Autore: Pontus Ljunghill
Titolo: L’invisibile
Editore: Guanda
Traduzione: Renato Zatti
Genere: giallo
N° pagine: 400
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo di copertina: 18.00 euro
A Stoccolma, nel 1928, in un cantiere navale viene scoperto un brutale omicidio; il caso è affidato ad un giovane investigatore, John Stierna, che ancora non sa che quel caso lo perseguiterà per oltre vent’anni. Nonostante le indagini dalla polizia nulla emerge sull’assassino, che ancora non è stato trovato venticinque anni dopo, quando Stierna, oramai in pensione, riceve una telefonata per un’intervista a proposito di quel vecchio caso. Un caso che ha condizionato la vita del protagonista, portandolo ad un’ossessione mai soddisfatta, in una ragnatela di prove senza uscita che non gli hanno mai consegnato l’assassino. Ed ora che mancano poche ore all’archiviazione del caso, e il detective ancora non riesce ad avere pace, una telefonata riporta tutto alla mente, costringe a rivivere le indagini, le prove, le tracce mai conclusive di una vicenda che pare non avere ancora fine. Il romanzo d’esordio di Pontus Ljunghill lascia trasparire la sua esperienza da giornalista e criminologo nelle descrizioni acute dei personaggi, delle ambientazioni e delle trame. L’io narrante dà voce ai diversi personaggi, esprimendo i pensieri del protagonista quanto dell’assassino, personaggio anch’egli nel romanzo pur senza una vera identità, in grado di muoversi tra le pagine e seminare dubbi su quel viso che nessuno è riuscito a vedere. La narrazione si sposta nel tempo per seguire il passato e il presente del detective, l’indagine condotta così a lungo, la frustrazione che lo ha accompagnato per anni e la sensazione di non poter smettere di cercare.
Un romanzo d’esordio accattivante, che non lascia mai che il dubbio cada, mentre il lettore non smette di interrogarsi su chi sia il misterioso assassino per tutta la durata del libro. Nel contempo il romanzo è un ritratto profondo della Stoccolma tra gli anni ’20 e ’50, ricca di personaggi e descrizioni che la rendono viva ed entusiasmante, eppure lontana in quel passato che non c’è più, e anche per questo riesce ad affascinare.
