e logiche del passato riuscendo a toccare il cuore delle persone. Il vero segreto è che per sviluppare idee in grado di cambiare il futuro non si passa solo per matrici e piani industriali ma anche per ispirazioni che vengono dall’arte, dalla filosofia, dalla musica, dal cinema, dalla storia e, più in generale, dalla cultura. Jacopo Perfetti nel suo saggio racconta e analizza molti aspetti della cultura e della società degli ultimi 30 anni, accompagnando il lettore in un percorso geniale che lo aiuta a individuare l’essenza dei diversi progetti e dei fenomeni illustrati. Perché un’idea che si è realizzata e che ha dato buoni frutti è sempre provvista di un’essenza ed è sempre basata su una storia vera. Molti sono gli altri elementi necessari a far fiorire il cielo, e l’autore non esita a descriverli con esempi concreti e suggestivi. Dalla RivoluzioneFrancese del 1789 a quella Haitiana del 1791. Dal marketing all’arte. Da Kotler e Godin a Banksy e Picasso. Da James Bond e Batman a Francis Ford Coppola e Buster Keaton passando per le storie vere della RedBull e della Coca-Cola e la musica rock di Bob Dylan e Bruce Springsteen e quella punk dei Sex Pistols e dei Motörhead.
Fai fiorire il cielo di Jacopo Perfetti
Sperling e Kupfer
Charlie Mortdecai è un mercante d’arte “dissoluto e immorale” di nobilissime origini che – più che altro per non pensare a quanta poca raffinatezza ci sia oggigiorno là fuori – si diverte a vivere disonestamente. Amante della vita pericolosa, delle letture osé e di svariati tipi di liquori (nonché di donne), non può fare a meno del suo maggiordomo-sgherro, Jock, che si delizia a eliminare eventuali scocciatori col suo tirapugni di ottone, ma sa anche preparare a Charlie gustose colazioni annaffiate di brandy. Di tanto in tanto, Mortdecai ha qualche cliente milionario che gli chiede di procurargli questo o quel quadro di valore… Stavolta, si tratta della «Duchessa di Wellington» di Goya, che fino a poco prima se ne stava beatamente appesa al Prado di Madrid. Le cose si complicano quando il mandante, certo Milton Krampf, multimiliardario americano sposato con la bionda e vogliosa Johanna, ha la brillante idea di morire… Riuscirà Mortdecai, insieme al fedele Jock, a sfuggire ai servizi segreti di almeno due o tre Paesi, e soprattutto al suo temibile nemico, nonché vecchio compagno di scuola, il poliziotto Martland – un uomo davvero poco elegante, che non sa distinguere un porto da un whisky ben invecchiato? Un romanzo irresistibilmente divertente, pubblicato per la prima volta in Inghilterra nel 1972, che segna l’arrivo in Italia di un autore di culto, oggetto di una meritata riscoperta in tutto il mondo.
Mortdecai di Kyril Bonfiglioli
Piemme
Fratelli e sorelle, buon giorno, dopo l’incontro di mercoledì scorso, è bello da cristiani, vederci e salutarci di domenica, in una piazza che grazie ai media ha le dimensioni del mondo”. Con queste parole papa Francesco, domenica 17 marzo 2013, apriva il suo primo Angelus pronunciato alla finestra dello studio dell’appartamento pontificio innanzi ad una folla sterminata. “La misericordia cambia tutto”, così si potrebbe sintetizzare in poche parole il contenuto di quel primo discorso. Difficile poi dimenticare la conclusione, assolutamente mai ascoltata e del tutto inconsueta, accolta da un boato di applausi da parte dei fedeli riuniti in San Pietro e da milioni di sorrisi di quanti si trovavano innanzi al piccolo schermo (con picchi da record): “Buon pranzo!”. Proprio “Buon pranzo!” è il titolo con il quale l’Editrice La Scuola manda oggi in libreria un’ antologia tematica dei testi del pontefice pronunciati alla finestra cui guardano ogni domenica,attorno a mezzogiorno, in piazza o alla televisione, milioni di fedeli. Sotto più di una cinquantina di lemmi una sorta di dizionario delle parole –chiave del cristianesimo nella lettura di papa Bergoglio,e, non a caso, ogni intervento papale è preceduto da un passo delle Scritture e alla fine del volume è presente un indice delle citazioni bibliche. Si va dunque da Amore o Ascolto a Vangelo o Verità, passando per Battesimo , Chiesa, Comunione , Conflitto, Consacrazione, Correzione, Coscienza, Croce, Eternità, Eucaristia, Famiglia, Fede, Gioia, Gioventù, Grazia, Legge, Luce, Male, Maria, Martirio, Misericordia, Missione, Pace, Perdono, Periferia, Povertà, Preghiera, Provvidenza, Risurrezione, Sacramento, Salvezza, Santità, Speranza,Tentazioni, Unità ,ecc.
