Autore: Picoult Jodi
Data di pubbl.: 2016
Casa Editrice: HarlequinMondadori
Traduttore: Isabella Polli
Pagine: 573
Prezzo: 14,90
I Gold e i loro vicini di casa, gli Harte, sono sempre stati inseparabili. Affiatati e legati da profonda amicizia, hanno cresciuto anche i rispettivi figli, Emily e Chris, come fratelli: quando i due ragazzi, adolescenti, hanno iniziato una relazione affettiva, per le famiglie è stata una piacevole conseguenza, un’evoluzione naturale accolta con gioia.
Ma ora la diciassettenne Emily, artista talentuosa e sensibile, è morta uccisa da un colpo di pistola alla testa sparatole da Chris, in un apparente doppio patto suicida. Le due famiglie sono devastate da quanto successo e cercano in tutti i modi di capire i motivi di questo gesto disperato, rendendosi dolorosamente conto di non conoscere davvero bene quei due brillanti e promettenti ragazzi.
Chris ha preso la pistola del padre e ha portato con sé due proiettili, uno dei quali, riferisce il ragazzo, era destinato a se stesso. Ma cos’è veramente successo nella notte del sette novembre?
Un detective della polizia locale nutre qualche dubbio sul patto suicida descritto dal Chris e inizia ad indagare su di un possibile omicidio premeditato, un’indagine che terrà tutti col fiato sospeso.
Il patto è un libro coinvolgente, ben scritto, avvincente, capace di tenere il lettore incollato alle pagine. Jodi Picoult riesce a mantenere sempre alto il livello di interesse: dimostrando una grande capacità di introspezione, l’autrice ci racconta di un legame d’amore, quello tra Chris e Emily, non solo vero e profondo, ma anche totalizzante e completamente coinvolgente. I due ragazzi, cresciuti insieme quasi in simbiosi, provano l’uno per l’altra un amore che li completa e li definisce come individui, anzi, come quasi un unico essere, riuscendo a sentire, percepire, i sentimenti dell’altro come fossero i propri: “era successo altre volte durante la loro infanzia: Chris si faceva male ed Emily faceva una smorfia di dolore, o viceversa: se lei cadeva dalla bici, lui si metteva a piangere. Il pediatra lo chiamava dolore per contagio, e sosteneva che sarebbe passato con la crescita. Aveva torto.” (p. 547). Un amore che, nutrito dalle aspettative delle famiglie, proprio per la sua natura coinvolgente, porta in sé qualche zona d’ombra, come emerge dall’accurata indagine psicologica dell’autrice. Questa relazione così apparentemente meravigliosa…cosa cela in realtà? Belli, sensibili, sportivi, intelligenti, talentuosi, destinati ad una brillante carriera di studi…nessun è perfetto, sembra ricordarci questa storia, ed è difficile essere all’altezza delle grandi aspettative che la famiglia, gli insegnanti e il partner nutrono verso di noi.
Dalle pagine emergono i sentimenti dei personaggi, realistici nei loro turbamenti, nelle contraddizioni che li tormentano e che li rendono così veri agli occhi del lettore: la sofferenza adolescenziale di Emily, il dolore di Melanie, che arriva a rinnegare i suoi migliori amici, le preoccupazioni di Gus, che farebbe di tutto pur di far uscire il proprio figlio di prigione. Ma, anche, l’indifferenza di James, un padre che tiene più alle apparenze che alla propria famiglia, e la volontà di Michael di credere nell’innocenza di Chris. E di Chris, personaggio grazie al quale l’autrice dimostra la sua grande capacità di rappresentare le sfumature della mente umana, distinguiamo prima la confusione, poi la rabbia e infine la frustrazione di non aver potuto cambiare il destino suo e di Emily. Lettura decisamente coinvolgente…consigliata!