NARRATIVA
I misteri della montagna di Mauro Corona
Mondadori
Non tutti hanno la capacità immediata di comprendere fino in fondo i segreti della montagna. Vedono le cime come blocchi turriti, pilastri di roccia scabri e senza valore, ammassi di pietre inutili sorti qua e là per capriccio del tempo. Basta, però, alzare lo sguardo ed essere sovrastati dall’imponenza del mare verticale, con i suoi milioni di granelli di sabbia, per sentire nascere lo stupore. Lo stupore che genera domande. Le domande che generano misteri: chi ci sarà lassù? Vi abita qualcuno? E, se esiste, come sarà fatto? Nei boschi, tra le rocce, dentro l’alba, sotto le foglie, sulle vette ancora inesplorate. Lì dormono i segreti della montagna. E Mauro Corona ci accompagna ancora una volta a scoprirli, tendendoci la mano, aiutandoci a salire. Ci esorta a giocare con il rimbalzo dell’eco, che vuole sempre l’ultima parola, ad ascoltare la voce del vento, che non sapremo mai da dove nasce. Ci conduce lungo i ruscelli a spiare le ninfe dai lunghi capelli d’acqua, ci indica il sentiero per raggiungere il grande abete bianco – adagiando l’orecchio al tronco, sentiremo il suo cuore battere. La montagna è viva, ha cinque sensi protesi a conoscere il mondo. E come tutti gli esseri speciali ha anche un senso in più: la percezione. Grazie a lei, può scoprire in anticipo le barbare intenzioni dei politici che vogliono ferirla, strizzarla, spremerla fino a distruggerla, pur di incassare moneta sonante. Ma la montagna resiste, perché ha un compito più grande: è stata creata affinché possiamo scrutare la nostra anima e diventare migliori. Scoprirla è scoprirsi. E se, in solitudine, saremo capaci di avvertire le presenze nascoste nel buio, avremo fatto il passo decisivo per capire che inseguire i misteri della montagna non vuol dire nient’altro che ricercare noi stessi, andando alle origini delle nostre paure. Il tempo delle curiosità non ha scadenza, dobbiamo solo farci trovare pronti per questa nuova, indimenticabile, avventura.
Da una notte all’altra di Carlo Fruttero
Mondadori
Il libro che avete tra le mani è davvero prezioso: non solo perché è un libro, e non solo perché ne contiene molti altri, ma soprattutto perché racchiude le ultime pagine scritte da Carlo Fruttero, sinora inedite. Per lui, come per ogni lettore vero, i grandi libri di ogni tempo stanno vicini, in un continuo dialogo: «non c’è nessun criterio, vanno sistemati così, come viene viene. È questo il loro bello» dice con il suo sorriso sornione in un dialogo immaginario con Fabio Fazio, insieme al quale aveva concepito questo progetto, «è la mania delle classifiche a rovinare sempre tutto». Così Fruttero raccoglie, per se stesso e per noi, i libri che più ha amato, dall’Iliade fino a Pinocchio, da Madame Bovary a Don Camillo, da Shakespeare a Calvino: e ce li racconta attraverso “schede” fulminanti per acume e ironia, spiegandoci senza mai salire in cattedra quanto un buon libro sia sempre “contemporaneo del futuro”. Una galleria di “ritratti di romanzi” e di scrittori, da percorrere con passione e profondo divertimento, con lo stupore di chi può attraversare la biblioteca di uno straordinario narratore. Se Fruttero ci parla di sé attraverso i “suoi” libri, le pagine dell’Introduzione e il Backstage della figlia Maria Carla ci raccontano con infinito affetto un uomo che, come scrive Ernesto Ferrero, «di leggere, di scoprire autori nuovi, di incantarsi, di sorprendersi, non si è mai stancato».
