Riviera -Valentino Ronchi

Titolo: Riviera
Autore: Valentino ronchi
Data di pubbl.: 2021
Casa Editrice: Fazi editore
Genere: romanzo breve
Pagine: 100
Prezzo: 17.00

Riviera.

Quando ho ricevuto, all’inizio del mese precedente, l’elenco dei libri da recensire ero rimasto in qualche modo incuriosito da questo romanzo dal titolo abbastanza insolito. Riviera. Leggo la trama velocemente, mi scrivo due appunti sul mio quaderno pre-recensione e mi segno mentalmente il titolo. I libri di Aprile arrivano e sono uno più affascinante dell’altro. Nel frattempo leggo anche altre cose. Fumetti, articoli, saggi, vecchi romanzi e, una sera, quando la mia vita frenetica decide di concedermi una pausa inaspettata, mi siedo tranquillo sul letto e inizio a leggere Riviera. Quel libro inusuale di cui mi ero appuntato qualcosa. Mi bastano poche parole per restare affascinato dalla scrittura di Valentino Ronchi. Ha qualcosa di pregevole, di curioso che non mi so spiegare. È come una musica dolce e malinconica. Evocativa e struggente. Ronchi racconta di Riviera. Esiste davvero questo posto? Me lo domando spesso ma non voglio interrompere la lettura per andare a cercare sul pc.

La storia in sé è molto semplice. È il racconto della vita di Marianna Delfini a partire dalla sua infanzia fino ad arrivare all’età adulta. Si tratta di un romanzo di formazione? Ni. Si parla anche di questo, del cambiamento e della crescita ma i temi che Ronchi ci presenta sono diversi. C’è il calore della famiglia con le sue storie e le sue tradizioni (come i lasciti del nonno, la presenza della zia che è quasi una sorella maggiore), o l’importanza degli affetti. C’è il tema della morte che viene descritto in una maniera che non avevo ancora letto. Non è raccontato parlando del vuoto devastante che lascia, non si parla di lacrime strazianti ma di un’ombra cupa che riesce a gravare sul cuore del lettore permettendogli di compartecipare alla perdita dei personaggi. Si parla della bellezza che fu, una bellezza che sfiorisce e si tramuta presente nelle cose e nelle persone. E Marianna non diventa più la sola protagonista del racconto. Si accompagna ai ricordi.

Il tempo passa. Le cose cambiano e Marianna, quella piccola che si ritiene fortunata perché nata all’inizio di una decina e ogni anno la saluta ricordandole quanto tempo è passato da quando ha messo piede sulla terra, cresce e diventa una bella donna, trattenendo dentro di sé la grazia e lo splendore antico della Riviera in cui era nata, prima che la modernità e l’urbanizzazione cancellassero quel mondo e lo trasformassero in palazzi e cemento.

Il racconto di Ronchi è implacabile, come il tempo.

La dura bellezza delle parole che usa per questa storia è priva di fronzoli inutili e di tentativi di blandire il lettore per offrirgli una storia-vestito, una bella favoletta su misura da leggere e da archiviare. È una scrittura che colpisce e che fa male in certi momenti. Ma che sa coinvolgere chi ha in mano il libro e che abbellisce l’esperienza della lettura.

E, da un libro, non saprei chiedere altro.

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Gabriele Scandolaro

Mi chiamo Gabriele e sono un lettore. Ho iniziato a leggere quando ero molto piccolo, complice una nonna molto speciale che invece delle classiche favole riempiva le mie giornate raccontandomi i capolavori teatrali di Shakespeare e di Manzoni. Erano talmente avvincenti le sue narrazioni che, appena mi è stato possibile, ho iniziato a leggere per conto mio. Ma terminato il mio primo libro ne ho iniziato subito un altro. Poi un altro. Da allora non riesco più a smettere di leggere. Quando non leggo o studio, lavoro come Educatore e suono il violino.

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