Autore: Nicola Vacca
Data di pubbl.: 2021
Casa Editrice: Galaad Edizioni
Genere: saggio
Pagine: 118
Prezzo: 12 €
Non è un’antologia, ma un vero e proprio tributo che il critico letterario nonché poeta Nicola Vacca ha voluto dedicare alle poetesse dimenticate e gettate nell’oblio della storia della letteratura mondiale. Figure di primo livello, secondo lo scrittore pugliese, che meriterebbero di essere ricordate e soprattutto studiate.
Le muse di Vacca sono il simbolo di una poesia che si incarna e si riproduce attraverso quella vita quotidiana che non è mai somma di attimi, ma fotografia del particolare che appartiene all’universale. Il comune sentire non è sostanza del passato, del presente e del futuro, ma è totalità. Cambiano le epoche, ma i sentimenti dell’uomo, le sue reazioni davanti alla tragedia dell’esistenza non mutano e, soprattutto, non hanno sesso.
Le poetesse di Muse nascoste sono dunque l’espressione di un incontrovertibile male di Esserci che agisce nel momento in cui si decide di vivere. Questo sentimento di gaia disperazione, che dà il via alla composizione dei versi, rende ogni poesia sostanza immacolata, voce intuitiva che attraversa lo spazio-tempo, spirito guida che non indica soluzioni, ma si incammina lungo il tragitto della resistenza. In questo modo, gioia e dolore, amore e odio, stupore e rassegnazione hanno la stessa origine, ossia, la vita.
Nonostante le loro esistenze tormentate, le poetesse che Nicola Vacca riporta alla luce lanciano un messaggio positivo, allegro, disteso, perché sono le loro parole a caricarsi del peso della nostalgia, del dolore, della sofferenza quotidiana. I versi sono colpi che scalfiscono il muro dell’entropia, dell’eterna assenza, del non senso primordiale di fronte al quale tutti si rivolgono con cangiante sensibilità.
Non ci sono altre parole per descrivere l’opera di recupero che il critico pugliese ha voluto fare tramite queste pagine. La finalità è anche quella di ridare spazio a una poesia della femminilità, che nel corso degli anni ha ispirato cambiamenti sociali e movimenti rivoluzionari. Il connubio poesia-donna è ancora poco indagato, come se le parole fossero solo appannaggio di voci rauche, di volti coperti da barbe incolte e di tormenti fallocentrici. La parola invece è un mistero e come tale agisce in ogni anima che è pronta ad accoglierne l’imbarazzante prepotenza.
Tra queste muse troviamo Amelia Rosselli, Antonia Pozzi, Marina Cvetaeva, Sylvia Plath, Claudia Ruggeri, Anne Sexton, Nadia Campana, Nina Cassian, Jolanda Insana, Margherita Guidacci, Cristina Campo, Alejandra Pizarnik, Simone Weil, Hilde Domin, Fernanda Romagnoli, Piera Oppezzo, Paola Malavasi, Eunice Odio, Lalla Romano, Ada Negri e Giorgia de Cousandier.