Autore: Robert M. Pirsig
Data di pubbl.: 1974
Casa Editrice: Adelphi Editore
Genere: Romanzo
“Le montagne si dovrebbero scalare col minor sforzo possibile e senza fretta. La velocità dovrebbe essere determinata dallo stato d’animo dello scalatore. Se sei inquieto, accelera. Se rimani senza fiato, rallenta. Le montagne si scalano in un equilibrio che oscilla tra inquietudine e sfinimento” (p. 203)
Un viaggio in moto coast-to-coast attraversando tutta l’America, in cui padre e figlio affrontano giorno dopo giorno e Km dopo Km tutte le avventure di una vacanza indimenticabile, fatta principalmente da piccoli paesi collegati da strade provinciali che solo i locali conoscono, da spettacolari paesaggi che cambiano lentamente sotto le ruote della loro motocicletta e dai loro pensieri che accompagnano il lettore durante tutto il romanzo.
L’autore e protagonista, ex professore di Filosofia, affronta una serie di argomenti che hanno segnato la sua esistenza di ricercatore e studioso e che, nella sua vita, lo hanno portato alla pazzia, ad essere ricoverato in un ospedale psichiatrico ed a subire l’elettroshock. Questi “fantasmi” riemergono dal passato di Fedro, l’io primitivo del protagonista in cui si incarna e rispecchia, come se fosse la doppia personalità di dottor Jekyll e del signor Hyde. Il figlio Chris cerca in diverse occasioni di mostrare questi strani comportamenti del padre, ma ha solo 11 anni e viene trattato da bambino.
“Alla fine Fedro si rese conto che la Qualità non poteva essere collegata singolarmente nè al soggetto, nè all’oggetto: la si riscontrava solo nel loro rapporto reciproco. La Qualità è il punto in cui soggetto e oggetto s’incontrano. Fuochino. La Qualità non è una cosa. È un evento. Fuochetto. È l’evento che vede il soggetto prendere coscienza dell’oggetto. E dato che senza oggetto non ci può essere soggetto – sono gli oggetti che creano nel soggetto la coscienza di sè – la Qualità è l’evento che rende possibile la coscienza sia dell’uno che degli altri. Fuoco!” (p. 253)
La motocicletta come metafora di vita e di lavoro. Fedro espone la sua tesi: ci sono persone che imparano a sistemare la propria moto, leggendo manuali e accumulando esperienza, senza aver una base scientifica di studio alle spalle. Queste persone si confrontano e si scontrano con altre che invece credono sia meglio affidare la propria moto ad un esperto, un meccanico, che per lavoro sa dove mettere le mani. Le prime quindi affrontano le seconde dicendo loro che in caso di emergenza sarebbero spacciati senza avere gli attrezzi necessari e saperli utilizzare; mentre le seconde ribattono che è da sciocchi rischiare di fare errori se in gioco c’è la propria vita. Ecco che Fedro affonda la scoccata vincente dicendo che il tutto si racchiude in un problema di passioni, ciò che affascina davvero, e che è il concetto di Qualità che muove tutto ciò che ci circonda.
“Per metterla in termini più concreti: se volete costruire una fabbrica, o riparare una motocicletta, o dare un assetto a una nazione senza restare bloccati, allora la conoscenza classica, strutturata, dualistica, benché necessaria, non è sufficiente. Bisogna avere almeno in parte il senso della qualità del lavoro. Bisogna avare l’intelligenza di cos’è buono. È questo che vi porta avanti.” (p. 276)