Autore: Luisa Bolleri
Data di pubbl.: 2015
Casa Editrice: Leonida edizioni
Genere: narrativa contemporanea
Pagine: 98
Prezzo: 13 €
Ci sono storie che malinconicamente ti accompagnano in riflessioni profonde. Pioggia di Luisa Bolleri è una di queste. Un viaggio, più che un romanzo, che bisogna leggere tenendo un bagaglio di emozioni a portata di mano. Ognuna di esse è un indumento da indossare all’occorrenza.
La storia si svolge tra 1959 e il 1966. Al centro le vicende di Elisa, una bambina orfana del padre, morto in un incidente stradale, lasciata alle cure della nonna dalla madre, che emigra per lavoro in America Latina. Sullo sfondo la campagna empolese colpita, come Firenze, dall’alluvione del 1966.
In questo quadro storico, che tiene conto di una tragedia che ha lasciato un segno profondo in quella generazione, a cui l’autrice appartiene, si svolge l’intero romanzo. Un concentrato di sensazioni che vengono descritte con forte carica espressiva. Il dramma della piccola Elisa, abbandonata dalla madre ma coccolata dalla nonna, ci fa toccare con mano l’egoismo dell’uomo.
I toni romantici, mai mielosi, usati dalla Bolleri ci fanno entrare in contatto con una natura che è richiamo a un senso di appartenenza primordiale. La piccola Elisa, infatti, è un cucciolo d’uomo che si adatta, nel bene e nel male, alla crudeltà dei propri simili, della sua specie, ritrovando nella natura la sua origine. La sua è una contemplazione ingenua, profonda, ricca di aspettative e salvifica.
La nonna Dina è l’ago della bilancia. Lei è l’educatrice saggia, che non insegna alla piccola l’astio. Anzi, la preserva da una sentimento così violento, nonostante non possa tollerare che Elisa sia stata abbandonata.
In questo intreccio, in cui gli uomini sembrano padroni del proprio tempo, ecco la pioggia, l’alluvione. Siamo davanti a un romanzo dalle mille sfumature che fa riflettere e commuovere. Si viene facilmente travolti da questo vortice di emozioni. La scrittura della Bolleri non lascia scampo. Graffia, taglia, penetra. L’autrice non ama i giri di parole ma ferisce e cura, schiaffeggia e accarezza.
Un libro breve ma intenso che rinfresca la memoria su avvenimento che ha segnato un’intera generazione. Un viaggio nell’egoismo dell’essere umano.