Buon pranzo di Papa Francesco
La scuola
Per secoli le Quattro Terre sono state protette dai demoni del passato, difese dai confini magici che le separavano dalla dimensione oscura nota come “Divieto” e dagli esseri, terribili e malvagi, che la abitano. Ma adesso non è più così. Le antiche barriere che garantivano la separazione tra l’ordine e il caos hanno cominciato a indebolirsi e generazioni di esseri mostruosi e assetati di sangue, mossi da una rabbia coltivata per millenni, cercano di distruggerle definitivamente, per vendicarsi di chi li ha imprigionati. L’unica che può fermarli è Arling Elessedil, giovane elfa che possiede i mezzi per sigillare la breccia e richiudere nuovamente gli abitanti del Divieto nella loro prigione. Ma Arling è caduta nelle mani del diabolico Primo Ministro della Federazione e i suoi sforzi sembrano essere stati vani. Solo sua sorella, Aphen, coraggiosa e ostinata, che detiene le Pietre Magiche e ne controlla il potere, può sperare di salvare Arling dalla sorte infelice che ha in serbo per lei il suo carceriere. Intanto Railing Ohmsford – nel tentativo disperato di salvare suo fratello – cerca di capire se la sua famigerata antenata Grianne, la Strega, è ancora viva e vuole aiutarlo a salvare il mondo, senza curarsi della posta in gioco e delle conseguenze delle sue azioni. Il grande maestro del fantasy, che ha incantato decine di milioni di lettori in tutto il mondo, torna per chiudere la trilogia degli “Oscuri Segreti di Shannara”. Il risultato è ancora una volta indimenticabile.
Lo spettro della strega di Terry Brooks
Mondadori
Princeton, New Jersey, inizio del Ventesimo secolo: un luogo ideale per la tranquilla vita di famiglia, un posto elegante per gente elegante. Ma qualcosa di oscuro e pericoloso sta in agguato ai confini della città. Un veleno maledetto è pronto a diffondersi per contagio tra gli abitanti: vampiri e fantasmi popolano senza tregua i sogni degli innocenti. È la fine dell’inverno, la vigilia del Mercoledì delle ceneri, quando una potente maledizione si abbatte sulla giovane discendenza delle famiglie più in vista della città, e le loro figlie iniziano a scomparire. La più bella delle giovani, a pochi passi dall’altare, è sedotta e rapita da un uomo misteriosamente affascinante – un uomo dall’identità mutevole, potrebbe essere un principe europeo decaduto oppure il diavolo in persona, pronto a diffondere la sua maledizione tra la comunità dei ricchi bianchi anglosassoni. E nella foresta di pini al confine della città, si apre un attraente e terrificante mondo degli inferi… Quando il fratello della sposa scomparsa si mette in viaggio per cercarla, il suo cammino si incrocia imprevedibilmente con quello delle più illustri personalità di Princeton: da Grover Cleveland, l’unico presidente americano eletto per ben due mandati non consecutivi, a Woodrow Wilson, rettore dell’università, individuo ossessionato fino alla follia dalla brama di potere. E poi il giovane scrittore socialista Upton Sinclair, Jack London, Mark Twain: tutti tormentati da visioni maledette. Un grande affresco storico dell’America di inizio Novecento: gli scrittori, i politici, gli uomini più carismatici che hanno fondato il prestigio e la grandezza degli Stati Uniti, raccontati con l’ispirazione più felice. Un romanzo salutato come il grande capolavoro di Joyce Carol Oates.
