La lancia e la croce – Michele Porcaro

Titolo: La lancia e la croce
Autore: michele porcaro
Data di pubbl.: 2018
Casa Editrice: arbor sapientae editore
Genere: Romanzo storico
Pagine: 331
Prezzo: 15.00

Molti sono i misteri ancora irrisolti che la Storia ci regala. Leggende, racconti, storie di personaggi e oggetti misteriosi che sono apparsi in un certo periodo per poi scomparire e restare estremamente visibili solo all’interno di racconti trasmessi di generazione in generazione, da una persona all’altra, per raggiungere noi. Uno di questi enigmi che saltuariamente rispunta dalle pieghe della storia, è quello del misterioso oggetto, noto come Lancia del Destino o Lancia di Longino. In molti hanno creduto che dietro questo fantomatico cimelio della cristianità si celasse qualcosa di più che una semplice leggenda. Che i racconti trasmessi oralmente nascondessero la verità. E come per il Santo Graal, in molti hanno cercato, in lungo e in largo, la famigerata lama che, secondo la leggenda, trafisse il costato del Cristo e che si bagnò, secondo quanto riporta il vangelo di Giovanni, di “sangue e acqua”.

Ma chi era Longino, il soldato che in extremis decise di compiere un gesto tanto cruento quanto quello di violare un corpo solo per verificarne l’effettivo decesso? I vangeli non ce lo raccontano, o almeno non quelli canonici. Rare e sparute notizie ci sono arrivate, nel corso dei secoli, attraverso altri testi sacri e commentarii della prima cristianità.

A lungo dunque ci si è concentrati sull’oggetto, la lancia, che trafisse il costato del Cristo. Ma mai sul personaggio e sul perché compì un tale gesto.

È Michele Porcaro, un giovane autore romano che all’interno del suo romanzo, La Lancia e la Croce, che prova a fornirci la sua versione su chi fosse il centurione Gaio Cassio Longino, un uomo temuto e rispettato dai suoi sottoposti e appartenente a una delle legioni più rispettate e famose del potentissimo esercito dell’impero romano. Degradato dopo una serata di bagordi finita con l’aggressione ai danno del figlio di un ricco e influente patrizio, Longino verrà inviato con i suoi commilitoni nella turbolenta provincia della Giudea, dove i moti contro la dominazione romana sono sempre più accesi e frequenti. Giunto sul posto, che il guerriero romano detesta con tutto il cuore, Longino verrà presto informato circa le attività di predicazione di un tale Gesù. Temendo che quest’uomo sia in procinto di guidare la più pericolosa e feroce rivolta mai vista contro l’autorità di Cesare, Longino cercherà di consegnare, in tutti i modi possibili, Gesù all’autorità imperiale. Ma l’incontro con quel famoso personaggio è destinato a sconvolgere la vita del grande centurione per sempre.

Per settimane intere quel Iesous non gli aveva causato che afanni e problemi.Quel Nazareno, che apparentemente predicava la pace e la misericordia, in realtà incitava il popolo a muoversi contro

il dominio di Roma, era diventato una vera ossessione per il centurione Longinus. Per giorni interi, Cassius non era riuscito a chiudere occhio la notte, e non faceva altro che pensare a tutte le cose che aveva visto o sentito dire di quel ciarlatano. (pag155)

Il testo di Michele Porcaro è stato una piacevole scoperta. Come già accennavo nelle righe precedenti di questa recensione, ho letto molte storie riguardanti la lancia del destino, il suo viaggio durante le crociate e il valore mistico che le è stato attribuito nel corso dei secoli. Ma non ho mai saputo chi fosse Longino. Michele Porcaro ci presenta questo personaggio complesso e affascinante in tutte le sue sfumature e sfaccettature. Incredibilmente umano per essere solo il personaggio di una storia e circondato da personaggi pittoreschi, talvolta animati da un senso di umanità così vivo da sembrare vere e proprie trascrizioni di fatti di cronaca. Quasi come se fosse in possesso di una speciale macchina del tempo, il lavoro di questo giovane autore, ci permette di riassaporare un episodio cruciale della storia. Non so dirvi di preciso cosa possa essere ma c’è qualcosa di fascinosamente promettente nell’abilità narrativa dell’autore. Qualcosa che, dopo lo scoglio iniziale delle prime pagine, mi ha saputo affascinare fino alla fine.

Una bella ed interessante scoperta.

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Gabriele Scandolaro

Mi chiamo Gabriele e sono un lettore. Ho iniziato a leggere quando ero molto piccolo, complice una nonna molto speciale che invece delle classiche favole riempiva le mie giornate raccontandomi i capolavori teatrali di Shakespeare e di Manzoni. Erano talmente avvincenti le sue narrazioni che, appena mi è stato possibile, ho iniziato a leggere per conto mio. Ma terminato il mio primo libro ne ho iniziato subito un altro. Poi un altro. Da allora non riesco più a smettere di leggere. Quando non leggo o studio, lavoro come Educatore e suono il violino.

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