La vespa nell’ambra di Emma Pomilio
Mondadori
Cesare è in Egitto e ha affidato Roma a Marco Antonio, ma è difficile mantenere l’ordine nella città senza magistrati regolari. Un grande aiuto viene ad Antonio dal ricco cavaliere Volumnio, l’uomo che a Roma fornisce qualunque servizio a chi può pagare, grazie alla sua squadra di liberti, ex schiavi liberati, ciascuno dei quali è un grande esperto di un settore specifico. Tra loro spiccano Priscilla, famosa e abilissima medichessa, l’ex gladiatore Silio, conosciuto come Tigris nelle arene, amato dal popolo, temuto sicario, spia, guardia del corpo, e l’attrice cortigiana Citeride, amante di Marco Antonio, primadonna del suo apparato propagandistico e della “politica spettacolo” romana. C’è un forte legame fra i tre liberti che sono cresciuti insieme in Vicolo del Fico: da sempre Silio ama Priscilla, ma lei è rimasta vergine e si dedica solo all’arte medica e all’istruzione delle sue discepole. Ma una notte di fronte alla porta della cortigiana Glicera viene assassinato il nobile Gaio Terenzio. Vicino al cadavere è stato visto solo Valerio, che di Terenzio era stato complice di tante violenze negli anni precedenti. Ma i due ormai erano nemici. Valerio fugge e si nasconde, ma prima chiede aiuto alla sua ex amante Citeride, giurandole che c’è una testimone. Citeride si impegna a rintracciarla. Intanto però Silio, in giro prima dell’alba per informare Volumnio degli umori dei Romani, viene a conoscenza di una voce inquietante: Valerio avrebbe ucciso Terenzio per impossessarsi di una lettera compromettente di Cesare. Una voce che è stata divulgata proprio da Glicera. E quando va da lei per interrogarla Silio la trova morta, col volto mutilato. I due efferati delitti e la diceria sulla lettera di Cesare sconvolgono la città. Tutti cercano Valerio, i nemici di Cesare per farlo parlare della lettera, gli amici al fine di zittirlo per sempre. Una delle migliori autrici italiane di romanzi storici scrive un grande romanzo giallo nella cornice, perfettamente ricostruita, dell’antica Roma nell’ultimo periodo della Repubblica, la città per eccellenza, tra piazze splendide e vicoli malfamati, palazzi eleganti e catapecchie, grandi famiglie sempre in lotta, folle miserabili guidate da agitatori senza scrupoli.
Il Grande Gorsky di Vesna Goldsworthy
Mondadori
“Era uno di quegli affari che capitano una volta nella vita, se si è fortunati.” Per Nicholas, giovane libraio di Chelsea, l’affare si chiama Roman Gorsky: il miliardario russo più ricco e sfuggente di tutta Londra. Gorsky è speciale, i suoi modi sono eleganti con noncuranza, ha fascino, i suoi soldi non gridano, sussurrano, la voce è gentile e non ha bisogno di sfoggiare i simboli del potere. Cosa ci fa Roman Gorsky sulla soglia di una piccola libreria indipendente? Ha una richiesta, uno specialissimo desiderio per cui è pronto a pagare qualsiasi fortuna. Sta ristrutturando una nuova casa (un palazzo che faccia impallidire Buckingham Palace) e vuole che sia dotata della migliore biblioteca privata della città, anzi d’Europa. Non una biblioteca qualsiasi, ma quella di un lettore appassionato, piena di vecchi tascabili e edizioni rare, libri ereditati e novità ancora da leggere. Una biblioteca in grado di incantare… Chi? Natalia Summerscale. Incredibilmente bella e incredibilmente inavvicinabile. Lei e Gorsky si sono conosciuti nella Stalingrado della loro infanzia, poi si sono perduti. È per lei che Gorsky ha costruito tutta la sua fortuna, per lei da decenni costruisce un piano di conquista con la precisione di un generale dell’Armata Rossa. Per lei assolda il giovane Nicholas, Cupido complice e ingenuo del più assoluto degli amori. E Nicholas, scappato dalla guerra in Iugoslavia con in tasca un dottorato in Letteratura e pochi soldi d’eredità, viene di colpo catapultato nel mondo spudoratamente ricco, glam e luccicante della pericolosa oligarchia russa a Londra. Si innamorerà in modo sbagliato, avrà relazioni sensuali e fuori dalle regole, sarà deluso e capirà molte cose. Ma soprattutto dovrà realizzare la più audace delle fantasie: far innamorare di Gorsky una donna, solo per essersi aggirata nella sua biblioteca…
I fantasmi del Delta di Aurélien Molas
Mondadori
