Ieri – Agota Kristof

Titolo: Ieri
Autore: Agota Kristof
Casa Editrice: Einaudi
Genere: Narrativa
Pagine: 101
Prezzo: 10 €

Un flusso di coscienza lucido e violento. Un’ossessione che si materializza, che con spiazzante freddezza spazza via ogni possibilità di redenzione. Cento pagine appena, che, però, penetrano nell’anima come lame affilate. Non c’è parola che non rimanga impressa nella mente del lettore. Ieri di Agota Kristof è un gioiello prezioso, leggerlo vuol dire scoprire un mondo.

Tobias Horvath, il protagonista, è un uomo in fuga. Costruisce la sua nuova vita in terra straniera, cambia nome, porta con sé solo un desiderio di amore che si chiama Line. Lui lavora in una fabbrica di orologi, sogna di diventare uno scrittore. La sua mansione gli va stretta, così come la vita. Vorrebbe morire. Ha anche provato a uccidersi, ma non ne è stato capace. Line è un dolce ricordo d’infanzia che Tobias porta nel cuore. L’ha incontrata tra i banchi di scuola e lui se n’è subito innamorato, perché aiutava i poveri come lui.

Lui, figlio di una puttana bella, gentile, sedotta e abbandonata a sedici anni, perché rimasta incinta. La miseria non le ha lasciato scelta: o la prostituzione, o la fame. Non ci sono alternative in un villaggio dell’Est Europa, in cui la seconda guerra mondiale ha lasciato solo macerie e il comunismo ha portato un’altra schiavitù. Ma il piccolo Tobias non ci sta. Tutto gli provoca disgusto e decide di uccidere la madre e il presunto padre. Compie il massacro di notte, mentre i due sono a letto. Poi scappa. Fa tutto questo a soli dodici anni, ma è abbastanza adulto per uccidere e per non dimenticarsi del suo amore: Line.

Per Tobias, Line non è solo un nome e neanche un vago ricordo, ma la salvezza. A tutte le donne che incontra nel paese straniero dà questo nome. Eppure, quando ormai tutto sembra perduto, la vera Line ricompare e lui inizia di nuovo a respirare, ma scopre anche che il destino lo ha preso in giro.

Questo è Ieri. Un libro che racconta di una creatura del niente. Ma è da questo nulla che fiorisce l’anima del protagonista: un operaio-scrittore che sa bene che proprio diventando niente si può diventare uno scrittore. Tobias ricopia la prosa che la vita scrive ogni giorno, per questo motivo le sue parole sono così vere.

C’è tutta Agota Kristof in queste pagine, compresa la sua storia personale. Anche lei, nel 1956, nei giorni dell’invasione russa, è fuggita dalla sua Ungheria per giungere in Svizzera, a Neuchâtel, dove morirà nel 2011. Anche lei si sentirà sempre una scacciata. Anche lei si sentirà una creatura del nulla. Ha lavorato per cinque anni in una fabbrica, sognando una carriera da scrittrice.

Nonostante tutto, Tobias crede nell’amore e Line ne è la prova. Ma questa ossessione diventa un appiglio verso quell’origine di cui tutti hanno bisogno, soprattutto per un esule che si sente braccato dalla colpa e dal destino. Ieri è un libro che sconvolge le categorie dell’anima, ma allo stesso tempo non lascia morire la speranza… anche quando tutto sembra perduto.

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Martino Ciano

Classe 1982, vive a Tortora, comune della provincia di Cosenza. Promesso ragioniere, lascia la partita doppia per la letteratura, la poesia, la musica e il giornalismo. Si laurea in Scienze Storiche all’Università La Sapienza di Roma. Attualmente è corrispondente per l’emettente televisiva Rete 3 Digiesse. Nel 2011, l’incontro con Gli amanti dei libri, per cui cura la rubrica Amabili letture. Collabora anche con le riviste letterarie Euterpe, Satisfiction e Zona di Disagio di Nicola Vacca. Ama scrivere racconti, alcuni dei quali sono stati pubblicati su siti e riviste on-line. Tra questi, La logica del difetto è nel catalogo dalla Bla - Bookmark Literary Agency di Paolo Melissi. La sua pagina personale facebook è Dispersioni 82. AMABILI LETTURE: I libri che mi piacciono, i classici che mi hanno formato, il profumo delle parole che mi hanno riempito l’anima. Sono un lettore anarchico, che si sposta da un genere all’altro con il solo obiettivo di saziare le mie curiosità. Voglio condividere con voi le mie impressioni sulle opere che mi hanno reso un divoratore di parole. In questo spazio verrà data voce agli esordienti, agli autori dimenticati, ai poeti, ai sognatori, agli irregolari. La letteratura è arte e scrivere d’arte è il mestiere più bello del mondo.

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