Il maledetto di Joyce Carol Oates
Mondadori
Nel maggio del 2012, solo cinque giorni dopo essersi laureata alla Yale University con il massimo dei voti, Marina Keegan muore in un incidente automobilistico nei pressi di Cape Code. Studentessa brillante, allieva di Harold Bloom, animatrice di «Occupy Yale», in attesa di uno stage al «New Yorker», all’età di ventidue anni era considerata dalla critica una delle voci più promettenti della letteratura americana. Quando la sua famiglia pubblica sul web il suo ultimo scritto, Il contrario della solitudine, che dà il titolo a questa raccolta di saggi e racconti brevi, oltre un milione e mezzo di persone in tutto il mondo scopre nel giro di pochissime ore il suo straordinario talento. «Siamo così giovani. Siamo così giovani. Abbiamo ventidue anni. Abbiamo un sacco di tempo» scriveva. La giovinezza e il tempo, non il tempo che passa, ma il tempo che deve ancora arrivare, come un premio tanto ambito e tuttavia temuto, costituiscono il tema principale dei racconti di Marina Keegan, la sua cifra stilistica, ciò che ha fatto di lei l’icona di un’intera generazione. L’essere giovani e trovarsi di fronte all’orizzonte cangiante delle attese e delle opportunità: l’opportunità di cambiare vita, lavoro, di prendere decisioni importanti, di compiere un salto verso l’ignoto, di uscire dal guscio confortevole e protettivo della famiglia, del campus universitario, degli amici. Di vincere la paura, soprattutto. La paura di cadere, di non sapere che cosa ci aspetta alla fine della corsa, di vedere i propri sogni andare in frantumi. Con la sua prosa matura, complessa e raffinata Marina Keegan scrive della sua età, parla di erba da fumare, di zuppe tailandesi scaldate al microonde, di ritorni a casa per le vacanze di Natale, di canzoni ascoltate a tutto volume nei seminterrati il sabato sera, di un universo fatto di oggetti ordinari che si accumulano giorno dopo giorno sul sedile posteriore della macchina come tappe di un viaggio non ancora concluso. Ma scrive anche degli orrori della guerra in Iraq, di padri delusi e sconfitti, di matrimoni che a poco a poco si spengono nel grigiore quotidiano, della vulnerabilità di chi si affaccia alla vita adulta e ne intuisce le pieghe più squallide o dolorose. E soprattutto, come una tragica premonizione, parla della presenza improvvisa della morte. Marina Keegan, scrive Anne Fadiman nell’Introduzione, «era una ventenne consapevole che esistono pochi argomenti migliori dell’essere giovani e insicuri e idealisti e frustrati e speranzosi». La morte le ha negato la possibilità di perdere il suo idealismo, consegnandola definitivamente a quella stagione della vita di cui è stata un’interprete intensa e straordinaria.
Il contrario della solitudine di Marina Keegan
Mondadori
Dopo lo straordinario successo di Il quadro mai dipinto, ecco i Foto/grammi dell’anima, il primo libro di Massimo Bisotti, in una versione ampliata e riveduta dall’autore, impreziosita da dieci splendide illustrazioni di Stefano Morri realizzate per l’occasione. Un libro che ha l’apparenza di una raccolta di fiabe contemporanee: “Il giardino dell’anima”, “Il mare e la luna”, “L’ombrellaio del tempo”, “L’istrice solitario”… sospese tra le favole di Esopo e Il Piccolo Principe, capaci di evocare e incantare, come solo la letteratura più grande e vera sa fare. Attraverso queste storie, in cui non sempre l’uomo è protagonista, impariamo l’importanza dell’umiltà e la fatica che ognuno di noi fa per diventare se stesso. Raccontando l’amore fra due note su un pentagramma o i bisticci che agitano i colori sulla tavolozza di un pittore, Massimo Bisotti ci parla di noi, dei nostri entusiasmi e dei nostri errori di felicità, che tanto spesso ci conducono lontano dal cammino previsto. Questo libro nasconde dentro di sé un piccolo miracolo: la capacità dell’autore di scavare dentro il suo cuore e raggiungere contemporaneamente quello del lettore, creando un contatto di anime che si mettono a nudo. Ancora una volta Bisotti riesce a stupire e a commuovere, mostrandoci un cammino di vita in cui sono deposti i giudizi e i pregiudizi, diretto al riconoscimento di quello che è più vero, profondo e necessario, dentro di noi e dentro chi incontriamo nel nostro percorso. Un percorso che porta a conoscersi e riconoscersi. A vivere le emozioni fino in fondo, abbassando le difese, per quanto possa far male. Ad accettare le nostre imperfezioni piuttosto che farci uccidere dalla paura di fallire. Ricordandoci, di nuovo e sempre, la cosa più importante: “mai controcuore”.