Delta del Niger, estate 2003. Padre David, un prete poco convenzionale che dirige un orfanotrofio nel cuore della Nigeria, riceve la visita di una donna che gli porta Nais, una bimba affetta da una misteriosa malattia, chiedendogli di accoglierla e proteggerla. Da quel momento, la vita di padre David e quella della bimba cambieranno per sempre. Tutti infatti vorrebbero impadronirsi di questa creatura che possiede una rarissima caratteristica genetica che le impedisce di invecchiare, mentre gli abitanti del luogo, vedendola diversa, la considerano una strega portatrice di sventura. Le implicazioni scientifiche che possono aprire nuovi orizzonti per la ricerca, ma soprattutto le prospettive economiche in gioco, muovono personaggi senza scrupoli pronti a ogni tipo di violenza pur di mettere le mani sulla bambina il cui DNA potrebbe cambiare il mondo. Il prete, con l’aiuto di due medici francesi e di un’infermiera americana che lavorano per Medici senza frontiere, farà di tutto per proteggerla, e i quattro si troveranno coinvolti in una spietata caccia senza esclusione di colpi. Thriller e romanzo d’avventura al tempo stesso, I fantasmi del Delta ci trascina in una storia palpitante che mescola con ritmo e suspense le atmosfere noir alle tematiche di grande attualità che affliggono l’Africa contemporanea, raccontando i retroscena delle associazioni umanitarie con le loro contraddizioni, ma soprattutto l’eroismo di uomini alle prese con un paese devastato dallo sfruttamento selvaggio del territorio da parte delle multinazionali del petrolio, dove proliferano intrighi politici, corruzione e mercenari spietati, mentre la povertà e le malattie decimano la popolazione
La volatilità dell’amore di Uwe Tumm
Mondadori
Cosa succede nella vita di persone adulte quando l’equilibrio che hanno costruito è messo a repentaglio dalla forza di un’attrazione amorosa più profonda di qualsiasi desiderio momentaneo o bisogno di gratificazione passeggero? Christian Eschenbach, unico abitante di un’isola minuscola del Mare del Nord, nelle lunghe sere che seguono il suo lavoro di birdwatching, vorrebbe coltivare quelle domande come un esercizio di distaccata meditazione. Ma quando Anna telefona a sei anni dalla sua fuga a New York e dice che verrà a trovarlo, lui deve confrontarsi con il passato che lo ha fatto sbarcare lì quasi come un naufrago. Era il titolare di un’azienda informatica a Berlino, il compagno di una fantasiosa designer di gioielli, un uomo che credeva di aver già fatto i propri errori e rinunciato alle vocazioni impossibili della giovinezza. Era un uomo sereno e appagato sino a quando non aveva conosciuto Anna, la moglie di un amico, la donna per cui aveva perso tutto e che ora vorrebbe tornare da lui per un’ultima volta. Uwe Timm, in questo luminoso omaggio alle Affinità elettive, tesse la storia di due coppie stabili – Eschenbach e Selma; Ewald e Anna – che si rompono e ricompongono in maniera imprevedibile. Ma soprattutto si tuffa, con tanta delicatezza di scrittura quanta finezza di osservazione, nel conflitto tra ciò che pensiamo giusto e ciò che s’impone al nostro desiderio, conflitto che può scatenarsi anche in un’epoca satura come la nostra; per seguire ognuno dei protagonisti in quelle ragioni del cuore che la ragione non conosce.
Runner si diventa di Daniele Barbone
Corbaccio
Chi, un bel giorno, decide di alzarsi dalla sedia e di mettersi a correre non inizia solo a praticare uno sport entusiasmante, ma cambia anche la sua vita. Questo è il messaggio che Daniele Barbone, imprenditore e runner, trasmette nel suo libro. Per correre non bisogna acquisire un’attrezzatura costosa, bisogna solo abbandonare la pigrizia e muovere il primo passo. Dall’isolato di casa e dai parchi cittadini alle mezze maratone e alle maratone, Daniele racconta come è approdato alle Five Major Marathons e alla 100km del Sahara, la corsa nel deserto che si avvicina al mondo estremo dell’Ultra-Trail. Volontà, motivazione, resilienza, capacità di porsi obiettivi realistici ma sempre più ambiziosi, non per ottenere riconoscimenti esterni ma per provare soddisfazione in se stessi. Oggi Daniele Barbone non è solo un runner, è anche un «pace-maker», un motivatore che affianca, sprona e consiglia chi sta correndo. E in Runner si diventa Daniele condivide con il lettore la sua «cassetta degli attrezzi», utile a chiunque voglia avvicinarsi al running, a chi già lo pratica e a chi lo vede come metafora che insegna a realizzare i propri traguardi in ogni campo, dallo sport allo studio al lavoro: a individuarli, a sviluppare la resilienza necessaria, a soffrire un po’, a trovare buoni compagni di viaggio e, infine, a raggiungerli.
