Il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, aveva chiesto di inviare sull’isola libri, anche usati. “L’idea ci è venuta qualche mese fa – aveva spiegato il sindaco – quante volte siamo costretti a recarci sulla terraferma per comprare un libro. Così ho pensato di lanciare un appello”. Proseguiva Giusi Nicolini, “Lampedusa non ha una biblioteca e neppure un negozio dove poter acquistare libri. Voi ci vivreste mai in una città dove non è possibile comprare libri? Io non ci credo! Quindi se in giro per casa avete libri, di qualsiasi genere, che non leggete o avete già letto e di cui volete sbarazzarvi, aderite all’iniziativa”. Questo era stato l’appello che il sindaco di Lampedusa aveva rivolto a tutti, lanciando su Twitter l’hashtag #Lampedusalegge, ritwittato migliaia di volte.
Sono state centinaia le e-mail con richieste di informazioni. Una grandissima solidarietà, esplosa ancor prima della tragedia del 3 ottobre, quando un barcone prese fuoco causando una drammatica strage di migranti. In tantissimi hanno risposto all’appello. I libri continuano ad arrivare. La “Biblioteca di Lampedusa per bambini e ragazzi” dovrebbe aprire il 9 novembre prossimo in via Roma, la via principale dell’isola, grazie alla collaborazione di IBBY Italia.