Fotogrammi dell’anima di Massimo Bisotti
Mondadori
Visto dal di fuori, Guido Masetti sembra il fidanzato ideale. Insegnante di lettere in un liceo di Napoli, amato dai suoi studenti, sensibile e idealista, sempre cordiale con quelli che incontra a partire dal proprietario del chioschetto dove, ogni giorno, compra fiori freschi per la fidanzata… È così che lo vede Giada, che però è separata da lui da un muro: una parete vera e propria, quella che divide la cucina di lei dal salotto di lui. Lei ha trentasei anni, fa la scrittrice di favole per bambine che sognano di diventare principesse ed è delusa dall’amore. Sogna un uomo romantico e divertente con uno sciame di grilli per la testa. Proprio come quel vicino di casa tanto sorridente e… così dolce con la sua fidanzata. Già: la fidanzata, ecco il problema. Le cose, però, a volte cambiano quando meno ce lo aspettiamo. Guido viene lasciato e cade in depressione. Ma proprio quando Giada sta per fare un passo verso di lui, qualcuno la precede. È Silvia, giovane e bellissima come un angelo. Suona alla porta di Guido e a entrambi basta uno sguardo per capire di avere molte cose in comune, cominciando dagli impressionisti francesi per arrivare alla passione per il Milan. Silvia è semplicemente… perfetta! Ma sarà proprio vero? E come mai Silvia sembra non volere farsi vedere da nessuno degli amici di Guido? È possibile che non sia come appare? In attesa di vederne la versione cinematografica diretta da Alessandro Genovesi e con un cast stellare (Claudio Bisio, Frank Matano, Valentina Lodovini, Chiara Baschetti e con la partecipazione straordinaria di Ornella Vanoni e Renato Pozzetto), questa storia di amore e di sogni diventa un romanzo trascinante, scritto da una delle più promettenti e amate giovani autrici italiane. Una commedia romantica che sa farci riflettere su quello che in amore è reale e quello che non lo è, su quanto a volte qualche difetto sincero sia meglio di un’incredibile perfezione… Amabile Giusti è nata in Calabria ed è lì che vive ancor oggi: proprio sulla punta dello Stivale. Fa l’avvocato ma non si sente avvocato, scrivere è la sua vita vera. Ha pubblicato i romanzi Non c’è niente che fa male così (La Tartaruga 2009), Cuore Nero (2011) e Odyssea (2013), entrambi Baldini&Castoldi, e Trent’anni… e li dimostro! (Mondadori 2014). Una commedia romantica, sorprendente, un po’ magica, per sognare e sorridere… perché a volte un difetto sincero fa battere il cuore mille volte di più di un’abbagliante perfezione.
La donna perfetta di Annibale Giusti
Mondadori
“Laggiù, in profondità, accade mensilmente qualcosa di incomprensibile.” Così dice una delle voci che abitano queste pagine, voci di donne che si passano il testimone ed echeggiano una nell’altra nonostante abbiano timbri diversi e diverse storie: perché dentro, nella profondità del corpo, tutte si somigliano, e a ciascuna tocca affrontare ogni nuovo giorno con la sua spietatezza, secondo il ritmo ineludibile della luna. Il sangue matto è l’ossessione per ogni pensiero distruttivo che ti assale in quei giorni che anticipano il mestruo. È la paura di impazzire, di sragionare all’improvviso in casa, al lavoro, per strada, nel bel mezzo di certe giornate nere che si fatica persino a raccontare a se stesse. È il corpo che si macchia di rosso, è la difficoltà a vivere normalmente almeno sette giorni al mese. È il lutto, il fallimento e il disgusto per non riuscire ad essere madri come la natura femminile vorrebbe. Il sangue matto è questo e molto altro… Eppure le donne non si arrendono, e provano a raccontarlo e a raccontarsi, cercano con ostinazione il messaggio nascosto dentro la sofferenza: perché, come scrive la psicanalista Alice Miller, “il corpo è il custode della nostra verità”. Una verità che supera l’imbarazzo, il tabù e fa nascere dal ventre di queste pagine un grido: il solo rimedio per il sangue matto è l’amore. Con i monologhi pieni di energia, disperazione e coraggio che, come una suite, compongono questo libro, Lucrezia Lerro porta alla ribalta la voce sommersa delle donne, afferma l’unicità del corpo femminile e il suo volubile, meraviglioso, impronunciabile mistero che finalmente trova una via intensamente poetica per rivelarsi. Lucrezia Lerro è nata nel 1977. Vive e lavora a Milano. Ha pubblicato per Bompiani i romanzi Certi giorni sono felice, Il rimedio perfetto, La più bella del mondo, La bambina che disegnava cuori, Sul fondo del mare c’è una vita leggera, e per Mondadori La confraternita delle puttane. È autrice inoltre delle raccolte di poesie L’amore dei nuotatori e Il corollario della felicità.
