
Autore: Stephanie Wrobel
Data di pubbl.: 2021
Casa Editrice: Fazi editore
Genere: horror, thriller
Traduttore: Donatella Rizzati
Pagine: 360
Prezzo: 18.00
Per un lunghissimo periodo della sua vita, Rose Gold ha pensato di essere afflitta da una malattia terribile a cui nessuno riusciva a dare nome. La cosa peggiore dell’essere malati è l’impossibilità a trovare una cura a quella forza oscura e misteriosa che ti consuma dentro. Così, Rose Gold quando era solo una ragazzina era costretta a indossare una parrucca per nascondersi, e a tenere una canula nel suo naso, a sottoporsi a cure e a interventi che non riuscivano a risolvere nulla.
Accudita dalla madre poiché il padre non se la sentiva di adempiere al suo dovere, Rose Gold continua a soffrire. Nemmeno l’aiuto del vicinato che raccoglie dei fondi per lei le garantisce un po’ di pace. Fino a quando Rose Gold non conosce Phil. Una conoscenza innocente, avvenuta online (il solo luogo dove Rose Gold può avere dei contatti) ma che porta la ragazza a fare una terribile scoperta. La malattia di Rose Gold ha un nome.
Patty.
La malattia di Rose Gold è la sua stessa madre, la donna che la cura amorevolmente e che si preoccupa per lei. Perchè in realtà, Patty non sta assistendo sua figlia. La sta lentamente avvelenando.
Rose Gold trova il coraggio di trascinare sua madre in tribunale e denunciare i continui abusi a cui è stata sottoposta ottenendo l’arresto e la condanna per la donna…che verrà rilasciata cinque anni dopo.
Rose Gold sembra aver perdonato Patty. La vuole accogliere a casa sua. Ma Patty non ha dimenticato il carcere. E Rose Gold non ha dimenticato le sevizie a cui la madre l’ha sottoposta.
Potente, Adrenalinico e Inquietante.
Sono le prime tre parole che mi sono venute in mente mentre leggevo Cara Rose Gold un caso editoriale da cui sono stati ricavati una serie televisiva e un film, scoperti per pura casualità perchè mentre leggevo il libro è passata la pubblicità sullo schermo.
L’idea (come purtroppo succede sempre in questi casi, similmente a Mind Hunter di cui mi sono occupato anni fa) che storie del genere possano essere tratte da storie realmente accadute mi lascia sempre una sensazione di disagio e di orrore che bene si mescola alla lettura rapida e incalzante di questo libro. La tortura e la sofferenza della protagonista, unita a una condizione patologica e morbosa della madre, ha un non so che di disturbante ma anche di attrattivo. Non riuscivo a smettere di leggere questo romanzo e quando mi sono trovato al momento in cui Patty esce dalla prigione, l’idea di due menti malate e accecate dal desiderio di rivalsa una sull’altra mi ha schiacciato in un turbine di emozioni in cui cercavo di districarmi tra chi fosse la più ingegnosa e la più subdola.
Sicuramente questo romanzo è qualcosa di intenso che anche se si legge velocemente non si riesce a dimenticare. Restano impresse le descrizioni, resta il senso di paura che ci colpisce.
In certi momenti ti toglie il sonno per la sua bellezza cupa e orribile. Una strana antitesi che ben calza quando nel mezzo della vicenda vengono coinvolti anche degli innocenti. Ma esistono innocenti nel mondo di Rose Gold. In certi momenti, neppure quelli per antonomasia, sembravano tali, ma grottesche controfigure che nascondevano un orrore che stava arrivando.
Ora, se siete arrivati fino a questo punto a leggere questa recensione, posso dirvi senza troppi giri di parole che il romanzo di Stephanie Wroble merita la vostra attenzione. E se avete avuto modo di vedere il film vi accorgerete che questo non da altro che una pallida imitazione delle sensazioni forti che la lettura di questo romanzo geniale può darvi.