Autore: Elena Mearini
Data di pubbl.: 2016
Casa Editrice: Cairo editore
Genere: Romanzo
Pagine: 129
Prezzo: 13,00 €
Bianca da morire è la storia di Bianca, una ragazzina di sedici anni della Milano che sta raggiungendo la sua rinascita urbana, di quelle che ogni giorno vediamo sfilare per strada. Da sempre Bianca coltiva il sogno della celebrità, quello spettro irraggiungibile che rincorrono la maggior parte degli adolescenti, guidati dal bisogno malsano di apparire, ad ogni costo. Bianca però è diversa dalle sue coetanee, parte avvantaggiata nella salita verso la notorietà, a scuola è infatti oggetto delle invide femminili e dei ogni maschili, padrona di un corpo che non possiede veramente ma che usa come un’arma letale per raggiungere i suoi scopi. L’abuso della bellezza per non morire anonima.
A casa però Bianca è invisibile, oscurata dall’ombra del fratello Valerio, futura promessa del calcio italiano sul quale riversano tutte le loro speranze per un futuro migliore. E i sogni di Bianca? Beh, lei dovrebbe volare basso per non ostacolare l’ascesa di Valerio, dovrebbe mettersi da parte per il bene della famiglia. Ma in quella famiglia nessuno conosce davvero Bianca, e le sue decisioni cambieranno per sempre il corso della loro vita.
«Mamma ha scelto di non sentire, papà si è abituato a non vedere. Io, figlia muta e invisibile, per esistere ai loro occhi ho dovuto commettere il peggio che potessi fare.»
(pag. 98)
Elena Mearini classe 1978 vive a Milano e conduce laboratori di scrittura in comunità e centri di riabilitazione psichiatrica, Bianca da morire è il suo sesto lavoro e forse il più intenso, nel quale è riuscita a colmare le distanze tra due generazioni ormai troppo lontane, entrando nella mente perversa dei nostri giovani. Questo romanzo non è solo la storia di un omicidio, è lo specchio della società moderna sempre alla ricerca di un pizzico di notorietà, perché se nessuno ci vede allora non esistiamo. In Bianca ho visto incarnati molti adolescenti di oggi, di quelli che bruciano tutte le tappe della vita senza godersi gli anni migliori, troppo occupati a rincorrere sogni illusori lanciati dai media ma che una volta raggiunti si scoprono essere semplici mulini a vento. Ma non solo: Bianca mostra come i buoni in realtà non vincano mai nulla, diventa qualcuno solo quando tradisce, mente e uccide, perché oggi solo il male si merita la prima pagina dei quotidiani. Attenzione, Bianca non è un’eroina, è tutto quello che di immorale crea la nostra società, è una ragazza che si è arresa troppo presto ed ha scelto la strada più semplice per eliminare il suo problema, passando da vittima a carnefice. Inizialmente è facile puntare il dito sui genitori, nessuno avrebbe mai resistito in una situazione familiare del genere, ma dopo che Gianluca uccide Valerio perché succube della bellezza di Bianca, di chi è la colpa?
In questo libro non esistono i buoni, ogni personaggio ha le sue colpe, perfino Valerio, questo perché vediamo la storia dagli occhi di Bianca, una bambina con i sogni infranti dalla sua stessa famiglia. Bianca è un personaggio ambiguo capace di suscitare nel lettore sentimenti contrastanti: passando dal disprezzo e dalla repulsione, fino al dispiacere e quasi alla comprensione. Ci rendiamo conto di essere tutti racchiusi in questo personaggio quando a un certo punto, per un secondo, si arriva a pensare che forse uccidere Valerio era davvero l’unica risposta a tutti i problemi. Ma il dubbio scompare in un attimo perché siamo troppo lontani da lei, perché nella sua perversione Bianca è poesia che ti lascia un vuoto dentro incolmabile.
«Non tengo più nulla per me, nemmeno un brandello di sogno, uno straccio di bugia, niente macchie né aloni, me ne vado vuota e pulita. Me ne vado bianca a morire.»