Sangue Matto di Lucrezia Ferro
Mondadori
Romantici come la fotografia in bianco e nero di un bacio, immorali come un film porno a colori. L’adolescenza è sdoppiarsi sopra uno specchio, rotto da un cuore. Isabella Santacroce è nata a Riccione. Ha pubblicato i romanzi Fluo (1995), Destroy (1996), Luminal (1998), Lovers (2000), Revolver (2004), Dark Demonia (2005), Zoo (2006), V.M.18 (2007), Lulù Delacroix (2010) e Amorino (2012). Divna, Dorothy e Thomas sono tre ragazzini come tanti, che attraversano l’adolescenza, questa età di passaggio magnifica e terribile, armati dei loro sogni e circondati dai loro fantasmi. La vita, intorno, è dura, il mondo dei grandi si manifesta in tutta la sua inadeguatezza o – peggio – nella sua più depravata voracità. Gli adulti sono affascinati dalla luce che, come stelle appena nate, i tre amici sprigionano: ma faranno di tutto per spegnerla abusando della loro innocenza, del loro stupore, della loro curiosità. Isabella Santacroce ha scritto un romanzo coraggioso e struggente, che trova parole potenti per raccontare un mondo impronunciabile come quello della prostituzione minorile. I suoi protagonisti, romantici come la fotografia in bianco e nero di un bacio, immorali come un film porno a colori, restano incisi nella memoria, trasfigurati dalla luce vibrante della loro giovinezza: perché l’adolescenza è sdoppiarsi sopra uno specchio, rotto da un cuore.
Supernova di Isabella Santacroce
Mondadori
«Tempo fa feci una promessa a Emilio Riva, dare voce al suo silenzio. Ma non ho fatto in tempo a mantenerla, è morto prima che potessi leggergli questo libro.» Giovanna du Lac Capet è stata accanto a Emilio Riva, proprietario dell’Ilva, azienda siderurgica che comprende le acciaierie di Taranto, per più di quarant’anni. E per più di quarant’anni ha avuto la consapevolezza di vivere con un uomo tutto d’un pezzo, una persona a cui la vita non ha fatto sconti, e che doveva unicamente a se stessa, al proprio rigore e alla dedizione al lavoro l’«impero» che porta il suo nome. Nato a Milano da una famiglia non agiata, Emilio si diploma ragioniere alle scuole serali. Inizia un’attività di compravendita di rottami e nel 1954 apre il suo primo stabilimento a Caronno Pertusella. Da quel momento, la sua attività conosce una continua espansione, con stabilimenti in Italia e all’estero. Incontra Giovanna in Eritrea, dove lei è cresciuta: quando l’opera di modernizzazione dell’Etiopia prevede che si avvii anche un imponente progetto siderurgico, Hailé Selassié sceglie di rivolgersi proprio a Emilio Riva, che per l’occasione si reca in Africa. Quello che leggiamo è il racconto di una donna innamorata e fiera del proprio compagno, ma anche di una persona che, a un certo punto della propria esistenza, è costretta a porsi una serie di difficili domande, tutte tese a tentare di dare una risposta all’unico vero dubbio: ha passato la sua vita accanto a un mostro da sbattere in prima pagina? Perché è proprio con la stampa che da un certo punto in poi Giovanna dovrà dialogare, o meglio tentare di capire quel che sta accadendo. Emilio è una persona riservata, che non mischia il lavoro con gli affetti e non la rende partecipe dei problemi. E poi, è agli arresti domiciliari. Inizia così per lei un percorso di ricostruzione delle vicende giudiziarie, attraverso articoli di giornale e notiziari che riportano accuse, intercettazioni di politici, talvolta con un giustizialismo poco incline alla verità dei fatti. Con cui lei si confronta con coraggio, inserendo qua e là la «sua verità». Come scrive Vittorio Feltri: «Il presente diario è dunque un esplosivo a carica multipla, una bomba cluster, che vuole arrivare al cuore dello Stato, nelle viscere della Giustizia e nella mente degli italiani. Allo Stato e al governo dice: Emilio Riva è stato il più grande industriale italiano. Ha illustrato il nome dell’Italia nel mondo. Ha dato un’occupazione a centinaia di migliaia di persone. Ha resuscitato la siderurgia, trasformandola in fonte di ricchezza e orgoglio nazionale, dopo che le partecipazioni statali l’avevano ridotta a idrovora di denaro pubblico. Perché non avete impedito con la forza dei decreti e del buon senso di demolire un bene?» Giovanna du Lac Capet è cittadina belga, da ormai molti anni risiede a Montecarlo. Ha vissuto gli anni dell’infanzia e della giovinezza con i genitori in una colonia italiana ad Asmara, in Eritrea. Dal suo primo matrimonio ha avuto un figlio, dalla lunga relazione con Emilio Riva, durata più di quant’anni, ha avuto ancora due figli. Appassionata lettrice, oggi i suoi interessi culturali spaziano dall’ambito scientifico a quello esoterico. Coltiva da sempre un grande amore per la scultura e la pittura.
