Titolo: The help
Editore: Mondadori
Traduzione: A. Colombo – P. Frezza Pavese
Genere: Romanzo
Pagine: 524
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo: € 18,00
The help è ambientato a Jackson in Mississipi, nel 1960, al tempo della battaglia dei diritti civili. Le vicende sono narrate da tre voci differenti, tre donne diverse per condizione e carattere: una ragazza bianca, Eugenia Phelan, detta Skeeter, che sogna di diventare giornalista o scrittrice, e due donne di colore Aibileen e Minny, domestiche in casa di bianchi borghesi della cittadina.
La storia si svolge in un ambiente di ipocrisia e razzismo, dove l’unico lavoro delle donne nere è quello di prendersi cura, per pochi soldi, della casa e dei figli di donne bianche dell’alta società,che non mostrano alcun senso di gratitudine o gentilezza nei loro confronti e che non perdono occasione per umiliarle e sottolineare la loro diversità. «Oh, Hilly, peccato che tu non abbia usato il bagno per gli ospiti» dice Miss Leefolt, mettendo in ordine le carte in mano. Miss Hilly alza il mento, poi fa uno dei suoi “ah-hem”. Ha un modo tutto suo di schiarirsi la gola per attirare l’attenzione senza che gli altri neppure se ne accorgano. «Ma il bagno degli ospiti è quello che usa la donna di servizio» dice. Tutte restano in silenzio per un secondo, poi Missis Walters fa sì con la testa e spiega: «È seccata perché la negra usa il bagno dentro casa come noi». «Elizabeth, se avessi la possibilità di scegliere, non preferiresti che facessero le loro cose fuori?» chiede Miss Hilly. «Tutte queste case che costruiscono senza la zona per la servitù… è un vero e proprio pericolo. È risaputo che portano un sacco di malattie. Io dichiaro contro.»
Skeeter, appena tornata dall’Università, comincia a mal sopportare quell’ambiente menzognero, in cui si pensa solo alle feste e ai ricevimenti e dove alle partite di bridge si abbina il pettegolezzo, dove le relazioni sono fasulle e l’unico interesse delle ragazze è sposarsi e avere una bella casa. E’ proprio durante una partita a bridge che Skeeter decide di cambiare le cose: non sopporta che le sue “amiche” maltrattino le donne nere con continui discorsi e atteggiamenti razzisti. Infatti lei sin da bambina ha avuto un legame molto stretto con la sua domestica e tata Constantine, che, tuttavia, senza un motivo apparente, ha abbandonato la sua casa e smesso di scriverle.
La scelta di Skeeter porterà a cambiare non solo la sua vita, ma anche quella delle altre due protagoniste e delle tante domestiche nere di Jackson. Le donne, all’inizio impaurite e incredule di trovare un appoggio in una donna bianca, ma stanche dei continui soprusi e maltrattamenti, decidono, pur consapevoli dei pericolosi rischi che corrono, di prender parte al progetto di Skeeter: scrivere un libro in cui raccontare, da un punto di vista totalmente inedito, il rapporto delle domestiche nere con le loro padrone. Ne nascerà un libro clandestino ricco di vicende belle e brutte, commoventi e ironiche.
Nonostante si tratti di una storia con personaggi inventati, la scrittrice ambienta la vicenda in un tempo storico reale, per questo nel testo si ritrovano vari avvenimenti di quegli anni, momenti significativi nella storia della lotta contro il razzismo come la marcia pacifista di Martin Luther King, l’omicidio di Medgar Evers e l’assassinio di Kennedy.
Seppur il tema portante sia la segregazione razziale il libro va ben oltre, ponendo l’attenzione anche su altre tematiche quali i rapporti di amicizia, gli amori falliti e fasulli, la solitudine dovuta all’emarginazione, la continua ricerca di sé.
The help è una storia costruita con grande maestria: il momento di allontanamento di Skeeter dalle sue amiche, il rapporto di solidarietà che si instaura con le altre donne, la stesura del libro e le conseguenze che ne derivano sono passaggi che non avvengono in modo repentino, ma rispettano i tempi e gli espedienti che legano in modo logico e reale i fatti della vicenda. Grande bravura si nota anche nel modo di rappresentare i personaggi e nel farli parlare direttamente in prima persona, infatti il loro carattere emerge in modo chiaro permettendo così al lettore di conoscerli ed entrare in empatia con loro. Ben connotati sono soprattutto i personaggi della serva Minny, donna brusca e schietta che regala pagine di forte divertimento, e della borghese svampita Celia Foote che suscita nel lettore tenerezza e commozione.
Il testo porta a riflettere sulla condizione di uomini e donne di colore a quel tempo ma, al contrario di quello che si potrebbe pensare, non traspare alcun patetismo; il libro risulta invece commovente e comico allo stesso tempo.
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