Il negoziato perfetto di William Ury
Corbaccio
Il maggiore ostacolo a un buon accordo e a un rapporto soddisfacente non risiede nella nostra controparte. Il maggior ostacolo siamo noi stessi, con la nostra tendenza a reagire in modi non conformi al nostro autentico interesse. Ma questo ostacolo può tramutarsi nella nostra migliore opportunità. Se impariamo a conoscerci e a capire ciò che ci condiziona, riusciremo anche a conoscere meglio gli altri e ad avere un’influenza su di loro. In questo libro William Ury, uno dei maggiori esperti mondiali di mediazione in ambito politico, internazionale e aziendale, propone un programma in sei fasi per ottenere ciò che vogliamo nella vita. Si tratta di strategie, tecniche, suggerimenti che possono essere utilizzati da chiunque, in ogni situazione, professionale e personale.
Piccole grandi idee di Robert B. Cialdini, Noah J. Goldstein, Steve J. Martin
TEA
Tutti noi abbiamo qualcuno da persuadere: il capo, un collega, un cliente, il nostro compagno, i nostri figli o un amico. A prescindere da chi dobbiamo convincere, quando si tratta di influenzare il comportamento altrui, spesso a fare le differenze maggiori sono i cambiamenti più piccoli adottati nell’approccio. Quale piccola grande idea può far sì che la nostra strategia ottenga il risultato sperato? Steve Martin, Noah Goldstein e Robert Cialdini, massimi esperti nell’ambito della persuasione, ci spiegano come catturare l’attenzione di un potenziale datore di lavoro, instillare la fiducia in un cliente, uscire vittoriosi da una negoziazione e come raggiungere molti altri obiettivi con piccole idee che portano a una grande differenza nel risultato. 52 capitoli, brevi e scorrevoli, in cui gli autori spiegano come nelle situazioni lavorative o personali più diverse piccole modifiche possono influenzare in misura significativa il comportamento e le reazioni altrui. Ogni capitolo analizza una situazione particolare e suggerisce una piccola idea per influenzare e persuadere gli altri in maniera corretta ed efficace.
Sculacciando la cameriera di Robert Coover
Guanda
La vicenda è provocatoria e ossessiva: un indissolubile legame di schiavitù reciproca lega un uomo e la sua cameriera. Tutte le mattine lei entra nella camera da letto di lui, sperando di svolgere il proprio compito alla perfezione, ma lui non fa che rilevare inesistenti manchevolezze. Tutto si svolge all’insegna della reiterazione: ogni mattina lei trova sotto le lenzuola oggetti strani, spaventosi; lui racconta un sogno ricorrente; lei si prepara alla punizione eseguita con un rigoroso cerimoniale… Il grottesco gioco di Coover si snoda tra fantasie erotiche ed eventi inaspettati, in un’affascinante scrittura labirintica che fa di questo libro una delle opere più levigate e riuscite dell’autore americano.
Le fragili attese di Mattia Signorini
Marisilio Editore
Questa è la storia della Pensione Palomar, una vecchio stabile a due piani nel quartiere periferico di una grande città. Osservandola dalla strada, incastrata tra due palazzi, sembra appartenere a un tempo che non è più. È la storia di Italo, il proprietario, che a quasi ottant’anni ha deciso di chiudere per sempre. Osserva passare gli ultimi giorni seduto dietro al bancone, mentre rilegge vecchie lettere d’amore scritte da una ragazza negli anni Sessanta. È anche la storia dei suoi ultimi ospiti: Guido, un professore d’inglese che deve insegnare a parlare a una bambina muta; Lucio Ormea, un uomo alla ricerca del padre che non vede da quando era piccolo; Il generale in pensione Adolfo Trento, convinto che la soluzione di ogni pace stia nella guerra; Ingrid, un’arpista con il polso spezzato che lavora come cassiera al supermercato e di notte si accompagna a uomini conosciuti per caso; e infine la domestica Emma, che ha fatto della Pensione Palomar la sua casa da ormai troppo tempo. Sono tutte persone ferme ai margini di un mondo che corre troppo veloce, in attesa che arrivi qualcosa, forse un treno che li porti via, verso una direzione qualsiasi, prima che sia troppo tardi. Mattia Signorini ci regala un delicato e intenso romanzo sulle attese in cui, tra speranze e delusioni, capita che la nostra vita si incagli. Attese spesso lunghe, fragili, a volte senza fine.
