Autore: Anne Enright
Titolo: Il valzer dimenticato
Editore: Bompiani
Genere: romanzo
Numero di pagine: 278
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo: 18.00
È uno splendido romanzo che parla dell’amore. L’amore tra due persone adulte, entrambe già sposate ma non soddisfatte della propria vita. Lei, Gina, è una giovane trentenne spumeggiante che è arrivata al matrimonio quasi per caso, perché era la cosa più logica da fare dopo tanti anni di fidanzamento “era la cosa più sciocca che-entrambi- avessimo mai fatto e fu sorprendentemente divertente. Accadde, dopo molte discussioni e incidenti diplomatici, un incantevole giorno d’aprile; chiesa, albergo, bouquet, il pacchetto completo” (pag 21). Il marito Conor, mago dei computer, sembra vivere una vita parallela: appare come un amico e conoscente più che marito. La loro relazione, nata praticamente per caso, è fatta di feste e sbronze.
Lui, Sean, è sposato con Aileen e ha una figlia problematica affetta da una forma di epilessia che la rende speciale. “Certamente tutti i bambini sono speciali, tutti i bambini sono belli. Ho sempre pensato che Evie fosse un po’ particolare, devo ammetterlo: ma anche che fosse speciale nel senso desueto della parola.”( pag. 5)
Questa malattia è responsabile di un disagio famigliare tra moglie e marito: è decisamente difficile vivere con una figlia problematica ma è ancora più difficile vivere con l’idea che la malattia che l’affligge è stata causata dal marito.
È in questo contesto che si inserisce l’amore tra i due. Basta uno sguardo per renderli complici, per avvicinarli e quello che inizia come amore clandestino di natura sessuale si trasforma in amore vero, basato su sentimenti forti e difficili da gestire. È così che i due si ritrovano ad abbandonare le proprie famiglie e a formarne una nuova. Gina però deve fare i conti con Evie, figlia di Sean, che occupa un ruolo fondamentale nella vita dell’uomo. Lui l’adora, la protegge e fa ruotare tutta la sua vita attorno a lei. Gina deve imparare non solo a farsi spazio nella relazione padre-figlia senza ferire i sentimenti dei due ma anche a farsi accettare dalla piccola Evie.
A rendere speciale questo romanzo è il modo in cui tutta la storia viene raccontata: è proprio Gina in prima persona a descrivere questo amore che è tutto fuorché romantico o fiabesco, è un amore vero, complicato da far accettare agli altri, basato sui sensi di colpa, sulle attese e vanificazioni di promesse. Al lettore sembra di ascoltare il racconto di una amica che non risparmia particolari, commenti e sensazioni.
È ancora la famiglia al centro del racconto di Anne Enright, studiata questa volta sotto un altro punto di vista: quello del tradimento e dell’adulterio. La semplicità, la dovizia dei particolari e l’estremo realismo si confermano essere il punto di forza dei lavori della giovane autrice irlandese.