Autore: Rosa Mogliasso
Data di pubbl.: 2014
Casa Editrice: Salani editore
Genere: romanzo giallo
Pagine: 235
Prezzo: 14,90
«“Scusa” cominciò, rivolto al Benjamin, “Ti devo lavare con il detersivo, cerca di non morire, per favore. In questa casa le cose vanno così, dobbiamo farcene una ragione: ho un cane confuso e un convivente alcolista, sono circondato da una piccola comunità marginale di cui mi devo fare carico. Ognuno ha la sua croce” spiegò all’arbusto». (p. 29)
Barbara Gillo, commissario di polizia a Torino, si ritrova tra le mani un caso di omicidio “eccellente”: una giornalista francese di fama internazionale, Chantal Morini, é stata ritrovata morta ammazzata nella camera di un B&B nel pieno centro del capoluogo piemontese. Nella camera d’albergo é stata ritrovata una macchina fotografica di un valore non indifferente, nella cui memoria ci sono fondoschiena femminili e altri scatti d’autore, tutt’altro che consoni ad una reporter famosa per reportage coraggiosi su questioni politiche e disguidi diplomatici tra diverse nazioni. Ad aggiungersi alla delicata questione, che porterebbe ad uno scandalo diversi Paesi, ci sono due diverse situazioni: da una parte le dimissioni del vice del commissario, insostituibile braccio destro, Peruzzi, che vuole andare in pensione prima del tempo, abbandonando Barbara il prima possibile; dall’altra il suo fidanzato palermitano che sembra aver capito la difficoltà dei rapporti a distanza e sta cavalcando l’onda del silenzio perentorio per mandare un segnale preciso: é finita!
Che fare dunque per il commissario per sbrogliare la situazione? Come gestire questo Tzunami di eventi che sembrano essersi messi d’accordo per affiorare tutti insieme?
Rosa Mogliasso, autrice di <<l’assassino qualcosa lascia>>, in <<chi bacia e chi viene baciato>> usa lo stesso tono sarcastico e cinico, racconta con grinta e ironia pungente una storia che vede più Paesi coinvolti e in cui le donne sono sempre più che un passo avanti rispetto agli uomini. Il romanzo si legge molto velocemente grazie ai molti dialoghi secchi ed incalzanti e alle poche descrizioni minuzione che appesandiscono il discorso. L’autrice si concetra sui fatti, su indizi, prove concrete e lascia davvero poco spazio all’immaginazione sia dei personaggi, sia del lettore. La verità prima di tutto.