Come un pandoro a Ferragosto – Roberto Marzano

Titolo: Come un pandoro a Ferragosto
Autore: Marzano Roberto
Casa Editrice: Rogas Edizioni
Genere: Romanzo
Pagine: 179
Prezzo: E. 14

A Roma nasce una nuova casa editrice, la Rogas Edizioni e, nella collana Bandini dedicata agli scrittori emergenti, vede la luce il romanzo di Roberto Marzano Come un pandoro a Ferragosto. Un esordio per lo scrittore e una prima pubblicazione per questa neonata realtà editoriale.

Il romanzo percorre tanti anni della storia del nostro Paese e con leggerezza racconta  lemigrazione interna, la povertà, l’affacciarsi della droga, la vita al nord. Sono narrate le vicende personali di Tonino, bimbetto, ragazzo e infine adulto e della sua famiglia, ambientate a Torino e in un piccolo paese siciliano della provincia di Palermo. L’autore ci fa sorridere e ci emoziona con il racconto di avventure talvolta tragiche talvolta comiche.

Antonino Altofonte, Tonino per tutti, di origine siciliana, si trasferisce al nord con i genitori. Il padre ha un lavoro nelle Ferrovie dello Stato; la madre casalinga ha una vera passione per la letteratura. La famigliola approda in uno dei quartieri popolari della Torino anni ’70 negli anni in cui sui portoni dei palazzi si poteva leggere: Non si affitta ai meridionali! L’integrazione non è delle più facili specialmente per Tonino che è molto timido. La storia è raccontata con uno stile semplice, a partire dagli episodi scolastici: alle elementari il primo innocente amore per la compagna di classe Isabella e l’amicizia con Davide, compagno simpatico e disponibile, oltre che bravissimo a scuola. Il passaggio alle medie, poi le superiori e il primo flirt con Marina un’esperienza occasionale che si era ripetuta in modo spontaneo e che l’aveva fatto crescere facendogli aumentare la fiducia in se stesso. Le pagine scorrono veloci e Tonino diventa grande. La sua storia procede tranquillamente e la si legge come fosse una biografia, con di tanto in tanto qualche colpo di scena, così il lettore si affeziona al protagonista quasi fosse uno di famiglia.

Come un pandoro a Ferragosto racconta la vita di tutti quegli immigrati che, grazie ad un lavoro fisso, hanno trovato una possibilità di riscatto sociale e di stabilità. E’ la storia vera di molte persone che tra gli anni ‘50 e ’70 hanno fatto lievitare le città del nord come Torino moltiplicando i suoi abitanti e generando ghetti di periferia. Varco di accesso la stazione di Porta Nuova, capolinea del Treno del Sole stracolmo di passeggeri con il biglietto di sola andata, famiglie con le valige di cartone  “protese verso una nuova vita che faceva un po’ paura, ma che dava una nuova spinta di speranza, entusiasmo e curiosità” (pag.14).

Al termine  degli studi, completati con successo, Tonino ha difficoltà a trovare un impiego adeguato e, dopo un lungo periodo di disoccupazione forzata, si adatta a svolgere un lavoro da operaio, infine diventa impiegato. Pur impacciato e timido sperimenta alcune relazioni amorose. Suscita tenerezza la sua figura, a volte rabbia, ma alla fine, anche per quelli che come lui si perdono, la vita offre la possibilità di rialzarsi e trovare un loro ruolo nel mondo.

Roberto Marzano, che ama definirsi poeta e narratore “senza cravatta”, chitarrista, cantautore naif e bidello giulivo, ha saputo regalarci una lettura scorrevole e nella sua semplicità avvincente e capace di riflessioni.

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