Circa trecento copie del «Diario di Anna Frank» sono state danneggiate in almeno 31 biblioteche pubbliche di Tokyo con una serie di blitz organizzati da attivisti neonazisti. «Ogni libro aveva tra le 10 e le 20 pagine strappate, ora sono da buttare», ha spiegato il direttore della biblioteca di Shinjuku. «Da noi ogni volume archiviato sotto il nome di Anna Frank è stato danneggiato», ha raccontato Toshihiro Obayashi, vicedirettore della biblioteca centrale di Suginami. Solo persone «cariche di fanatismo e odio cercherebbero di distruggere le parole storiche di coraggio, speranza e amore di Anna a fronte della morte imminente» conclude Abraham Cooper, presidente del centro ebraico Simon Wiesenthal.
Come può essere successo? Si tratta di un atto deplorevole e senza precedenti, che ha del negativo sia sotto l’aspetto umano che culturale. Episodi del genere, nel Terzo Millennio, non dovrebbero avere voce.