SAGGISTICA
Una guerra al tramonto di Rick Atkinson
Mondadori
Mentre la pallida luce dell’alba si diffondeva sulla Manica, un corpo d’invasione composto da centotrentamila unità si apprestava a sbarcare sulle coste della Normandia. Era il 6 giugno 1944, il D-Day, «il giorno più lungo», che avrebbe cambiato il corso della seconda guerra mondiale e della storia del Novecento. «È suonata l’ora per la quale siamo nati» proclamava il «New York Times», l’ora che lasciava intravedere l’inizio della fine della Germania nazista. Ma per i soldati stivati nei mezzi da sbarco, paralizzati dal freddo e dalla paura, che a migliaia sarebbero caduti sulle spiagge presto divenute celebri di Omaha e Utah, l’assalto alla Fortezza Europa era solo all’inizio. Sarebbe trascorso un altro anno prima che nella Berlino circondata dall’Armata rossa il cadavere di Hitler bruciasse in uno squallido cortile. Un anno di combattimenti atroci, di battaglie epocali e di luoghi destinati a rimanere per sempre nella memoria e nella coscienza dell’Occidente: il porto di Cherbourg, la valle del Rodano, i boschi delle Ardenne, le lanche del Reno, la foresta di Hürtgen. La strada verso il cuore del Terzo Reich sarebbe stata ancora lunga e lastricata di incomprensioni, dissidi strategici, rivalità personali oltreché di innumerevoli vite spezzate. Un lungo cammino che avrebbe confermato, ancora una volta, che la guerra non è mai lineare, ma è un’impresa caotica, disordinata, fatta di errori e di slanci, di successi e di rovesci. Dopo Un esercito all’alba, sulla guerra in Nordafrica, e Il giorno della battaglia, sui drammatici mesi della campagna d’Italia, Rick Atkinson ripercorre la storia della liberazione dell’Europa da parte degli Alleati. Basato su documenti d’archivio e fonti di prima mano – lettere, diari, rapporti ufficiali –, Una guerra al tramonto è la narrazione intensa e drammatica di uno sforzo bellico senza precedenti per dimensioni, costi, dispiegamento di materiali, uomini, armi e tecnologie; l’affresco imponente dell’ultimo anno di guerra, in cui alle voci dei politici e dei generali – da Churchill ad Eisenhower, da Patton a Montgomery, a De Gaulle – si affiancano le testimonianze dei soldati e dei corrispondenti dal fronte: un racconto epico e corale per celebrare il coraggio e l’umiltà di quanti cercarono di dare un senso al sacrificio della loro vita.
