Malarazza – Emilio Nigro

Titolo: Malarazza
Data di pubbl.: 2024
Pagine: 91
Prezzo: € 10,00

Appena ho iniziato a leggere Malarazza, il libro di racconti di Emilio Nigro, mi è venuto in mente Esercizi di stile, il libro straordinario del grande Raymond Queneau.

Nigro, come Queneau, nel suo libro si diverte a elaborare variazioni sul tema della narrazione.

Nei suoi racconti al centro ci sono i personaggi e non la trama e la scrittura è sottoposta a una serie infinita di suggestive e sperimentali interpretazioni.

Nigro si gioca la sua personale partita con la lingua italiana e attraverso la descrizione dei personaggi degli otto racconti, che hanno in comune esistenze disagiate, comportamenti estremi e un’identità segnata, scava nella ricchezza semantica di una lingua per dirci che la letteratura non è solo una questione ma è soprattutto un azzardo che vale la pena affrontare.

In Malarazza il narratore calabrese ci presenta con l’intento di provocare una discussione una serie di personaggi che vivono il disagio con la loro epoca: disturbati, disobbedienti, marginali, solitari e visionari.

Lo scrittore partecipa al loro disagio mentre lo racconta, interviene nel cuore del loro malessere con le variazioni sul tema della scrittura, gioca con le varie declinazioni della lingua, costruisce introno alle sue creature i suoi personali esercizi di stile.

Emilio Nigro si rivela un artificiere delle parole e nei suoi racconti inventa personaggi estremi e deflagranti, quasi borderline, per muoversi nella lingua e nella letteratura come in una polveriera.

Proprio come fa Queneau in Esercizi di stile.

In questi racconti brevi troveremo storie disperate e disincantate di vinti, disillusi, sognatori, uomini e donne che hanno a che fare con la crudeltà dell’esistenza, esseri fragili che sperano in una condizione di riscatto.

«La carne cattiva, non di razza, lo scarto. Storie di identità segnate. Da un destino incontrovertibile predesignato da ambiente, codici non scritti, mentalità, substrati culturali, generazione. Destino direttore di agire, sentimenti, conflittualità familiari e relazionali, un destino infestante. Sottesi speculari accomunano i personaggi dei racconti».

Così viene presentato Malarazza nella quarta di copertina. Emilio Nigro è uno scrittore che conosce il colore, la densità e il sapore della lingua.  Nelle sue narrazioni gioca in maniera intelligente e deflagrante con l’oscurità degli sguardi che la letteratura suggerisce e la sua scrittura è una serie di esercizi di stile viscerali in cui prevale sempre l’amore per la scrittura e per l’uomo, soprattutto per gli ultimi, perché a loro bisogna sempre dare voce.

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