Emilio Riva, l’ultimo uomo d’acciaio di Giovanna Du Lac Capet
Mondadori
Nel cuore di una grande metropoli come Buenos Aires, il suo pastore, Jorge Mario Bergoglio, annuncia il Vangelo con lo spirito profetico dell’uomo di Dio che non ha paura di usare parole scomode e forti, perché vuol far sentire la novità profonda e la forza dell’amore che nasce dall’incontro con Cristo. Ancora una volta, nel leggere questi discorsi e omelie, si avverte chiara la sensazione che qui ci siano già tutta la tensione, la volontà e l’energia che sta ispirando ora il pontificato di Francesco. C’è la fede del pastore che prega per il suo popolo e si mette in cammino per portargli l’annuncio della salvezza, seguendo i passi di Gesù, lasciandosi guidare dallo Spirito e sempre invocando la materna protezione di Maria. C’è il senso della tradizione, delle radici della fede e dell’appartenenza cristiana, assieme alla consapevolezza di quanto costa «vivere nella verità», quando il demonio – padre della menzogna – è sempre in agguato per allontanare da essa. C’è la consapevolezza del sacrificio e della lotta permanente da ingaggiare contro le seduzioni dei mercanti di morte che rubano la speranza e la libertà, contro le distruttive illusioni di tanti paradisi artificiali, contro le tentazioni della superbia, della mondanità, dell’autosufficienza, l’onda lunga dell’illegalità, della violenza, della corruzione. C’è lo sconfinato paesaggio quotidiano dell’egoismo, dell’ingiustizia, dell’indifferenza, che si manifesta anche nei confronti del Creato e della sua custodia: tema, quest’ultimo, di vasta portata e di grande attualità. Tanti buoni motivi per leggere queste pagine come la tappa di una strada che continua, qual è – nella visione di Francesco – la vita di fede: un cammino che si percorre insieme alla Chiesa; l’incontro con Gesù che si rinsalda per le strade, assieme a tutto un popolo che si aiuta vicendevolmente ad andare verso la stessa meta.
La forza dell’amore di Papa Francesco
Mondadori
Nessuno degli innumerevoli libri dedicati all’alimentazione e alla salute dell’organismo ha mai messo in luce la terribile verità che David Perlmutter, con La dieta intelligente, denuncia con determinazione: i carboidrati possono distruggere il cervello. E anche i cosiddetti carboidrati sani, come i cereali integrali, possono causare demenza, disturbo da deficit di attenzione e iperattività, epilessia, ansia, mal di testa cronici, depressione, calo della libido e molti altri mali. Innovativo e tempestivo, questo libro mostra come il destino dell’attività cerebrale non sia segnato dai geni, bensì dal cibo che si consuma. Inoltre punta i riflettori sul vero colpevole di tutte le malattie degenerative, ovvero l’infiammazione, che può essere scatenata dai carboidrati, soprattutto da quelli che contengono glutine o un elevato livello di zucchero. Il dottor Perlmutter ci spiega cosa succede quando il cervello incontra ingredienti comuni come il pane e la frutta, andando a danneggiare in modo significativo la memoria, e per questo propone una dieta ad alto contenuto di «grassi buoni», ideale per stimolare la crescita di nuove cellule cerebrali a qualsiasi età. Questo rivoluzionario programma di quattro settimane ci mostrerà come mantenere il cervello sano, attivo e lucido, ottenendo al tempo stesso una netta riduzione del rischio di malattie neurologiche e alleviando alcuni disturbi comuni senza il bisogno di assumere farmaci. Strategie facili da seguire, deliziose ricette e obiettivi settimanali agevolano l’applicazione di questo programma. Coniugando ricerche all’avanguardia, storie di persone che hanno cambiato il loro stile di vita e consigli semplici e pratici, La dieta intelligente vi insegnerà ad assumere il controllo dei vostri «geni intelligenti», a riguadagnare il benessere e a godere sempre di salute e vitalità.
