
Autore: James A. Levine
Casa Editrice: Piemme
Genere: Romanzo esistenziale
Traduttore: Laura Prandino
Pagine: 333
Prezzo: 17,00 euro
James A. Levine è un medico e uno scienziato di fama internazionale impegnato in numerosi progetti di solidarietà in collaborazione con la FAO e le Nazioni Unite sul tema dello sfruttamento minorile e sulle condizioni delle donne nel Terzo Mondo. Con i proventi della sua scrittura ha istituito una fondazione a favore dei bambini sfruttati.
Dopo il successo del suo primo libro “Il quaderno azzurro”, ci offre il suo secondo romanzo intitolato “La ragione per cui corro” che ha suscitato grande clamore dalla critica americana.
Il protagonista di questo romanzo è Bingo, un ragazzino keniano con un disturbo della crescita che vive a Nairobi. Dopo la morte prematura e drammatica della madre, Bingo è costretto ad imparare a sopravvivere in una società corrotta fondata sul traffico di denaro “sporco”, droga e prostituzione. Seguendo rigorosamente i suoi 13 comandamenti ed alcune regole a lui tramandate, Bingo riesce a diventare il corriere di “bianca” più famoso di Nairobi riuscendo ad effettuare 21 consegne in un solo giorno, una leggenda! Ma per quale motivo Bingo corre?
“Ogni giorno lo comincio come ho finito il precedente: sono io, Bingo. Non mi porto dietro niente da ieri. Il passato ti appesantisce: troppo passato e non vai più avanti. Io sono Bingo. Sono uno che corre. Sono il più grande corriere di Kibera, Nairobi, e probabilmente del mondo.”
Una delle caratteristiche che emerge da questo libro è l’abilità con cui l’autore è riuscito a calarsi nella mentalità di un ragazzo di 13-14 anni e a fare in modo che la voce guida di Bingo, intelligente, cinica, vivissima e ingenua al tempo stesso, riesca ad accompagnare il lettore verso un finale spiazzante.
Sullo stile della favola di Forrest Gump, la storia e le avventure di Bingo, che vengono descritte nel libro, sono avvolgenti e commoventi ma passano, in realtà, in secondo piano. Il romanzo si presta sicuramente ad una lettura semplice ma il finale svela un significato potente che non può non arrivare dritto al cuore del lettore. Forse, Bingo non rappresenta solo un adolescente con un’infanzia difficile che corre per sopravvivere, ma rappresenta uno stile di vita che chiunque dovrebbe seguire.
Ognuno di noi è abituato a mettersi una maschera sul proprio volto per poter sopravvivere nella società attuale. Quanti di noi sono realmente in grado di far emergere il proprio “essere” nella vita di tutti i giorni: al lavoro, con gli amici, in famiglia? Il più delle volte ci si nasconde dietro una maschera e corriamo nella direzione sbagliata o, ancora peggio, ci fermiamo perdendo la concezione della vera ragione per cui siamo chiamati a correre. Non si sa se alla fine della corsa si vince o si perde ma il dolore più forte è quello di restare fermi e inermi al passare del tempo o fare lo sbaglio di vivere portandosi dietro il bagaglio del passato.
James A. Levine utilizza così la figura di Bingo per richiamarci all’ordine e farci riflettere su quanto sia importante avere ben chiare le ragioni per cui dobbiamo correre nella vita, sempre e comunque perché, dopotutto, la vita non è altro che un fragile involucro sopra la morte”.
“Puoi correre quando c’è luce e puoi correre al buio. Puoi correre dove il tutto è niente. Corri per sempre e solo quando smetti è la fine”