Nella notte ci guidano le stelle di Angelo Del Boca
Mondadori
«Io non combatto per la mia patria, combatto per mia madre, per rivedere il suo viso.» A settant’anni dalla Liberazione, queste parole del diario partigiano inedito di Angelo Del Boca gettano nuova luce sulla storia, il dramma e le ragioni dei molti giovani nati tra le due guerre che, ricattati e mandati allo sbaraglio dalla Repubblica sociale, scelsero la montagna come estremo gesto di fedeltà ai più profondi valori umani e affettivi, contro la retorica fascista del credere-obbedire-combattere, gli orrori della guerra civile e la barbarie dell’occupazione tedesca. Aspirante scrittore che affonda lo sguardo in sé stesso e in ciò che lo circonda, il diciannovenne Del Boca annota scrupolosamente ogni fase delle peripezie del giovane alpino rimpatriato nell’estate del 1944 dall’addestramento militare in Germania nelle file della divisione Monterosa, schierata nell’appennino ligure-emiliano come forza antiguerriglia: la scelta della libertà e la fuga, l’impatto traumatico con la diffidenza e il disprezzo del capo di una formazione garibaldina, l’arrivo a Bobbio (Piacenza) e l’inserimento nella 7a brigata alpini Aosta del comandante Italo. Il diario parla di marce, pioggia, neve, fame, freddo, sonno, paura, vergogna, e di nostalgia di casa, di ricordi d’infanzia, di foto, occhi e sorrisi di ragazze che accendono la fantasia e il desiderio, di qualche bacio rubato, di una irresistibile e pervasiva sete di amore e normalità. Della costante insidia delle spie, della temibile offensiva dei «mongoli» della divisione Turkestan inquadrati nelle milizie nazifasciste, che nell’ultima decade di novembre investì e travolse le postazioni dei patrioti. E dell’odissea dei gruppi di ribelli impegnati in un massacrante andirivieni tra pianura e montagna per sottrarsi alla morsa dei rastrellatori, in un inverno nevoso e rigido, tra scontri a fuoco e lotta quotidiana per la sopravvivenza, sino al 31 dicembre 1944 e all’arrivo nel castello di Lisignano, dove il giovane partigiano trova finalmente un rifugio ospitale e, come in un bel sogno, la donna della sua vita. Nella notte ci guidano le stelle, un titolo ispirato alla suggestiva ballata russa Katiuscia che rende appieno il senso del viaggio dentro l’oscurità, orientato solo da luci lontane e da impulsi interiori, è un libro di grandissima intensità emotiva, perché è – anche – il racconto della straordinaria e tragica formazione di un uomo, lungo quel cammino tortuoso e straziante che portò alla conquista della libertà.
Ordine mondiale di Henry A. Kissinger
Mondadori
Un ordine mondiale veramente globale, cioè un assetto delle relazioni internazionali riconosciuto e condiviso da tutti gli Stati, non è mai esistito nella storia, perché le diverse civiltà hanno sempre considerato la propria cultura e le proprie leggi le uniche universalmente valide. Così ogni epoca è stata caratterizzata dalla supremazia di una o più potenze egemoni che hanno cercato di imporre, nelle rispettive zone d’influenza, il proprio modello di organizzazione politica e statuale, con esiti più o meno duraturi, ma comunque sempre transitori. Lo dimostra l’attuale sistema unipolare a guida statunitense, affermatosi ormai da un quarto di secolo, che dopo aver tentato di esportare su scala planetaria i principi della democrazia e del libero mercato, sembra avviato verso un inarrestabile declino. Ad affermarlo non è un politologo estremista e antioccidentale, bensì Henry Kissinger, che del potere americano e della «vittoria» sull’Unione Sovietica nella guerra fredda è stato uno dei maggiori artefici, nelle vesti di consigliere per la Sicurezza nazionale e di segretario di Stato. Per giungere a questa conclusione e per scrutare nuovi possibili scenari, Kissinger rivisita momenti cruciali della storia mondiale del secondo dopoguerra, riflette sul futuro dei rapporti tra Stati Uniti e Cina, esamina le conseguenze dei conflitti in Iraq e Afghanistan, analizza i negoziati nucleari con l’Iran, le reazioni dell’Occidente alla Primavera araba e le tensioni con la Russia sull’Ucraina. E rivolge all’Europa uno sguardo preoccupato: il processo di superamento degli Stati nazionali, infatti, non ha creato un nuovo soggetto politico, ma un vuoto di autorità interno e una debolezza ai confini, mentre nella vicina regione mediorientale le strutture governative centrali si dissolvono in una miriade di scontri su basi etniche e confessionali. E allora, quale sarà il nuovo ordine mondiale? E chi ne avrà la leadership? Certamente, sostiene Kissinger, l’America manterrà un ruolo geopolitico di primo piano, ma dovrà imparare a svolgerlo di concerto, oltre che con i tradizionali alleati, anche con i nuovi attori affacciatisi prepotentemente sulla ribalta internazionale, sviluppando insieme a tutte le nazioni protagoniste della vita internazionale «una seconda cultura globale, strutturale e giuridica» che trascenda gli interessi particolari e rispetti profondamente la storia e la cultura di ogni paese.
