L’amore non si cura con la citrosodina – Alessandra Racca

Titolo: L'amore non si cura con la citrosodina
Autore: Racca Alessandra
Casa Editrice: Neo editore
Genere: Poesia
Pagine: 104
Prezzo: 10.00 €

Effervescente. Lo è la citrosodina, certo, ma soprattutto la poesia di Alessandra Racca che ha pubblicato una seconda raccolta targata Neo edizioni. Protagonista è la vita quotidiana, in tutte le sue componenti, raccontata senza scontato sentimentalismo ma con una buona dose di simpatica ironia: un’acuta osservazione del vivere e del sentire in chiave pop. Pare che Racca voglia accompagnare il lettore in una scampagnata alla ricerca della conoscenza di sé, perché ci si ritrova nei suoi versi che parlano di quotidianità osservata con sagacia (“a volte mi comporto come una parente alla lontana di me stessa”).

Il titolo è tratto da una poesia inserita verso il fondo del volume: la citrosodina fa passare la nausea e il mal di pancia ma non serve a quietare i sensi quando “I corpi che hai amato / ti rimangono conficcati in quella parte di corpo”. Questa raccolta è senza dubbio più disincantata della prima, va nel profondo e scava, ma non manca un tocco di dolcezza: dolcezza malinconica nei versi che miscelando italiano e piemontese (con traduzione) riportando le parole del vecchio Sebastiano che spera di restare in vita nella memoria degli altri; dolcezza spavalda nella poesia intitolata “Mia mamma è un fiore abusivo”; dolcezza dirompente nella definizione di amore, tanto veritiera: “è poco da palcoscenico / E’ più una roba da backstage”. Il libro inizia con quello che può essere definito il manifesto della poetica di Alessandra Racca, un’ode alla ricerca dei particolari delle cose di ogni giorno: “Oggi ho sentito / di potermi innamorare di…”: dalla forma di un arancio al suono di una parola, dal rossetto rosso alla mollica della pagnotta.

Un libro per sorridere (di cuore ma anche di pancia) e, allo stesso tempo, per svegliare pensieri dormienti o titubanti con immagini fresche. E se ci si chiede come sia nata la passione per la poesia dell’autrice basta leggere i versi dedicati alla poetessa Wislawa Szymborska: “Io ero quella ragazza che non hai mai visto / dentro quel teatro / ero quella piccoletta tutta orecchie / che ti ascoltava leggere / la poesia sulla cipolla / la ricordo in particolare / e che ti ridevano gli occhi / e grazie / per avermi cambiata / con le parole / che non scriverai più”.

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