Focus on… Ghena

Conosciamo un’altra giovane casa editrice che sarà presente al Salone del Libro di Torino all’interno del progetto dell’Incubatore. Ghena è un marchio editoriale che punta a divulgare testi per evidenziare studi di genere e sviscerare tematiche legate alla diversità tra i sessi e alle differenze culturali; un filo rosa lega l’anima saggistica e quella narrativa. La direzione editoriale è in mano alla 29enne Francesca Gagliardi: è lei che, con passione, ci racconta nascita ed obiettivi di Ghena.

Come è nato il progetto della vostra realtà editoriale improntata sugli Studi di genere e come questo si rispecchia nel nome scelto, che indica già di per sé una linea femminile molto marcata?

L’editore Epc, leader nel settore tecnico dal 1949 voleva entrare nel mercato dell’editoria di cultura  con un progetto ben definito, la possibilità è arrivata e lui ha accettato con coraggio la sfida che una giovane donna gli ha proposto. Nasce così Ghena, marchio editoriale di proprietà del Gruppo Epc, che intende coniugare in un unico progetto editoriale la prospettiva scientifica legata agli Studi di genere, con le questioni relative alla diversità tra i sessi e alle differenze culturali, così come esse assumono voce attraverso la scrittura. Il nome del marchio deriva dal greco Ghenos: termine neutro che indica il genere, la nascita, l’origine. La scelta di declinarlo al femminile deriva dal nostro desiderio di mettere in evidenza, in maniera ancora più visibile, il ruolo determinante che le culture e i saperi delle donne hanno avuto nell’odierno dibattito sulle differenze sessuali e sul gender ma questo non esclude assolutamente gli uomini.

Temi portanti  delle vostre pubblicazioni sono la diversità e la vita delle donne coniugata nei diversi ambiti sociali: a quale target di lettori intendete rivolgervi in particolare e come avviene la scelta dei testi? Cosa può dire Ghena ad un pubblico maschile?

Non si tratta solo della vita delle donne ma di come uomini e donne si muovono e agiscono nel mondo e nei vari ambiti, ci tengo a precisarlo, stiamo dando maggiore risonanza alle donne ma nel farlo non escludiamo gli uomini. Per quanto riguarda il target varia da libro a libro, con Ghena ci rivolgiamo a tutti. I testi vengono selezionati sulla base della coerenza alla linea editoriale scelta e poi in base ai criteri editoriali necessari per la pubblicazione. Nella scelta dei testi guardiamo sia all’Italia che all’estero cercando sempre una saggistica più narrativa e quindi più “leggera”, utile per la fruizione di determinati contenuti. Ghena ad un pubblico maschile può dire tanto perché lo include; questo probabilmente sarà più visibile dalle prossime uscite. Con Complici infatti, in uscita a maggio, si affrontano i rapporti di coppia e in modo particolare l’autrice mette in luce come gli antichi stereotipi – che ci trasciniamo – creano rapporti di dipendenza e spiega come liberarsi da questo per divenire complementari mantenendo intatta la libertà del singolo. Siamo due interi dice e non due parti di una mela. Questo è sicuramente interessante anche per un pubblico maschile. Le differenze, i contrasti e il modo di porsi nei confronti delle situazioni della vita riguardano uomini e donne; è la voce narrante che marca il genere e mette in luce le diversità.

Quali difficoltà avete incontrato all’inizio del progetto e cosa vi ha spronato? Come è scandita la vostra vita di redazione e su cosa puntate per farvi conoscere nel mercato editoriale che è sempre più orientato a grandi marchi e catene di distribuzione?

Le difficoltà sono sempre tante perché si tratta, come ho detto , di una sfida e di una novità per l’editore Epc e per me che, pur avendo una totale formazione umanistica ed editoriale, mi pongo nei confronti di un mercato difficile, soprattutto in questo momento, essendo inoltre una giovane donna con una grande responsabilità. La forza io la traggo sempre dagli studi che ho fatto e che ho amato. Ho scritto una tesi su Valentino Bompiani e leggendo tutti i suoi scritti ho messo nel cuore la forza per far bene questo mestiere anche nei momenti di difficoltà. Amare i libri e la parola scritta è un dono e come tale va coltivato indipendentemente da quello che vuole la società o chi ti sta intorno. In tanti vogliono farti cadere, farti perdere l’entusiasmo ma si va avanti anche grazie a chi ti ha insegnato, nell’eternità della parola scritta, a non mollare. Con i grandi marchi non si può competere, almeno non in questo momento,  ma si può e si deve fare la differenza, in libreria e non solo. Avere una linea editoriale ben definita è un vantaggio, evita di farti brancolare nel buio in tanti momenti. La nostra vita di redazione è frenetica, combattiva e piena ma attenta a tutto, anche se gli errori non si possono totalmente evitare.

Come vi state preparando a vivere il Salone del Libro e cosa vi aspettate da questa esperienza? 

Stiamo cercando di organizzare il tutto al meglio sia logisticamente che per quanto riguarda le presentazioni; ne faremo ben tre, e come esordio va più che bene: ospiteremo a Torino una nostra autrice spagnola (visto che il paese ospite è proprio la Spagna), Miriam Subirana, che presenterà il suo Complici , in libreria dal 7 maggio; poi Marina Piazza con il suo L’età in più già in libreria dal 9 marzo e Superdonne. Attente a non scoppiare! della psicologa statunitense Sherrie Bourg Carter. Ci auguriamo di essere accolte bene dal pubblico del Salone e di avere un utile e professionale confronto con gli altri editori.

“Superdonne”, “Bambole viventi” sono alcuni dei vostri titoli che sembrano un po’ slogan un po’ ritratti dalle tinte forti. Si dice che la lettura sia di genere femminile e che siano proprio le donne a leggere più libri. Le donne che guidano Ghena cosa amano leggere?

Io personalmente leggo di tutto, o forse è il caso di dire “leggevo” essendo anche editor oltre che direttrice editoriale non ho molto tempo per le letture di piacere, sono legata ai “mei” classici che ogni tanto “rileggo” – come ci insegna  Calvino – per emozionarmi ancora, mi incuriosisco davanti a una novità  e mi rallegro davanti a un libro ben scritto. È vero, le donne pare siano le lettrici forti, ci fa piacere sicuramente ma sono convinta che gli uomini leggono, canalizzano i loro interessi ma lo fanno. In questo momento le donne vanno per la maggiore su tanti fronti, si è ben disposti ad ascoltarle perché siamo in crisi e nei momenti di crisi la donna emerge per l’entusiasmo e l’energia contagiosa che la contraddistingue. I nostri titoli sono dettati dai libri, non li definirei slogan, forse Superdonne. Attente a non scoppiare! può risuonare come un avvertimento ma indicano tutti (ricordiamo gli altri: L’età in più di Marina Piazza e Complici di Miriam Subirana) una condizione, sono la messa in evidenza di una situazione o di uno stato, per questo vengono dipinti con tinte forti.

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