Autore: Fioly Bocca
Data di pubbl.: 2016
Casa Editrice: Giunti Editore
Genere: Romanzo sentimentale
Pagine: 160
Prezzo: 12,00 €
Alma e Bruno si amano profondamente, eppure non riescono a dare al loro amore la concretezza del quotidiano, della vita a due, della condivisione di un percorso comune. “Amare è una cosa solida, è un corpo che ti dorme a fianco nel letto, un posto a tavola dirimpetto. Ha la concretezza di una moka per due messa sul fuoco al mattino e di due tazze di caffè che nel lavandino tintinnano quando le sciacqui.” (p. 103).
Bruno ama le sue colline piemontesi, i cavalli, i campi: le sue radici sono solide come gli alberi che l’hanno visto crescere nella fattoria alla quale non può dire addio senza tradire se stesso. Alma, invece, ha investito tutti i risparmi in una libreria a Bologna, una scommessa grande quanto il suo sogno, nel quale ha messo tutto l’entusiasmo e l’energia possibili. Il loro amore merita qualcosa di più dei giorni festivi, delle vacanze e delle lunghe attese tra una telefonata e l’altra, ma per entrambi scegliere una vita diversa da quella che si sono faticosamente costruiti equivarrebbe ad una forzatura, al venir meno al proprio essere…
Frida, psichiatra torinese, ha invece condiviso la vita con Manuel: il loro era una percorso a due, un legame speciale che non si spezzava nemmeno con le continue partenze di Manuel, che con Medici senza Frontiere girava il mondo per dispensare cure e attenzioni ai più bisognosi. Un grande amore al quale il destino ha posto l’ostacolo più insormontabile, la morte. “Il nostro amore è un ponte” (p. 36) le diceva il marito, e ora Frida non può che chiedersi perché l’ha lasciata sola, e soprattutto come trovare il coraggio per guardare avanti e superare quel dolore, trovando la forza di oltrepassare quel ponte.
Alma, Bruno e Frida, speranza, desiderio e dolore: ognuno di loro ha una ragione profonda per intraprendere il Cammino di Santiago, un’esperienza di vita importante, capace di indicare al pellegrino che esistono strade nuove da percorrere.
“Quando la fatica ti si accovaccia sulla schiena e ti tiene in ostaggio, camminare non è più soltanto la somma dei passi, ma è la volontà che chiama a raccolta ogni fibra di energia residua” (p. 24): il Cammino può essere visto come crocevia della vita, come rifugio temporaneo per affrontare e superare quanto ci affligge: fatica e dolore, passo dopo passo, aprono la porta alla riflessione, aiutano a mettere da parte quanto ci tormenta spingendoci verso un nuovo sguardo sulla vita.
L’emozione in ogni passo è un romanzo intenso, una bella storia sugli intrecci del destino, questa forza misteriosa che ha il potere di far incontrare le persone e far nascere un legame, amore o amicizia che sia. Fioly Bocca, con un’infinita delicatezza, è capace di emozionare il lettore con una toccante storia d’amore e di vita nella quale i luoghi, ricchi di atmosfera, si mescolano ai ricordi, in un viaggio che da fisico si fa anche interiore, esplorando la mente e il cuore di persone semplici, amabili e profondamente umane.
“Ogni viaggio insegna una maniera di andare e ancora non sa quanto questo percorso la porterà lontana. Ancora non ha imparato che la distanza non è quella dei chilometri messi sotto le scarpe, ma quella da percorrere per avvicinarsi a sé.” (p. 12)
Il destino dirotta i passi dei personaggi sul Cammino di Santiago, che viene intrapreso da tutti con un peso sul cuore, ma che si rivela l’occasione per aprirsi alle infinite svolte che la vita offre. I protagonisti, alla fine, si rendono conto che, come nella vita, l’importanza del cammino non è rappresentata dalla meta che si raggiunge, ma è insita nel fare il cammino stesso.