La dieta intelligente di David Perlmutter
Mondadori
In ognuno di noi c’è un innato spirito di ribellione. Fa parte della nostra persona e, se alimentato da saggezza e compassione, ha il potere di liberarci dalla paura e dall’infelicità. È la voce della nostra mente desta. È il nostro Buddha ribelle, l’acuta e limpida intelligenza che si oppone alla condizione di illusorietà in cui ci muoviamo normalmente, che ci riscuote dalla passiva accettazione dell’ingannevole realtà di tutti i giorni, svelandoci la forza della nostra natura illuminata. È la penetrante energia che ci spinge a cercare la verità e a incamminarci sulla via che conduce alla libertà. In un agile volume che raccoglie, rielaborandoli, i temi di due cicli di lezioni tenuti negli Stati Uniti, Dzogchen Ponlop ci guida nella rivoluzione interiore che il nostro Buddha ribelle ha la capacità di operare. Fornendoci dettagliate istruzioni per la meditazione, questo grande maestro ci mostra poi come tramite l’addestramento della mente e la comprensione della nostra vera natura possiamo emanciparci da un’inutile condizione di sofferenza e dalle nevrosi che ci affliggono quotidianamente. Ci offre quindi un’esauriente introduzione all’essenza degli insegnamenti del Buddha, affrancandoli dall’alone di religiosità che talvolta rischia paradossalmente di offuscarne il senso, e spiegandoci che, se vogliamo trasporli nella nostra esperienza personale, dobbiamo sottrarci alla tentazione di emulare i rituali e il modello culturale del buddhismo asiatico tradizionale per segnare una nostra via al risveglio, all’illuminazione. Dzogchen Ponlop spazza via quindi i vecchi miti per presentare la vera essenza degli insegnamenti del Buddha e, con una chiarezza e un’autorevolezza non comuni, prospetta al buddhismo occidentale un futuro promettente. «Tutti noi desideriamo scoprire la verità profonda sulla nostra identità e non ci stanchiamo mai di cercarla, ma per trovarla dobbiamo necessariamente lasciarci guidare dalla nostra stessa saggezza, dal Buddha ribelle dentro di noi.»
Il Buddha ribelle di Dzogchen Ponlop
Mondadori
A volte il mal di testa ci arriva per tenere lontani istinti ed emozioni di cui abbiamo paura. Una carica aggressiva inespressa può essere all’origine dei nostri disturbi gastrici e la pressione alta è figlia di una tensione emotiva eccessiva. Il dolore alle ossa ci avverte che in noi ci sono dei “lavori in corso”, un processo maturativo più contorto del previsto. La reazione allergica va considerata l’ultimo anello di una catena che inizia con un conflitto affettivo. Il prurito rappresenta un’insofferenza inconscia che emerge dal nostro mondo interiore… Dalla fine degli anni Settanta, insieme ad alcuni colleghi dell’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica, fra cui lo psichiatra Raffaele Morelli, abbiamo sviluppato una lettura diversa della salute e delle malattie, trovandoci di fronte a una notevole diffidenza e chiusura da parte del mondo medico, ancora restio a comprendere una visione basata su una teoria olistica. A differenza della medicina tradizionale, per la quale un disturbo viene considerato frutto di cause organiche, pensiamo che una patologia si colleghi direttamente al carattere di un individuo, oppure al suo atteggiamento mentale, alle relazioni che instaura, al rapporto più o meno valido che ha con se stesso e con il proprio mondo emotivo. Questo libro prende spunto da quella lunga esperienza e punta a spiegare cosa si intenda per salute e malattia secondo una lettura psicosomatica. Proponendo, in modo semplice e pratico, un percorso di guarigione per i disturbi più comuni.
