
Pagine: 240
Prezzo: 17,10
“La maschera è un apparecchio che, applicato sull’intero viso o su parte di esso, ne rende possibile una contraffazione e impossibile il riconoscimento della persona che la indossa.”
Ecco di cosa ci avverte in esergo Erica Gibogini, autrice di questo bel giallo ambientato nella cittadina di Omegna, sul piemontese lago d’Orta, uno degli specchi d’acqua più affascinanti d’Italia e l’unico ad avere un emissario che si dirige a Nord: il Nigoglia. Ma Omegna è anche famosa per aver dato i natali a Gianni Rodari per il quale, proprio nel 2021, nello stesso periodo in cui si svolge la vicenda narrata in questo libro, è stato appena inaugurato un delizioso museo che svolgerà la sua parte nella storia.
Storia che prende il via con una festa di compleanno il 21 ottobre in una bella casa sul lago. Presenti la signora Medici, Marina, i figli Pietro, con la compagna Viola, e poi Francesco e Margherita; il fratello di Marina, Giacomo, e la moglie Elena, nonché il commissario Mario Verano – figura nota per chi ha letto gli altri gialli della Gibogini – con la moglie Ada. Assenti la madre del festeggiato, il dottor Enea Medici, l’anziana Virginia e Andrea, figlio di Giacomo. Al momento di spegnere le candeline, arriva anche Fabio, avvocato e amico fraterno di Enea, con un dono particolare: una maschera bianca da damina per arricchire la collezione di Enea. Marina storce la faccia: il regalo non le sembra appropriato, troppo evocativo di qualcosa di sgradevole nel passato della famiglia del marito. E subito ci chiediamo: quali sono i veri rapporti fra i membri, presenti e assenti, di questa famiglia? Cosa si cela dietro la maschera dei loro volti sorridenti, della cortesia, delle parole affettuose e di circostanza? Intanto, il giorno dopo, il commissario Verano sarà costretto a dimenticare la bella serata e dovrà occuparsi della morte violenta e incomprensibile della giovane torinese Marta. Arrivata sul lago proprio il 21 ottobre, poco prima dell’amica Sara che avrebbe festeggiato lì il proprio compleanno, è sparita dal B&B dove le due giovani avevano deciso di alloggiare. Il suo cadavere, rinvenuto bocconi nell’acqua in località Bagnella, reca pesanti segni di colpi alla nuca. Non c’è una logica o un movente nel delitto e passerà un mese prima che Mario Verano capisca, con non poche difficoltà, chi lo ha commesso e perché, e assicuri il colpevole alla giustizia.
A noi lettori non resta che lasciarci avvolgere dal solido intreccio giallo, dalla prosa gentile e attenta al mutevole paesaggio lacustre di Erica Gibogini, per scoprire che, sovente, anche chi riteniamo di conoscere bene non è chi crediamo sia. Quante maschere e quanti pochi volti, direbbe Pirandello e noi con lui. Ma al di là del mistero, che sarà ostico da risolvere anche per i più esperti amanti del genere, siamo felici che questo libro permetta a chi non c’è mai stato di conoscere luoghi incantati e unici, e magari li spinga a visitare il bel museo dedicato al grande Rodari.