Il tesoro dei vinti di Gianni Oliva
Mondadori
Dongo, 27 aprile 1945, è una mattina livida e piovosa, quando Mussolini e i gerarchi in fuga vengono fermati dai partigiani della 52ª brigata Garibaldi, sulla litoranea del lago di Como. Nella lunga autocolonna che accompagna il Duce e gli epigoni del fascismo di Salò viene trovata un’ingente quantità di beni preziosi, banconote di ogni taglio, oro, gioielli, titoli di Stato, valuta straniera, in gran parte provenienti dai fondi segreti dei ministeri della Repubblica sociale. Un ricco bottino che da quel giorno tutti conosceranno come il «tesoro di Dongo». Chi si è impossessato di quell’oro, destinato alle autorità del nuovo Stato italiano? Chi lo ha trasferito alla federazione comunista di Como? Chi se n’è impadronito in seguito? E chi ha fatto scomparire il «capitano Neri» e la partigiana «Gianna», combattenti garibaldini che ne avevano compilato l’inventario? Nella primavera del 1957 ha finalmente inizio, presso la Corte d’assise di Padova, il processo che dovrebbe fare luce su questi interrogativi. Un procedimento che suscita tante attese, ma che viene rinviato dopo quarantatré udienze per il suicidio di un giudice popolare e che non verrà mai più ripreso, perché «scomodo». Dalle carte disponibili emergono infatti con chiarezza le responsabilità politiche degli eventi che si sono consumati in quei lontani giorni del 1945. Secondo tutte le testimonianze, il tesoro finisce nelle casse del Partito comunista, in un momento in cui gli equilibri della nuova Italia sono ancora da determinare e l’ala più oltranzista del partito persegue una prospettiva rivoluzionaria da sostenere con adeguate risorse finanziarie. Gianni Oliva, utilizzando le decine di deposizioni del processo, ricostruisce con ritmo incalzante i frangenti drammatici di fine conflitto, quando il Lario diventa il lago dei destini incrociati: il crepuscolo tragico di Mussolini e dei gerarchi si intreccia con il recupero del tesoro, con le accese divergenze sulla sua destinazione, con le tensioni di una guerra non ancora conclusa che già si prolunga nella pace. Sullo sfondo, si respira l’atmosfera della resa dei conti, un clima in cui si eliminano con troppa facilità i nemici di ieri e quelli di oggi: Mussolini e la Petacci, fucilati a Giulino di Mezzegra, ma anche il comunista «Neri», comandante partigiano, ingiustamente accusato di tradimento e fatto sparire nel lago. Con rigore documentario e abilità narrativa, l’autore restituisce le tinte forti di un passaggio epocale in cui la «grande storia» dei potenti si incontra con la «piccola storia» della gente comune, che assiste, incredula, alla «caduta degli dei». La vicenda del tesoro di Dongo diventa così una sorta di osservatorio privilegiato per «capire come siamo usciti dal conflitto e dal fascismo». Gianni Oliva, studioso del Novecento, da anni si occupa degli argomenti meno indagati della nostra storia nazionale. Da Mondadori ha pubblicato, fra gli altri, La resa dei conti, Umberto II, Foibe, Storia dei carabinieri, Duchi d’Aosta, Le tre Italie del 1943, L’alibi della Resistenza, Profughi, Storia degli alpini, «Si ammazza troppo poco», Soldati e ufficiali, Esuli, Un regno che è stato grande, L’Italia del silenzio, Fra i dannati della terra. Storia della Legione straniera.
La piazza europea di Marco Romano
Marisilio Editori
Le strade e le piazze costituiscono la sfera collettiva del nostro vivere la città, piccola o capitale che sia. Di queste strade, e soprattutto di queste piazze, è urgente riesumare la nozione, sia per tentare di porre rimedio alle «malefatte» del passato sia per non riprodurle in avvenire. Tassello fondamentale di questo programma è una precisa cognizione del significato delle piazze nella dimensione simbolica della città. Se oggi si tende a riconoscere una piazza soltanto nel suo aspetto materiale – uno spazio racchiuso da una cortina di case -, in realtà ogni singola piazza progettata e costruita nel passato aveva un suo significato, e proprio la familiarità con tale significato le rendeva riconoscibili a tutti i cittadini. In questo saggio Marco Romano si propone di evocare il senso originario delle varie piazze comparse nel corso del tempo: la piazza principale, quella del mercato, il prato della fi era, la piazza conventuale, quella della chiesa, quella dello Stato, la piazza monumentale, lo square, la piazza nazionale. Un compito non facile, perché a quello iniziale si sovrappongono nei secoli molti altri significati. Pertanto il libro non segue il filo rigoroso di una storia, ma diventa un dialogo incessante tra presente e passato, tra testo e immagini, alle quali è affidato il compito di evocare, come semplice traccia, ciascuno di questi sensi stratificati. Un viaggio compiuto – scrive l’autore – «nella convinzione che quel consolidato cuore dello spazio pubblico che è la piazza possa venire ancora oggi rivisitata nella città antica e riproposta nella città moderna. Soltanto conoscendo le intenzioni estetiche che hanno indotto i cittadini delle civitas europee a realizzare nel tempo la varietà delle loro piazze potremo riannodare il fi lo interrotto della nostra riconoscibilità di europei nel flusso di una continua integrazione: chi verrà ad abitare da noi sarà consapevole del loro significato, ma anche noi, dispersi oggi nel mondo come per secoli i nostri mercanti e i nostri eserciti, sapremo perché siamo cittadini europei e in che cosa consiste il fondamento del nostro esserlo».
