
Autore: Thompson Walker Karen
Data di pubbl.: 2012
Casa Editrice: Mondadori
Genere: Romanzo di formazione
Traduttore: Silvia Stramenga
Pagine: 272
Prezzo: 18.50
INTERVISTA ALL'AUTORE
“Il 6 ottobre, gli esperti comunicarono ufficialmente la notizia. Questo è, ovviamente, il giorno che noi tutti ricordiamo. Qualcosa era cambiato, dissero, c’era stato un rallentamento e da quell’istante l’abbiamo chiamato proprio così: il rallentamento.”(p.10)
Ebbene sì: a causa di un rallentamento di rotazione, la Terra subisce un drastico cambiamento. Dapprima le giornate si allungano solo di sei minuti, poi dodici, ventiquattro…fino a raggiungere oltre le cinquanta interminabili ore di sole che si contrappongono a notti lunghe, gelide e solitarie.
La terra incomincia a cambiare, la gravità si indebolisce, gli animali muoiono e le piante non riescono più a dare frutti: un cambiamento lento ma inevitabile che sta creando un mondo nuovo, ostile, duro e difficile. La popolazione, impaurita e sconcertata, impreparata a quanto sta succedendo, si divide tra coloro che continuano a seguire le ventiquattro ore e quelli che si regolano seguendo la luce del sole, decidendo di vivere in colonie nel deserto.
E’ in questo pianeta impazzito che la giovanissima Julia, studentessa di prima media, deve fare i conti con l’inevitabile sforzo di diventare grande, cercando di trovare il proprio posto nel mondo. La migliore amica le preferisce i ragazzi, mamma e papà non si amano più come prima, il nonno è ancora più stravagante a causa dei cambiamenti climatici. Come se non bastasse, il cuore comincia a batterle per quel silenzioso compagno di classe, che non sembra nemmeno averla notata…
La terra sta cambiando, e Julia con essa: è in quella fase della vita che spesso chiamiamo “età di passaggio”, bambina ancora bisognosa dei genitori, ma già donna pronta ad innamorarsi. Difficile crescere, e difficile accettare il cambiamento che la crescita comporta: in un contesto poi che ha perso tutti i propri punti di riferimento, la sfida è ancora più ardua. Un vero e proprio viaggio, quello dall’infanzia all’età successiva, non facile e non privo di insidie, nel quel quale si perde l’innocenza per acquistare la consapevolezza, non sempre piacevole, della vita.
Un po’ fantascienza, un po’ romanzo distopico, L’età dei miracoli è soprattutto un romanzo di formazione nel quale i cambiamenti terrestri fanno da specchio ai cambiamenti della protagonista: con Julia viviamo la malinconia delle cose che passano, e che non saranno più le stesse, sentiamo l’eccitazione per le aspettative future, sogniamo ad occhi aperti, temiamo la solitudine…insomma, conosciamo il sapore agrodolce della vita. E ci affezioniamo a questa ragazza… alla quale per me è stato triste dire addio.
Un ritratto doloroso e realistico dell’adolescenza, che mi ha fatto rivivere il ricordo di quei turbamenti, di quelle paure, e di quella incontenibile voglia di diventare grande che oramai avevo dimenticato, dal momento che “non è forse vero che ogni epoca passata, una volta finita, sembra soltanto frutto della nostra fantasia, una finzione?” (p. 94)