Autore: Vanessa Roghi
Data di pubbl.: 2023
Casa Editrice: Momo edizioni
Genere: Saggi
Pagine: 76
Prezzo: € 14,00
Don Lorenzo Milani ha speso la sua vita di cristiano per ridare dignità ai contadini e agli operai, che a causa della propria inferiorità culturale, erano umiliati, oppressi e saccheggiati da imprenditori e proprietari terrieri.
La sua dedizione, nel nome del cristianesimo di San Francesco, agli scartati e agli ultimi è stata la sua missione.
Senza mai perseguire interessi personali, si è donato a loro arrivando a dire: «Ho voluto più bene a voi che a Dio».
Un uomo di grande levatura morale e culturale, cristiano autentico sempre illuminato dal volto vero del Vangelo. La sua coerenza intellettuale di uomo sfugge a qualsiasi definizione, ma possiamo dire che Lorenzo Milani è stato un eretico di Dio che ha amato gli uomini.
La grande lezione cognitiva di don Milani va al di là della sua testimonianza di fede e nella sua immanenza è sempre straordinaria e attuale: andare in fondo alle cose, ragionare e pensare con la propria testa, porre domande e conoscere, perché la conoscenza è l’humus culturale in cui non si annida l’ingiustizia.
«Non c’è scuola più grande che pagare di persona» scrive Lorenzo Milani quando presta attenzione alle persone più lontane del mondo e alla loro causa, avendone cura e non banalizzando il loro ruolo.
La conoscenza come bene comune è la vocazione di Don Lorenzo Milani maestro, educatore, sacerdote, pensatore.
Da qui nasce la sua idea di una scuola come strumento privilegiato di elaborazione della coscienza personale e sociale. Compito della scuola non deve essere quello di sfornare laureati, ma di educare gli uomini a diventare cittadini sovrani.
A cento anni dalla nascita di Don Lorenzo Milani Vanessa Roghi pubblica Mia patria sono gli oppressi, un piccolo libro prezioso che cogli in pieno la missione di questo grande italiano.
L’autrice racconta la storia di Don Milani ed è soprattutto un omaggio al suo rischiare in prima persona, al suo non tirarsi indietro mai quando in gioco ci sono l’ingiustizia, l’oppressione e la violenza.
Un omaggio al suo esagerare, al suo essere scomodo nella sua esortazione alla disobbedienza, perché l’obbedienza non è più una virtù.
Mia patria sono gli oppressi (illustrato da Marco Petrella) ci restituisce il coraggio di un uomo libero che ha scelto di stare dalla parte dei diseredati e degli oppressi, il prete che non ha mai amato gli addobbi e le retoriche del cattolicesimo, l’uomo di pace che ha difeso i suoi ragazzi di Barbiana senza mai scendere a compromessi.
A cento anni dalla nascita l’utopia concreta dello scomodo Don Lorenzo è ancora attuale. Oggi che le diseguaglianze sono aumentate e gli oppressi e gli ultimi sono sempre più invisibili ha più valore e senso il suo I care perché la storia delle ingiustizie e dell’oppressione sembra non finire mai.
E Don Lorenzo ha avuto ragione e con il suo coraggio ha pagato in prima persona schierandosi contro i teorici dell’obbedienza senza mai abbassare la testa.