Mai restare senza un libro, senza un buon libro! Così si può riassumere il motto della giovane casa editrice Nulla Die che parteciperà al Salone Internazionale del Libro all’interno dell’Incubatore. L’origine e il significato dello stesso nome di questa realtà permette di fare un viaggio all’interno di una filosofia di vita che ha come protagonisti la cultura e i libri di qualità. Nulla Die coniuga l’attenzione al sapere e alla letteratura con il desiderio di far conoscere nuove voci e di avvicinare tutti i tipi di lettori. Ecco l’intervista all’editore Massimiliano Giordano.
Il nome Nulla Die è molto evocativo, quale significato esattamente avete voluto attribuirgli e come è nato il vostro progetto editoriale?
“Nulla dies sine linea” ossia “nessun giorno senza una linea”, a detta di Gaio Plinio Secondo, era il motto di Apelle. Proprio questa sua applicazione nell’esercizio quotidiano, instancabile e continuo, ne avrebbe fatto uno dei più grandi pittori dell’antichità. In epoca più recente, Sigmund Freud, nel fare suo il motto, lo modificò in “Nulla die sine signu”. E vi si mantenne fedele: da quando lo adottò, non lasciò passare un giorno senza scrivere almeno un rigo. Grazie a questa costanza, forse, raggiunse la fama che ancora oggi lo accompagna e le sue Opere sono una testimonianza vivissima della contaminazione, per noi necessaria fra i generi e fra le discipline artistiche, scientifiche e letterarie. Dunque il nostro marchio editoriale è Nulla die, a voler significare “in nessun giorno” oppure “neanche per un istante” senza (buoni) libri. Ma se si va sul nostro blog, si può trovare il “nulla die sine signu” freudiano accostato a un aforisma di Adorno in una parafrasi che diventa: «Nulla die sine signu» (Sigmund Freud), perché «non c’è correzione che non valga la pena di fare» (Theodor Ludwig Wiesengrund Adorno). E questo è il nostro motto che, come una cifra distintiva, sintetizza in maniera efficace “lo spirito e la lettera” della casa editrice e del suo modo di declinare il lavoro editoriale.
Come avviene il lavoro di redazione e come sono suddivise le collane del catalogo?
Il lavoro di redazione è faticoso e divertente a un tempo. Tutto comincia con l’arrivo dei manoscritti. Dopo una primissima selezione, il direttore editoriale invia quelli che reputa meritevoli di una chance alla valutazione di un comitato di lettura. Naturalmente riceviamo più dattiloscritti di quanti riusciremo mai a trasformare in libri e, probabilmente, ne stanno arrivando anche mentre leggete questa intervista. La nostra redazione legge e discute i migliori, ma anche quelli ci è impossibile pubblicarli tutti. Purtroppo è così. Ma è anche vero che un buon testo, prima o poi, riesce comunque a trovare la sua strada. Quando un manoscritto supera la selezione, comincia il lavoro di concerto con l’autore: fra editing, impaginazione e numerosi “giri” nella correzione di bozze, il manoscritto diventa un testo pronto per la stampa e la pubblicazione. Non prima, com’è ovvio, di una revisione del progetto grafico e della preparazione della copertina. Ma il lavoro della casa editrice non si ferma qui: a questo punto bisogna accompagnare il nuovo nato, “la novità”, nel mondo esterno. Aiutarne l’“uscita” dalla calda e accogliente realtà della casa editrice fino ad affrontare le insidie del mondo di fuori e le incognite del mercato. E perciò lo affidiamo alle cure di società (differenti per gli ebook e per i libri di carta) specializzate nella promozione e distribuzione libraria che lo distribuiscono in tutt’Italia e nel Canton Ticino oltre che negli estore nazionali ed esteri. Per lo stesso motivo, un ufficio comunicazione affidato a una giornalista cura i contatti con la stampa e con i new media. Abbiamo quattro collane: Lego, che raccoglie volumi e book di narrativa e saggistica ma anche poesia; Ventitrenta, riservata a giovani autori; Nuovo Ateneo per le pubblicazioni accademiche e scientifiche; Nd Fantastica che raccoglie i fantasy.
Nulla Die pubblica libri cartacei ma anche ebook. In che modo i due formati possono coesistere e quale è secondo voi il futuro dell’editoria?
Non pensiamo che il libro e l’ebook siano in conflitto, anzi: per ciascuno vi sono vantaggi e svantaggi che conducono i lettori a preferire l’uno o l’altro formato. Il futuro dell’editoria, a nostro parere, non si misura dal tipo di supporto, ma dai contenuti e dalle libertà che autori, lettori ed editori potranno permettersi.
A cosa state lavorando in questo momento e quali obiettivi vi siete posti per ritagliarvi uno spazio nel variegato e affollato mercato editoriale?
Stiamo davvero cercando di ritagliarci uno spazio nel mercato editoriale con prodotti e servizi eccellenti e con prezzi di copertina onesti. Requisito indispensabile è e sarà la qualità dei nostri prodotti e delle nostre proposte. Ecco, se si può dire, abbiamo un’ambizione: che i nostri titoli e i “nostri” autori siano riconoscibili. Che un libro pubblicato da Nulla Die sia sinonimo di libro di qualità.
Cosa vi aspettate dalla partecipazione al Salone del Libro?
Tanti visitatori. Curiosi ed esigenti.