Guarire con la Psicosomatica di Vittorio Caprioglio
Mondadori
“Mi sono precipitata in via dei Cappellari, a casa tua: per fortuna avevo le chiavi. Tu eri lì, a letto, immobile: non ti muovevi, non parlavi. Avevi gli occhi aperti e fissavi su di me il tuo sguardo, con un’espressione che sembrava voler dire: ‘Non lo so che cosa sta succedendo’.” Quel maledetto giorno di settembre Rosanna Lambertucci intuisce che Alberto ha un problema molto serio e che non c’è nemmeno un minuto da perdere, nemmeno il tempo di aspettare l’ambulanza. Dopo poco arriverà la diagnosi: emorragia cerebrale. Ciò che Rosanna non può intuire è che la via crucis dell’ex marito non finirà lì… Durerà ancora due lunghi e durissimi anni, ma si rivelerà un’esperienza totalizzante di condivisione e tenerezza senza fine. In quel lungo periodo di malattia, come per miracolo, tutte le distanze fra i due scompariranno. Le parole che erano mancate nel loro matrimonio e soprattutto all’epoca della separazione, vent’anni prima, troveranno finalmente uno spazio di condivisione inaspettato e profondissimo. E sono corsa da te è il racconto vero e appassionante di una vicenda che, pur con il suo enorme carico di fatica e dolore, parla di amore e speranza. L’autrice di questo libro ha sospeso ogni impegno lavorativo per accudire, giorno dopo giorno, una delle persone più importanti della sua vita. Un impegno non dovuto, non scontato, che l’ha ripagata con una moneta spirituale di inestimabile valore. Fanno così centinaia di migliaia di persone che, in silenzio, lottando contro mille difficoltà, dedicano una parte della loro esistenza a sostenere un padre, una madre, un marito, una moglie, un compagno, un figlio. Questo libro si rivolge a loro perché contiene anche una serie di suggerimenti utilissimi a chi si ritrova in quella situazione: come organizzarsi, se e come informare il proprio caro del quadro clinico, quali aiuti sono dovuti e quali invece devono essere attivati privatamente e tanti altri piccoli ma decisivi dettagli. Un’esperienza di terapia del dolore nella testimonianza di chi si occupa di benessere da una vita.
E sono corsa da te di Rosanna Lambertucci
Mondadori
COME COMUNICANO LE COPPIE CHE FUNZIONANO? Cosa hanno in comune, invece, le relazioni instabili o quelle che arrivano alla separazione? È possibile identificare fattori di rischio? Se sì, esiste una “cura”? Le parole rappresentano il nutrimento di ogni relazione duratura. Sono così determinanti che possono far nascere e mantenere vivo un rapporto e, in caso di bisogno, aiutarlo a uscire da un momento di crisi. Perciò, per avere una relazione migliore, serena e gratificante, dobbiamo PORRE LA GIUSTA ATTENZIONE A QUELLO CHE DICIAMO E A COME LO DICIAMO. Talvolta, nella fretta quotidiana, ci scambiamo frasi e assumiamo atteggiamenti ed espressioni che giorno dopo giorno rischiano di disgregare e mettere a repentaglio una relazione. Chiameremo queste abitudini linguistiche “I CINQUE NEMICI DELLA COMUNICAZIONE NELLA COPPIA”. Conoscerli sarà il primo passo per sconfiggerli. Impareremo poi a connetterci emotivamente col nostro partner, a riconoscere I CAMPANELLI DI ALLARME DI UN POSSIBILE TRADIMENTO e a tenere alla larga il vero killer di ogni relazione d’amore, il “paragone negativo”. Prendendo consapevolezza del tuo modo di comunicare con la persona che ami potrai salvare, risanare, rinnovare o migliorare notevolmente il tuo rapporto. IL RISULTATO? UNA RELAZIONE PIÙ APPAGANTE E UNA VITA DECISAMENTE PIÙ FELICE!
Le parole per salvare l’amore di Alessio Roberti
Mondadori
Con lo pseudonimo Girl Online ogni giorno scrive un blog. Nascosta dietro al suo nickname, Penny condivide i suoi pensieri e le sue emozioni più vere sull’amicizia, l’amore, la scuola, la sua famiglia un po’ assurda e quei terribili attacchi di panico che condizionano drammaticamente la sua vita. Proprio quando le cose stanno davvero prendendo una brutta piega i genitori le organizzano un viaggio a New York. Qui incontra Noah, bello, anzi bellissimo, e per di più chitarrista eccezionale. Penny si innamora per la prima volta e racconta ogni minuto di questo sogno sul suo blog. Ma anche Noah ha un segreto: talmente grosso che rischia di far saltare la copertura di Penny e rovinare per sempre l’amicizia con il suo migliore amico.
Girl Online di Zoe Sugg
Mondadori