INTERVISTE
Siamo noi i marziani di Ray Bradbury
Bietti edizioni
Le esperienze letterarie e le avventure cinematografiche, gli incontri con i classici della letteratura e il pensiero politico dell’autore di Fahrenheit 451. Dodici interviste, realizzate nell’arco di più di cinquant’anni, dodici finestre aperte sulla vita di Ray Bradbury: dalle atmosfere sognanti de L’estate incantata al gelo siderale delle Cronache Marziane, fino alla difesa della libertà di parola dagli incendiari di libri di ieri e oggi. Un percorso attraverso la narrativa e il pensiero di uno dei giganti della letteratura contemporanea.
RELIGIONE
Il vangelo secondo Caravaggio di Sergio Stevan e Paolo Alliata
Editore Monti
«Attraverso la contemplazione delle stupende opere dell’artista Michelangelo Merisi (il Caravaggio) gli Autori propongono alcune meditazioni in chiave evangelica dei quadri raffigurati a colori in questo presente libro. Arte e spiritualità si intrecciano in continui richiami, in grado di provocare, di interessare, di stupire, di avvicinare all’opera del grande pittore italiano e al gusto delle Sacre Scritture. «Scorrendo queste pagine sono stato conquistato dalle pitture e dalle parole, e così sono stato aiutato a guardare con gli occhi della fede il mistero di Cristo e della Chiesa che sono qui illustrati» dalla prefazione di monsignor Patrizio Garascia.
GIALLO
Ira di Dahl Arne
Marisilio Editore
Un rinomato chirurgo plastico coinvolto in un progetto segreto dell’Unione Europea viene trovato impiccato nella sua villa di Charleroi; a pochi giorni di distanza, in uno squallido locale di Stoccolma qualcuno spara a bruciapelo a un noto trafficante d’armi albanese; poco dopo, è il turno di un politico di spicco dell’Europa orientale, il cui corpo viene ritrovato bizzarramente mutilato all’isola di Capraia: un suicidio (pare), una rissa finita male (sembrerebbe), l’opera di un killer professionista (probabile), e in un breve arco di tempo tre pezzi grossi spariscono dalla scena del terrorismo internazionale. I membri del Gruppo Opcop guidati da Paul Hjelm non credono alle coincidenze. Primo corpo di polizia sovranazionale creato per contrastare una criminalità globalizzata che non conosce più frontiere, devono riannodare i mille fi li di un caso che li porta a indagare i segreti delle più dannate isole-prigione del pianeta e a percorrere le vie tortuose di una ricerca scientifica che si è lasciata sedurre dall’idea del superuomo, e dalla folle presunzione di poter arrivare al segreto stesso della vita.
Il mistero del libro maledetto di Ugo Cundari
Edizioni Cento Autori
Elemire Caccioppoli è un investigatore privato che crede (o forse è meglio dire spera) di essere il figlio del noto matematico Renato. A lui vengono affidati due incarichi alquanto misteriosi. Il primo riguarda il furto di una radice nell’Orto Botanico di Napoli, che pare in grado di scatenare un virus che decimerebbe in poco tempo la popolazione; il secondo è quello di ritrovare una rara edizione dell’Odissea di Omero del 1500. Tra vecchi nobili decaduti e librai dalle smisurate conoscenze, criminali disorganizzati e botanici dal passato oscuro, Caccioppoli risolverà entrambi i casi svelando il mistero del libro maledetto…