Autore: Deborah Install
Data di pubbl.: 2016
Casa Editrice: Piemme
Genere: Narrativa
Traduttore: Federica Merani
Pagine: 324
Prezzo: 17,50 €
Tang è un robot un po’ malandato e demodé che, senza motivo, arriva nel giardino di Ben e Amy, una coppia in crisi. Mentre Amy vede nel robot un’ulteriore seccatura che al momento non ha l’energia di gestire, Ben, solitamente indolente e apatico, si appassiona inaspettatamente alla piccola scatola di latta e decide di prendersene cura.
Il robot dapprima non risponde agli stimoli, sembra anzi piuttosto malridotto e Ben si accorge che ha un componente rotto, un pezzo che pare vada sostituito al più presto per salvargli la vita.
Intenerito da questo buffo personaggio, Ben si getta con dedizione nell’impresa di aggiustarlo e decide di far di tutto per aiutarlo: partendo da alcune lettere sbiadite impresse sul corpo del robot, si mette alla ricerca del produttore, o meglio dell’inventore del piccolo robot per cercare il componente deteriorato.
Ben prende a cuore la vita del piccolo amico come forse non aveva mai fatto prima d’ora e parte con Tang per un viaggio intorno al mondo alla ricerca del costruttore: indizio dopo indizio, il viaggio condurrà Ben ad una serie di incontri interessanti destinati a cambiarlo per sempre.
Prendersi cura di qualcuno che ha bisogno, come un bimbo, di attenzioni e di premure, avere del tempo per se stesso e per riflettere: in questo viaggio Ben ha finalmente l’opportunità di crescere, di maturare e capire i propri errori. Ben pensa di aver spesso deluso la persone che ama e si porta addosso questo fardello da anni, insieme al dolore per l’improvvisa morte dei genitori, una tragedia che non è mai riuscito a superare: finalmente, grazie a Tang, si lascia andare ai sentimenti, impara a comunicare e capisce l’importanza di vivere fino in fondo la propria vita: «Guarda che non c’era bisogno di attraversare mezzo mondo per trovare la felicità.» «Forse sì.» «E ha funzionato? Adesso sei felice?» «Devo mettere a punto alcune cosette, ma nel complesso direi di sì.» (p. 308)
Impossibile non rimanere conquistati da Tang, il tenero robot dall’aspetto vintage che, seppur non “utile” come gli androidi che popolano questo romanzo, si rivela capace di crescere emotivamente, imparare ad esprimere i suoi sentimenti e, soprattutto, dare e ricevere amore.
«Ho fatto bene a rivolgerti la parola, la prima volta che ci siamo visti? Ho fatto bene a portarti in casa con me?». «Sì.» «Te ne saresti andato, prima o poi?» «Forse. Però trovato Ben. Io ama Ben.» (p. 231)
Un piccolo grande cuore di metallo pulsa tra gli ingranaggi di Tang che è capace di far innamorare di sé le persone che incontra…e tutti noi lettori!
L’incredibile viaggio di un piccolo robot dal cuore grande è un libro toccante, delicato e profondo. Stupisce scoprire che si tratta di un romanzo d’esordio: l’inglese Deborah Install è riuscita a fare breccia nel cuore dei lettori con una storia deliziosa, un vero e proprio inno all’amicizia. Sentimenti in evoluzione, rapporti d’amore complicati, allontanamenti e riavvicinamenti: in questo romanzo compaiono tutte le possibili sfumature delle relazioni umane, e tutte ruotano intorno al tenero robot, per la cui ideazione l’autrice si è ispirata al proprio figlio: “La presenza di un bambino piccolo in famiglia è stata una fonte inesauribile di spunti comici, e mentirei se dicessi di non aver adattato al mio robot certi atteggiamenti di mio figlio, se non direttamente almeno a livello stilistico.” (p. 313) Ed è proprio come un bimbo che Tang si muove tra le pagine, con lo stupore della scoperta, la magia delle cose nuove, la paura della solitudine, la capacità di attrarre affetto e suscitare tenerezza: un cucciolo di metallo che ci regala una storia impossibile da leggere senza un sorriso sulle labbra.