Morto a 3/4 – Francesco Balletta

Titolo: Morto a 3/4
Autore: Francesco Balletta
Data di pubbl.: 2014
Casa Editrice: De Agostini
Genere: giallo, Giallo & Thriller
Pagine: 315
Prezzo: 12.90 €

“Ho capito che ognuno di noi nasce con un mazzo di carte diverso, chi ha il punto servito e chi un mucchio di scarti, ma questo non vuol dire che non si possa giocare lo stesso. E magari vincere. Dipende tutto da come si affronta la partita” (p.89)

Il romanzo si apre con la morte del maresciallo Domenico Campana che si strozza con un ossicino di pollo andatogli di traverso, mentre è in procinto di studiare un nuovo delitto seduto comodamente alla sua scrivania. Ritrovatosi nell’aldilà il maresciallo, convinto di aver finalmente trovato la tranquillità e pronto a gustarsi il meritato riposo, si imbatte nuovamente in una burocrazia lenta e mal organizzata che lo lascia sospeso nel limbo, morto a 3/4 appunto, non potendo né scendere verso un’agonia infinita, né salire verso la pace eterna. Che fare dunque per liberarsi da quella scomoda posizione? “Morto a trequarti, ovvero al settantacinque per cento. Questo vuol dire che hai tutte le sensazioni di corporee di una persona ancora in vita… ma non sei più in carne ed ossa. E non puoi andare su.” (p. 29)

La capitano Clelia Manconi della dogana tra SU e GIÙ gli offre la possibilità di avere il via libera per diventare morto a tutti gli effetti se (e solo se) il maresciallo riuscirà a risolvere almeno un caso di delitti non risolti. Clelia gli spiega che risolvere un caso per i morti non significa trovare l’assassino, ma capire solo se la vittima è morta da colpevole o da innocente e dunque spedirla verso SU o verso GIÙ. Il caso che gli affida è proprio quello che il maresciallo stava studiando mentre azzannava il suo ossicino di pollo, dove un professore di liceo è morto in circostanze ancora poco chiare.

Per indagare sull’omicidio il maresciallo ha pochi strumenti a disposizione: armi in dotazione dal regno dei morti, può scendere nel regno dei vivi da fantasma attraverso un ascensore, ma non può né sentire le conversazioni, né tantomeno fare analisi o ricerche personali, può interrogare il defunto professore, ma consapevole che i morti sono bugiardi e quindi non possono essere molto di aiuto per la risoluzione del caso. Tra vivi e morti il maresciallo Campana si ritroverà a rincorrere la soluzione per ottenere il suo biglietto di buona uscita e pensione eterna, scontrandosi però con la sua morale di poliziotto per decidere in ogni situazione quale sia la cosa più giusta da fare.

Francesco Balletta riesce a mettere nero su bianco una storia, che seppur comica, ha tutte le caratteristiche per essere un giallo a tutti gli effetti. Abituato a scrivere sceneggiature per fiction televisive, fatte di pause, dialoghi, suoni ed inseguimenti in cui l’attenzione dello spettatore può essere catturata in diversi modi, nel suo primo romanzo riesce a pieno a regalarci un racconto scorrevole e mai banale, dove ancora una volta bene e male si scontrano nella loro lotta infinita. Consiglio il libro come classica lettura da ombrellone, leggera ed interessante!

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